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BAK: l’epidemia continuerà a frenare l’economia svizzera

Nonostante un aumento costante della domanda, le recenti strettoie nell'offerta di beni intermedi e prodotti di base continueranno a limitare la crescita. Nella foto il porto di Shanghai. Keystone/EPA/ALEX PLAVEVSKI sda-ats

(Keystone-ATS) La pandemia di coronavirus continua ad avere un impatto negativo sull’economia svizzera, secondo gli economisti di BAK Economics, che abbassano quindi ancora una volta le prospettive di crescita per quest’anno.

Già in agosto avevano ritoccato verso il basso le loro stime sul prodotto interno lordo (PIL) da +3,9% in precedenza a +3,7%; ora le portano a +3,5%. Per il 2022 si dicono invece più ottimisti e pronosticano un +3,5%, contro il +3,3% anticipato in agosto e il +3,2% di giugno, stando a una nota diffusa oggi dall’istituto di ricerche economiche.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, gli esperti basilesi prevedono un tasso di disoccupazione al 3,0% quest’anno (3,1% in precedenza) e al 2,6% nel 2022 (2,7%).

L’aumento delle infezioni dimostra che l’epidemia non è ancora superata. “Anche se le misure di lotta al virus sono ormai concentrate sulla vaccinazione e certificati piuttosto che misure restrittive in termini di contatti sociali, sono ancora possibili miglioramenti”, affermano gli economisti del BAK.

Secondo questi ultimi “il processo di ripresa di numerosi settori legati ai servizi è confrontato con crescenti difficoltà e, al tempo stesso, l’economia industriale mondiale perde slancio. Nonostante un aumento costante della domanda, le recenti strettoie nell’offerta di beni intermedi e prodotti di base continueranno a limitare la crescita per diversi mesi”.

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