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Auto: accuse di cartello in Germania, Comco si attiva in Svizzera

Nei prossimi giorni vi saranno contatti con le autorità Ue per determinare se la vicenda abbia addentellati svizzeri. Keystone/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Anche la Commissione svizzera della concorrenza (Comco) vuole vederci chiaro sul presunto cartello che i grandi costruttori d’auto tedeschi avrebbero organizzato a partire dagli anni Novanta.

Nei prossimi giorni vi saranno contatti con le autorità Ue per determinare se la vicenda abbia addentellati svizzeri, ha indicato all’ats il vicedirettore della Comco Patrik Ducrey, confermando una notizia diffusa dal Tages-Anzeiger.

Si tratterà di stabilire se nelle presunte intese illegali siano coinvolti fornitori svizzeri – la Germania è un importante mercato per il made in Switzerland – e se i consumatori della Confederazione siano stati toccati in modo più marcato di quelli di altri paesi dagli eventuali accordi. Sulla base di questa indagine preliminare sarà poi deciso se avviare un procedimento, ha spiegato Ducrey.

Volkswagen, Audi, Porsche, Bmw e Daimler si sarebbero messe d’accordo su tecniche, costi e strategie per anni, secondo quanto rivelato alcuni giorni or sono da Der Spiegel. Il settimanale tedesco ha riferito di un’autodenuncia partita da Volkswagen e Daimler alla stessa autorità responsabile della concorrenza.

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