La televisione svizzera per l’Italia

Attuato il piano di austerità alla Radiotelevisione svizzera

Fanno discutere le modalità dei tagli della RSI, annunciati ad ottobre e attuati da lunedì. Il sindacato parla di dipendenti "scortati all'uscita, trattati come delinquenti", ma la Direzione smentisce

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La riduzione dei posti di lavoro rientra nel pacchetto di risparmi che ha toccato l’intera SSR, società Svizzera di Radiotelevisione per 40 milioni di franchi. Per la RSI era stata quantificata in 49 unità a tempo pieno su 1’185, tra prepensionamenti, licenziamenti e non sostituzioni.

Da lunedì le comunicazioni più dolorose: quelle date direttamente ai dipendenti della RSI che hanno perso il posto di lavoro e a coloro a cui è stata ridotta la percentuale di impiego. I licenziamenti riguardano 18 persone. Il sindacato svizzero dei mass media e Impressum, rappresentata nella Svizzera italiana dall’associazione ticinese dei giornalisti, in un comunicato stampa, ha definito scandalose le modalità con le quali sono stati attuati i licenziamenti e non esitano a parlare di dipendenti “trattati come delinquenti”, ma la Direzione smentisce.

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