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Attacco ai pozzi, Ryad mostra droni e missili iraniani

Keystone

Il Ministero saudita della difesa ha mostrato mercoledì dei frammenti di droni e di un missile Cruise utilizzati, secondo Ryad, in occasione dell'attacco alle installazioni petrolifere di Saudi Aramco, che proverebbero "innegabilmente" il coinvolgimento iraniano nella vicenda.

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Venticinque razzi e droni erano stati lanciati sabato in direzione di due obiettivi, ha precisato il colonnello Turki al Malki, secondo cui alcuni apparecchi erano del tipo Delta Wing di fabbricazione iraniana mentre tra i missili figurano alcuni Ya Ali in dotazione ai Guardiani della rivoluzione.

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“L’attacco è stato lanciato da nord ed è stato indubbiamente ideato dall’Iran, la prova ce l’avete sotto gli occhi”, ha spiegato il graduato.

Da parte sua Teheran nega ogni coinvolgimento nell’operazione, che ha causato il dimezzamento della produzione petrolifera saudita, che è stata rivendicata dai ribelli yemeniti Huti, di fede sciita e che combattono il regime sostenuto da Ryad. 

Per il colonnello Malki l’attacco ad Abkaik, dove si trova l’installazione di estrazione del greggio più grande al mondo, è stato condotto con droni e missili mentre il secondo obiettivo di Khurais è stato raggiunto unicamente da missili di crociera.

Prendendo spunto da questa crisi Donald Trump ha annunciato di aver ordinato al ministro del Tesoro Steven Mnuchin l’inasprimento sostanziale delle sanzioni imposte all’Iran.

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