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Assemblea PBD: sì ad accordo quadro con Ue

Martin Landolt , presidente del PBD, oggi durante l'assemblea dei delegati. KEYSTONE/ADRIEN PERRITAZ sda-ats

(Keystone-ATS) I delegati del Partito borghese democratico (PBD), riuniti oggi in assemblea a Friburgo, hanno insistito sulla necessità della via bilaterale tra Berna e Bruxelles per il futuro della Svizzera.

Senza un accordo quadro istituzionale questa opzione è destinata a erodersi, avverte il PBD in un comunicato diramato al termine dei lavori. L’assemblea si è occupata anche di temi prossimamente in votazione dicendo “sì” al progetto RFFA (fiscalità delle imprese e AVS) e alla revisione della legislazione sulle armi nel rispetto del nuovo diritto europeo e “no” all’Iniziativa contro la dispersione degli insediamenti.

Dopo una presentazione del progetto da parte del segretario di Stato e responsabile dei negoziati con l’Ue Roberto Balzaretti, il presidente del PBD e consigliere nazionale Martin Landolt (GL) ha osservato che “il prezzo di un accordo quadro è ormai noto e che spetta ora al Consiglio federale e ai partiti al potere sottoporre la questione al voto popolare”, indica nella nota il partito, sottolineando che “la via bilaterale è l’unico progetto sostenibile per garantire relazioni stabili tra la Svizzera e l’Unione europea”. Il governo ha posto in consultazione in dicembre il risultato dei negoziati sull’accordo.

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