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Un dramma che aveva commosso anche la Svizzera

La tragica fine del presidente americano è rimasta per decenni avvolta nel mistero, alimentando congetture e speculazioni. La pubblicazione negli Stati uniti dei documenti top secret sulle circostanze di questo crimine è seguita con interesse anche in Svizzera, dove l’assassinio di John F. Kennedy aveva suscitato grande commozione. 

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L’amministrazione americana ha parzialmente rispettato il termine di 25 anni, che scadeva il 26 ottobre 2017, previsto da una legge adottata nel 1992 per la pubblicazione dei dati, ancora segreti, relativi all’assassinio di John F. Kennedy. Circa 2800 file sono stati messi online sul sito dell’Archivio nazionale, ma il presidente Donald Trump ha bloccato all’ultimo minuto la pubblicazione di altri 500, che saranno resi noti soltanto tra sei mesi.   

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Il capo della Casa Bianca ha giustificato questa scelta con le pressioni subite dalle agenzie federali, CIA e FBI in testa, per le quali la pubblicazione minaccerebbe tuttora di provocare danni alla difesa militare, alle operazioni di intelligence, alle forze dell’ordine e alle relazioni estere.

Il presidente John F. Kennedy era stato ucciso il 22 novembre 1963, a Dallas, mentre veniva trasportato, assieme alla moglie Jacqueline, su un’automobile dall’aeroporto verso il centro della città texana. Un tragico evento che ha colpito profondamente anche la popolazione elvetica, come ricorda questo filmato della televisione svizzera.

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L’assassinio di John F. Kennedy ha riempito anche le prime pagine dei giornali svizzeri. La sera stessa la Neue Zürcher Zeitung è uscita con un’edizione speciale dedicata a questo crimine documentato dalle immagini della televisione. A Basilea, scriveva l’indomani la Basler Nachrichten, «centinaia di persone sono scese in strada alla ricerca di notizie affidabili, formando dei capannelli davanti ai negozi con le televisioni accese esposte in vetrina» e un po’ dappertutto le bandiere sono state messe a mezz’asta.

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Le reazioni alla morte di JFK in prima pagina

Questo contenuto è stato pubblicato al La sera stessa la Neue Zürcher Zeitung usciva con un’edizione speciale nella quale riportava i dispacci delle principali agenzie stampa. A Basilea, scriveva l’indomani la Basler Nachrichten, «centinaia di persone sono scese in strada alla ricerca di notizie affidabili, formando dei capannelli davanti ai negozi con le televisioni accese esposte in vetrina» e un po’…

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