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Svizzera paese di transito per i profughi? No, dice ministra elvetica

La Svizzera non vuole diventare una via di transito per i migranti che vogliono raggiungere Paesi più a nord: lo ha messo in chiaro la ministra elvetica di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga. La ministra socialista ha sottolineato che l'Italia è diventata un "partner affidabile" per l'applicazione dell'accordo di Dublino, ma che l'Europa non ha ancora trovato soluzioni convincenti per affrontare la crisi migratoria.

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Parlando con i giornalisti della situazione venutasi a creare nella zone di confine italiana con la Svizzera, a sud del Ticino, Simonetta Sommaruga ieri ha così confermato la posizione presa in merito dal capo del Dicastero cantonale ticinese delle istituzioni, Norman Gobbi. Egli nei giorni precedenti aveva dichiarato che “da paese d’asilo ci siamo trasformati in paese di transito per molti migranti”, ma che la Svizzera “non può e non deve diventare un paese di transito”. Gobbi aveva sollecitato un “segnale chiaro” in tal senso anche dal governo federale. Segnale che è dunque puntualmente arrivato.

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“In Europa non dovrebbero esistere condizioni simili a quella di Como”, dove si sono accampati centinaia di migranti respinti in Italia dalle autorità elvetiche, ha osservato la ministra svizzera di giustizia e polizia. Replicando alle critiche di coloro che rimproverano alla Svizzera di applicare troppo severamente le regole dell’accordo di Dublino sull’asilo, Simonetta Sommaruga ha precisato che, per questioni di sicurezza, soprattutto nell’attuale contesto internazionale, è necessario poter registrare chiunque entri in Svizzera.

La ministra ha spiegato che se molti intendono proseguire nel loro viaggio dipende anche dal fatto che Roma è diventata un “partner affidabile” dell’accordo di Dublino e oggi sempre più richiedenti asilo vengono registrati in Italia, dove il sistema è migliorato rispetto a un anno fa. Essi sanno quindi che sono respinti dalla Svizzera, ma hanno tutti diritto a un iter corretto, qui da noi o altrove. Il sistema Dublino non prevede che i migranti possano scegliere il Paese dove chiedere asilo.

Simonetta Sommaruga ha poi ricordato che la Germania applica il sistema Dublino in modo meno efficace: i casi non sono trattati in modo prioritario, le vie legali sono più lunghe e le pratiche si accumulano. Inoltre, ha proseguito la ministra, gli eritrei sono spesso riconosciuti quali rifugiati, mentre in Svizzera godono di permessi temporanei.

Il fatto che chi fugge dal proprio Paese per cercare asilo possa andare in una nazione dove ritiene di aver le migliori possibilità di successo, per la ministra di giustizia e polizia, non può essere la soluzione. A suo La situazione a Como, secondo Simonetta Sommaruga, dimostra che l’Europa non ha ancora strategie convincenti per fronteggiare la crisi migratoria; mancano soluzioni standard da applicare congiuntamente.

L’Unione europea dovrebbe mettere in atto una chiave di ripartizione dei richiedenti asilo in tutti i Paesi dello spazio Schengen/Dublino, e questi dovrebbero attenersi, ma la soluzione appare molto improbabile, ha ammesso la ministra elvetica. Occorre quindi almeno migliorare la risposta politica alle situazioni di crisi.

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