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Anziano al volante pericolo costante?

In Svizzera sono circa 350 mila gli ultrasettantenni in possesso della patente di guida Keystone

Un politico italiano ha proposto di togliere la patente ai conducenti più anziani. Da un'indagine condotta in Svizzera risulta tuttavia che gli ultrasettantenni al volante non costituiscono un pericolo eccessivo per la circolazione.

La proposta del deputato del Partito della Libertà Mario Valducci è destinata a far discutere. Non soltanto perché gli anziani sono sempre più numerosi nella società, ma anche per il fatto che molti conducenti già in là con gli anni non sono disposti a rinunciare alla loro mobilità.

Secondo Valducci, presidente della commissione Trasporti della Camera, andrebbe introdotta un’età limite oltre la quale non è più possibile mettersi al volante. «Potrebbe essere di 80 o 85 anni», ha suggerito Valducci.

L’introduzione di una tale soglia in Svizzera non è mai stata un tema di discussione, dice a swissinfo.ch Antonello Laveglia, portavoce dell’Ufficio federale delle strade (USTRA). «L’aspetto importante è che i conducenti abbiano la capacità di guidare, indipendentemente dall’età».

I pirati non hanno i capelli grigi

In Svizzera un ultrasettantenne su tre (350’000 persone) è in possesso della patente di guida, indica l’Ufficio prevenzione infortuni (UPI). «Provocano più incidenti dei conducenti di mezza età, ma meno rispetto ai giovani», annota il portavoce Rolf Moning.

Negli ultimi cinque anni, le persone morte in incidenti nei quali erano implicati automobilisti con più di 70 anni sono stati in media 43 all’anno, indica uno studio dell’UPI presentato a inizio luglio. I feriti gravi sono stati 360.

A titolo di paragone, negli incidenti in cui erano coinvolti conducenti tra i 18 e i 24 anni le vittime sono state 74 (931 i feriti gravi). «Le cifre sono eloquenti: nulla permette di affermare che sulla strada gli anziani rappresentano una minaccia particolare per gli altri utenti», scrive l’UPI nel suo rapporto.

In generale, precisa l’UPI, i conducenti di una certa età non si distinguono in modo negativo né per il numero degli incidenti, né per il loro comportamento. A differenza di diversi giovani, gli anziani pigiano meno sull’acceleratore, sono meno spesso sotto l’influsso dell’alcol e utilizzano con più frequenza la cintura.

Anche secondo una recente indagine statunitense dell’Insurance Institute for Highway Safety, che ha preso in esame i dati raccolti dalla polizia stradale tra il 1997 e il 2008, risulta che i conducenti dai capelli grigi fanno sempre meno incidenti.

Gli anziani non sono quindi da annoverare tra i colpevoli, ma piuttosto tra le vittime della strada. Un quinto delle 8’016 persone che hanno perso la vita nella circolazione stradale tra il 1992 e il 2004 aveva 70 anni o più, rileva l’UPI.

Dal medico ogni due anni

Seppur più prudenti, gli anziani sono però confrontati ai problemi psicofisici della vecchiaia: con l’età, la vista e la capacità di reazione si riducono, mentre aumenta la propensione ad ammalarsi di demenza (ad esempio l’alzheimer).

In Svizzera, le persone con 70 anni e più devono così consultare un medico ogni due anni per verificare l’idoneità alla guida. Il piano di riduzione degli incidenti stradali Via sicura presentato a inizio anno dal governo svizzero (vedi dettagli a fianco) prevede di mantenere queste visite biennali anche in futuro.

La novità, puntualizza Antonello Laveglia, sta nell’armonizzazione delle modalità e della qualità delle visite mediche a livello svizzero, siccome al momento ogni cantone adotta la propria prassi. «I controlli verrebbero effettuati unicamente da medici riconosciuti che hanno seguito una formazione specifica».

È inoltre prevista l’introduzione dell’obbligo di sottoporsi, a cadenza decennale, a visite oftalmologiche già a partire dai 50 anni.

Armonizzazione europea

L’idea di vincolare il rinnovo della patente degli ultrasettantenni a verifiche periodiche dello stato di salute – attualmente in discussione in diversi paesi, tra cui l’Austria – non raccoglie l’unanimità.

Per il deputato alla Camera dei Cantoni e membro del Consiglio d’Europa Maximilian Reimann, si tratta di una chiara discriminazione degli anziani.

In una mozione sottoposta all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Reimann propone di unificare internazionalmente le esigenze concernenti l’idoneità alla guida delle persone anziane.

La conduzione di un veicolo, ha motivato il 68enne di Argovia, rientra nelle attività tipicamente transfrontaliere. È quindi necessario, ritiene Reimann, che le patenti di guida abbiano la stessa validità da un Paese all’altro, Svizzera compresa.

Patente unica dal 2013

I requisiti concernenti la salute di chi guida un veicolo, precisa tuttavia l’USTRA, sono già armonizzati a livello europeo. L’unica differenza tra le diverse nazioni sta nell’applicazione delle normative.

Le peculiarità nazionali sono comunque destinate a scomparire. Nel 2013 entrerà infatti in vigore la legislazione europea che prevede un’unica patente di guida. In tutti i Paesi dell’UE, chi vorrà mettersi al volante dovrà soddisfare i medesimi criteri minimi di idoneità fisica e mentale.

Luigi Jorio, swissinfo.ch

Con i Paesi scandinavi, la Svizzera vanta il numero più basso di morti e feriti gravi dovuti a incidenti della circolazione stradale.

Nel 2009, sulle strade elvetiche sono decedute 348 persone; i feriti gravi sono stati 4’648, rileva un sondaggio effettuato dall’Ufficio prevenzione infortuni presso gli uffici dei corpi di polizia cantonali.

Nel 1971 entrambi questi valori erano di oltre quattro volte superiori, nonostante sulle strade circolassero molti meno veicoli.

Il programma “Via sicura” presentato dal governo svizzero al fine di ridurre il numero delle vittime della strada prevede diverse misure, tra cui:

Prevenzione: divieto di consumare alcol per i nuovi conducenti e per chi guida autocarri e autobus; età minima di sette anni per poter circolare in bicicletta; obbligo di portare il casco per i ciclisti di età inferiore ai 14 anni; obbligo generalizzato di circolare con i fari accesi durante il giorno.

Repressione: confisca del veicolo in caso di infrazioni gravi al codice stradale; obbligo di un’indagine sull’idoneità alla guida in caso di dubbi in tal senso.

Miglioramento dell’applicazione delle norme esistenti: divieto di segnalare i controlli del traffico; limitazione della validità delle patenti di guida.

Diritto procedurale: introduzione della responsabilità civile per il detentore di un veicolo in caso di multe disciplinari.

Infrastrutture: risanamento dei tratti più pericolosi.

Il pacchetto di misure verrà concretizzato dal Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni e sottoposto al Parlamento entro la fine del 2010.

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