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Antonio Caridi, ascesa e caduta del ras di Reggio

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Il Senato italiano ha dato ha accolto la richiesta di arresto del senatore di Grandi autonomie e libertà

L’Aula del Senato italiano ha accolto con 154 si, 110 no e 12 astenuti la richiesta di arresto del senatore di Grandi autonomie e libertà (Gal) Antonio Stefano Caridi. La votazione è avvenuta con voto segreto, come richiesto dai senatori di Gal, nonostante il Pd avesse proposto il voto palese.

Caridi è accusato dai magistrati di Reggio Calabria di essere al vertice della cupola segreta della ‘ndrangheta.

Chi è Caridi

È stato eletto in Senato, per la prima volta, nelle elezioni del 24 febbraio 2013, Antonio Stefano Caridi, il parlamentare di Grandi autonomie e libertà (GAL) e vice coordinatore regionale di Forza Italia in Calabria, accusato di associazione mafiosa, per il quale oggi il Senato ha concesso l’autorizzazione all’arresto.

Nato a Reggio Calabria il 26 dicembre 1969, Caridi si è laureato all’Università Statale di Milano come tecnico-audiometrista, che è la sua professione.

Figlio e nipote di politici – il padre è stato vicesindaco di Reggio Calabria tra il 1993 e il 2001 nelle fila della Democrazia Cristiana nella Giunta presieduta da Italo Falcomatà e suo zio Bruno è stato consigliere provinciale – nel 1997 Caridi ottiene la prima affermazione politica venendo eletto nel Consiglio comunale di Reggio Calabria per l’Unione di Centro con 1.595 preferenze, risultando il primo tra le liste.

Dal 2002 al 2007 è stato assessore comunale all’Ambiente per l’Unione di Centro e sino al 2010 assessore comunale per le Politiche ambientali.

Nel marzo 2010 approda al Consiglio regionale della Calabria con la lista del Popolo della Libertà, risultando il primo delle liste di tutta la provincia con 11’215 voti. Dall’aprile successivo all’aprile 2013 è stato anche assessore alle Attività produttive nella Giunta regionale di Giuseppe Scopelliti.

Nell’aprile 2013 arriva l’elezione a senatore per il Pdl. Nel novembre dello stesso anno, con la fine del Popolo delle libertà, passa al Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano. Partito che lascia un anno dopo, nel dicembre del 2014, per aderire al gruppo Grandi autonomie e libertà al Senato.

ats

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