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Annan grato per le proposte di riforma elvetiche

Micheline Calmy-Rey e Kofi Annan sono d'accordo su molti temi Keystone

Per la ministra degli esteri elvetica, Micheline Calmy-Rey, una vasta riforma dell’ONU è nell’interesse della Svizzera e della sua politica dei diritti umani.

Lo ha affermato durante l’incontro di martedì a New York con il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan.

Dopo l’incontro con la segretaria di Stato statunitense Condoleezza Rice e il presidente della banca mondiale Paul Wolfowitz, il primo viaggio ufficiale negli Stati Uniti della consigliera federale Micheline Calmy-Rey prevedeva martedì un colloquio a New York con il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan.

«Annan è grato alla Svizzera per le sue proposte in ambito di riforme dell’organizzazione internazionale», ha affermato la consigliera federale al termine dell’incontro.

Riforme dell’ONU

La diplomatica elvetica ha sottolineato che la Svizzera ha un interesse diretto a migliorare la credibilità dell’ONU. Il rafforzamento del diritto internazionale pubblico, delle sue regole e della sua legittimità, rientrano infatti nella tradizione di politica estera della Confederazione.

Micheline Calmy-Rey e il segretario generale dell’ONU hanno discusso in particolare delle proposte elvetiche volte a riformare il Consiglio di sicurezza (CS) dell’organizzazione per migliorarne l’efficienza.

«La Confederazione è favorevole ad un allargamento di questo organismo, tuttavia non abbiamo ancora deciso quale modello seguire», ha affermato la ministra socialista, che si è detta però chiaramente contraria ad estendere il diritto di veto ad altri paesi.

Muro israeliano

Nei prossimi giorni, la Svizzera presenterà all’assemblea generale dell’ONU un rapporto sulle consultazioni effettuate in merito al muro di sicurezza eretto dagli israeliani nei territori palestinesi.

Berna è stata incaricata lo scorso anno dalle Nazioni Unite di redigere un documento sul rispetto del diritto internazionale umanitario nei territori occupati.

La Confederazione si è sforzata di tenere fede al mandato ricevuto ma, almeno per il momento, Micheline Calmy-Rey non ha ancora voluto dare informazioni sui risultati concreti del lavoro svolto.

swissinfo e agenzie

Le proposte elvetiche di riforma dell’ONU:

1) Limitare il diritto di veto del consiglio di sicurezza e non permettere alcun veto nei casi di gravi violazioni dei diritti umani come il genocidio o la pulizia etnica.

2) Rimpiazzare l’attuale commissione dei diritti dell’uomo con un consiglio dei diritti dell’uomo, con sede a Ginevra, organizzato secondo lo schema del CS.

3) Creare un pool di osservatori dei diritti umani da impiegare nelle regioni in crisi.

4) Riformare il sistema delle sanzioni in modo da mirare all’élite al potere e non alla popolazione.

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