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Animali e ortaggi, beni culturali da difendere

La retica grigia, un bovino che sembra fatto apposta per le Alpi

La fondazione Pro Specie Rara festeggia il suo primo quarto di secolo: 25 anni di lotta all'impoverimento degli orti e delle stalle svizzere che hanno portato a riscoprire sapori antichi.

Ma varietà di frutta e verdura e razze d’animali d’allevamento ripescate dal dimenticatoio non sono un arricchimento solo sul piatto. Sono anche una forma di sviluppo sostenibile e un contributo alla biodiversità.

I pomodori sono quasi tutti uguali? Sbagliato! Accanto ai classici ramati e ai pomodorini ciliegia che oggi si trovano ovunque, un tempo gli orti svizzeri offrivano varietà diverse, come la Rossa di Basilea, il Giallo di Thun o l’Originale di Zurigo.

Se queste a altre specie, in tutti i loro colori e sapori, non sono scomparse completamente dai piatti degli svizzeri, lo si deve soprattutto all’impegno della fondazione Pro Specie Rara.

Per la gioia del palato

«Gli inizi sono stati impegnativi, ma oggi possiamo contare su un’ampia raccolta che comprende più di 900 varietà di verdura, 1’800 varietà di frutta e 26 razze animali», racconta a swissinfo con un certo orgoglio Béla Bartha, direttore di Pro Specie Rara.

La fondazione festeggia i suoi 25 anni con una festa a Berna il primo fine settimana di settembre: un’occasione per assaggiare rare delizie ed accarezzare animali di razze quasi scomparse, come la mucca retica grigia.

I prodotti di Pro Specie Rara – sottolinea Bartha – si distinguono dall’offerta abituale sia per quanto riguarda il sapore che per il modo di preparazione. Trattandosi di varietà regionali, il modo migliore per portarle in tavola è quello di utilizzarle per preparare specialità locali. Pro Specie Rara dà una mano a chi non le conosce riportando le ricette sulla confezione.

Riscoperta di ricette antiche

«Con le patate Parli, una varietà alpina, nei Grigioni si preparano da sempre i maluns», spiega Bartha. Basta lessare le patate intere con la buccia, lasciarle riposare un giorno, grattugiarle, mischiarle con della farina e rosolarle lentamente nel burro.

Anche per le razze animali, Bartha fa un esempio grigionese. «La mucca Retica grigia è doppiamente utile, è interessante sia come fornitrice di latte che come fornitrice di carne». Proprio la carne di questo bel bovino dal manto grigio-nero e dalle corna armoniose offre agli allevatori nuove opportunità di mercato nel settore del biologico.

Con la promozione della Retica grigia, Pro Specia Rara non contribuisce solo a garantire diversità nelle stalle. «È una razza robusta e di poche pretese che si adatta benissimo a pascolare sulle Alpi», spiega Bartha. In questo modo si contribuisce a conservare un tipo di pastorizia che oggi quasi nessuno pratica più.

Nell’interesse di tutti

Le razze animali e le varietà vegetali vengono selezionate e preparate in stalle, frutteti e orti speciali che Pro Specie Rara apre volentieri ai visitatori.

La Confederazione sostiene gli sforzi della fondazione con 3,2 milioni di franchi l’anno. «Gli specialisti di Pro Specie Rara sono molto apprezzati», dice Jürg Jordi, portavoce dell’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG). Anche per la Confederazione, in gioco c’è molto di più che la semplice conservazione delle specie indigene. «Un’ampia varietà di vegetali commestibili e di bestiame è fondamentale anche per assicurare l’approvvigionamento del paese».

Mutamenti climatici, malattie ed epidemie hanno messo l’agricoltura di fronte a nuove sfide. È importante – aggiunge Jordi – conservare le risorse genetiche alle quali un giorno si potrebbe dover ricorrere.

Ritorno alle radici

Nonostante il sostegno e l’approvazione riscontrati da Pro Specie Rara tanto in Svizzera quanto all’estero, la fondazione non dorme sugli allori. L’obiettivo di Béla Barthas è rendere ancora più noto il marchio Pro Specie Rara e ridurre al minimo la distanza tra i consumatori e i prodotti.

Alcune varietà di frutta e verdura derivate dal programma di conservazione sono state accolte nell’assortimento di Coop, il secondo maggior commerciante al dettaglio in Svizzera.

Ora si tratta di riportare le varietà antiche nelle regioni dalle quali provengono, «in particolare nella zona alpina», conclude Bartha, «dove oggi l’agricoltura è praticamente sparita».

swissinfo, Renat Künzi
traduzione e adattamento, Doris Lucini

La fondazione nasce 25 anni fa con l’obiettivo di conservare varietà vegetali non più coltivate dagli agricoltori svizzeri. Stesso obiettivo per le razze di animali d’allevamento che rischiano di scomparire.

Il programma di Pro Specie Rara contempla più di 3’000 vegetali (1’800 varietà di frutta, 450 tipi di bacche e 900 verdure) e 26 razze animali.

La fondazione conta 2’000 soci attivi e 6’000 donatori. Dal 1999, Coop è il principale partner commerciale di Pro Specie Rara.

Per l’anniversario, è stata stampata una guida che riassume l’offerta della fondazione.

Parallelamente ai festeggiamenti per i 25 anni di Pro Specie Rara, l’Ufficio federale dell’agricoltura ha organizzato una conferenza dell’Organizzazione delle Nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). Tema: le risorse zoogenetiche (conservazione delle razze d’animali d’allevamento).

La conferenza si tiene ad Interlaken dal 1° al 7 settembre. Sono stati invitati più di 400 esperti provenienti dai 190 paesi membri della FAO. Anche la ministra svizzera dell’economia, Doris Leuthard, partecipa alla conferenza.

Obiettivo dell’incontro: stabilire un piano d’azione globale per il trattamento sostenibile delle risorse genetiche legate agli animali d’allevamento.

Le 20 razze di bestiame svizzero più rare sono presentate in un’esposizione che fa da cornice ai lavori della conferenza.

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