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André Dosé getta la spugna

Pieter Bouw (a sinistra) sostituisce ad interim il dimissionario Dosé Keystone Archive

La compagnia aerea di bandiera Swiss rimane senza capitano. Il CEO André Dosé abbandona la cabina di pilotaggio.

L’eventualità di una corresponsabilità nell’incidente aereo di Bassersdorf del 2001, ventilata dopo la pubblicazione dell’inchiesta tecnica, ha portato alla decisione.

L’amministratore delegato di Swiss International Airlines, André Dosé, abbandona l’incarico con effetto immediato. L’annuncio è arrivato mercoledì dopo le 18.00.

Il presidente del consiglio di amministrazione Pieter Bouw, che è stato alla guida della compagnia aerea olandese KLM dal 1991 al 1997, lo sostituirà ad interim alla guida di Swiss.

L’estrema decisione, presa dal dirigente, sarebbe la conseguenza dei risultati dell’inchiesta sul crash del 2001, presentati a inizio febbraio.

La Procura pubblica della Confederazione lo avrebbe infatti inserito nella lista degli indagati nelle indagini sull’incidente aereo del 2001, costato la vita a 24 persone.

In quell’occasione un velivolo di Crossair era caduto a pochi chilometri di distanza dall’aeroporto di Zurigo Kloten, nella località di Bassersdorf. Dosé era all’epoca direttore responsabile della compagnia.

Le responsabilità per l’incidente

Le indagini tecniche sul grave incidente, sono state condotte dalla sezione competente dell’Ufficio federale dell’aviazione civile. I risultati sono noti da poche settimane.

La responsabilità principale dell’incidente è stata attribuita al pilota, ma il rapporto non esclude tutta la compagnia, dunque anche la direzione, dagli errori di valutazione.

In particolare, gli inquirenti hanno evidenziato alcune falle nella sicurezza dell’allora Crossair. A loro difesa, comunque, gli accusati affermano che tutte le prescrizioni internazionali erano rispettate.

Al momento dell’incidente, Crossair, era la compagnia di voli regionali di Swissair. Poco dopo, la casa madre è sprofondata nei debiti, era il settembre del 2001, e il rampante direttore dell’agile compagnia regionale è diventato direttore della nuova Swiss, dotata di abbondante nuovo capitale pubblico e privato.

I tecnici hanno depositato le loro perizie, adesso tocca alla giustizia fare il suo corso.

Pressione pubblica

Visto che Dosé si troverebbe sulla lista degli indagati, ha preferito ora rinunciare completamente al mandato per non compromettere il futuro della nuova compagnia aerea. La direzione di Swiss gli avrebbe proposto una sospensione provvisoria dell’incarico.

«Mi ritiro senza essere stato contattato dalle autorità giudiziarie – ha affermato Dosé alla conferenza stampa di mercoledì sera – perché il peso del procedimento getta un’ombra sulla mia attività presso Swiss». Manca infatti una conferma ufficiale da parte della magistratura.

Nelle ultime settimane, Dosé ha dovuto far fronte a forti speculazioni, pubblicate dalla stampa. Il rischio di venir iscritto sulla lista degli indagati nell’inchiesta sull’incidente, pesava sulla gestione del CEO di Swiss.

L’annuncio shock delle dimissioni, arrivato mercoledì, cade due sole settimane prima che la giovane compagnia di bandiera, ancora pesantemente nelle cifre rosse, annunci i suoi risultati di bilancio 2003.

Futuro di Swiss

Il consiglio d’amministrazione ha comunque smentito pubblicamente le speculazioni sui problemi di gestione, affermando che «respinge tutte le accuse e i pregiudizi che nelle ultime settimane hanno colpito André Dosé». Si prende congedo ringraziando la persona che è stata primo motore per la nascita della nuova compagnia aerea.

Anche il ministro delle finanze, Hans-Rudolf Merz, rappresentante del Consiglio federale – la mano pubblica è azionista di peso della compagnia – si è detto dispiaciuto della partenza, accettando però le ragioni addotte da Dosé. «Da due anni e mezzo si è impegnato con tutte le sue forze e con grande savoir-faire nella costruzione di Swiss, in un contesto molto difficile».

Negativa invece la sentenza dello specialista di aviazione, Sepp Moser: «Le dimissioni non migliorano la situazione della compagnia. Rimangono ancora dei problemi fondamentali come la precarietà finanziaria, le culture differenti di Crossair e Swissair che collidono ancora in Swiss… tutto rimane aperto con questa partenza».

swissinfo con Jacob Greber, Ariane Gigon Bormann a Zurigo e agenzie

Il 24 novembre 2001, il volo Crossair 3597 proveniente da Berlino si schiantava sulle colline di Bassersdorf, nei pressi dell’aeroporto di Zurigo;
Nell’incidente persero la vita 24 persone; 9 i sopravvissuti.

In attesa delle cifre di Swiss:

André Dosé, 46 anni, è stato alla guida di Swiss dalla sua creazione il 31 marzo 2002. Era stato designato già nel 2001, dopo il crollo di Swissair. La nuova compagnia Swiss è figlia della compagnia regionale Crossair, già allora diretta da Dosé.

«Swiss uscirà dalle cifre rosse nel 2004», ha affermato recentemente André Dosé. Ma nonostante le ristrutturazioni e la cancellazione di diverse destinazioni, il tasso d’occupazione sulle linee europee nel 2003 è stato solo del 59%. Troppo basso.

Decisiva per il successo è l’adesione all’alleanza One World di British Airwais, siglata l’anno scorso. Ma la situazione nei cieli per le compagnie aeree rimane difficile.

Swiss non ha inoltre ancora la certezza che le banche accorderanno la necessaria linea di credito di alcune centinaia di milioni per garantire la liquidità, necessaria alla gestione corrente.

In due settimane si aspetta la comunicazione dei bilanci per il 2003.

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