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I sorprendenti effetti delle congiunzioni di lista nelle elezioni del parlamento

Il sistema elettorale svizzero, con la sua ripartizione dei seggi sulla base del sistema proporzionale a livello cantonale, favorisce i grandi partiti a scapito delle piccole formazioni. Le congiunzioni di liste tra due o più forze politiche hanno però un effetto contrario, come emerge dall'analisi visuale elaborata da SRF News. Ad approfittare del meccanismo è stato soprattutto il campo rosso-verde, ma un cambiamento è probabilmente in atto a seguito dell'affermazione dei nuovi partiti di centro.

L’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) alle elezioni federali del 2011 ha subito una sconfitta storica. Rispetto al rinnovo del Consiglio nazionale del 2007 ha perso il 2,3% dei voti e 8 seggi. Il calo in termini percentuali è stato innegabile. A livello di eletti invece la flessione è stata tutta dovuta alle congiunzioni di liste. Non ci fossero state, l’UDC non avrebbe conquistato 54 seggi, ma 62, esattamente come 4 anni prima. Invece alleandosi ha perso eletti nei cantoni di Vaud, Friburgo, Berna, Basilea Campagna, Lucerna, Svitto, San Gallo e Grigioni, dove l’UDC ha sempre perso allorquando ha proceduto ad apparentamenti. Ad approfittare del meccanismo sono invece stati i Verdi Liberali (12 seggi invece di 8 grazie alle congiunzioni), il Partito popolare democratico (28 invece di 26) e il Partito socialista (46 invece di 44). Partito liberale radicale (30 seggi) e Verdi (15 seggi) non hanno invece approfittato delle alleanze.

Grandi avvantaggiati

La ripartizione dei seggi nel 2011 evidenzia una particolarità del sistema elettorale svizzero: senza congiunzioni di lista l’UDC con il 26,6% dei voti avrebbe conquistato il 31% dei posti del Consiglio nazionale. All’altro estremo i Verdi Liberali con il 5,4% dei voti avrebbero avuto solo il 4% dei seggi.

La ragione di tale distorsione va ricercata nel sistema proporzionale con il quale i 200 posti della Camera del popolo vengono suddivisi tra i partiti. Un metodo di scrutinio deformante, che va a scapito delle piccole formazioni. A parziale correzione intervengono le congiunzioni di liste. Queste permettono ai piccoli partiti di apparentarsi con forze più grandi, aumentando quindi la propria possibilità di eleggere un proprio candidato contrastando la distorsione.

In una congiunzione a risultare tendenzialmente vincente è la formazione che ottiene il maggior numero di voti, nota Daniel Bochsler, politologo al Centro per la democrazia di Aarau e all’Università di Zurigo.

Seggi conquistati e seggi perduti

Nel 2011 tale situazione non si è verificata solo in due casi. Nei Grigioni, ad esempio, i Verdi Liberali hanno conquistato un seggio supplementare grazie ad una congiunzione con il PS (molto più forte) e con i Verdi. Ciò a costo dell’UDC che matematicamente avrebbe avuto un posto in più.

Il sistema elettorale ha influito sulla ripartizione dei seggi in 13 cantoni. Non ha invece avuto conseguenze nei cantoni Ticino, Giura, Ginevra, Argovia, Sciaffusa, Turgovia, Zugo, Zurigo e, evidentemente, laddove vige il sistema maggioritario (i due Appenzello, Glarona, Nidvaldo, Obvaldo e Uri).

La visualizzazione sottostante permette un confronto tra la composizione reale del Consiglio nazionale a partire dal 1995 e quella che sarebbe stata senza congiunzioni.

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Per conto di SRF News Daniel Bochsler ha quantificato i seggi vinti e persi da vari partiti con le congiunzioni in occasione degli ultimi cinque rinnovi della Camera del popolo. Emergono alcuni vincitori, a cominciare dai Verdi che, grazie alle alleanze, dal 1995 al 2011 hanno avuto 8 eletti supplementari. I grandi perdenti delle congiunzioni (proprie e altrui) sono due: l’UDC (non ha conquistato un totale di 19 seggi) e il PLR (11).

Il ritorno delle congiunzioni borghesi

In generale, nel corso degli ultimi 20 anni, a beneficiare delle congiunzioni di lista è stato soprattutto il fronte rosso-verde, spiega Bochsler. Rispetto al campo borghese è diviso in un maggior numero di piccoli partiti, ma avendo mantenuto un’unità politica, le congiunzioni gli hanno permesso di non subire troppo la distorsione insita nel sistema proporzionale elvetico applicato per suddividere i seggi sulla base dei voti ottenuti nei singoli cantoni.

L’avvento di nuovi partiti borghesi, tuttavia, porta a intravvedere un cambiamento di rotta. Nel 2011 il PLR e il PPD hanno perso una parte consistente del loro elettorato a favore del PBD e dei Verdi Liberali.

Congiunzioni: la quadratura del cerchio?

Un’alleanza con il partito più forte, l’UDC, rimane però un’ipotesi poco realistica. Gli elettori dei partiti di centro non la troverebbero di loro gusto, afferma Bochsler facendo riferimento a quanto emerge dai dati di panachageCollegamento esterno e dai sondaggi. Anche per questo le congiunzioni di liste avvengono tra partiti con idee politiche simili.

Spesso l’elettore non sa che con il proprio voto andrà ad aiutare un altro partito a conquistare un seggio. Le congiunzioni di solito sono indicate solo sul bordo della schede poiché indicare l’alleato potrebbe essere problematico. Un esempio insolito di congiunzioni è avvenuto per esempio nel canton Turgovia alle elezioni 2011: i votanti dell’Unione democratica federale e del Partito evangelico hanno aiutato i Verdi Liberali ad ottenere un seggio.

In tal senso una regolamentazione della questione a livello nazionale e una migliore indicazione delle liste congiunte (magari usando i colori) porterebbe ad una maggiore trasparenza. Tuttavia in vista delle elezioni del 18 ottobre non sono previsti miglioramenti.

Traduzione e adattamento di Diego Moles (RSI)

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