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Il dna per identificare i migranti morti in mare

Documentazione della Commissione posata su una scrivania
Nata in Bosnia, la International commission on missing persons ha ora sede all'Aja. RSI-SWI

La Commissione internazionale per le persone scomparse, nata nel 1996 per identificare le vittime della guerra in ex Jugoslavia, cercherà di dare un nome anche a migranti morti nel Mediterraneo. Lo farà col sostegno finanziario, tra gli altri, della Svizzera.

I progressi nell’estrazione del DNA e nell’elaborazione di dati permettono ormai un’analisi del codice genetico sofisticata. Può essere effettuata a partire da pochi resti e talvolta consente di arrivare all’identità -oltre che in presenza di genitori o figli- con triangolazioni complesse.

Un lavoroCollegamento esterno che qui ha lo scopo di dare alle famiglie una certezza, per quanto tragica.

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L’International commission on missing personCollegamento esternos, nata oltre vent’anni fa in Bosnia come ong, è diventata un organismo internazionale e si è trasferita all’Aja.

Da tempo opera anche in altri PaesiCollegamento esterno che sono, o sono stati, in guerra, ma mai prima d’ora ha lavorato sui migranti. La Svizzera ha stanziato per il progetto, che dovrebbe partire quest’estate, con 400 mila dollari.

Secondo l’Organizzazione mondiale per le migrazioni, oltre 3000 persone sono morte l’anno scorso nell’attraversamento del Mar Mediterraneo.

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