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La riforma delle pensioni bocciata per 70 franchi

Cake-Stücke mit Aufschrift Starke AHV und Sichere Renten
Per la maggior parte degli svizzeri, la riforma delle pensioni non era abbastanza "dolce" da digerire. Keystone / Peter Schneider

Un supplemento di 70 franchi al mese per i nuovi pensionati. È questa misura compensatoria che la maggior parte degli oppositori al grande progetto di riforma del sistema previdenziale, affossato dal popolo il 24 settembre, non ha digerito. L’analisi del voto permette di comprendere meglio le ragioni di questa scelta.

La legge sulla Previdenza per la vecchiaia 2020, con la quale il governo e la maggioranza del parlamento intendevano proporre un’ampia riforma del sistema pensionistico svizzero, è stata bocciata con il 52,7% dei voti. Nell’ambito del primo barometro elettorale SSR SRG della legislatura 2017-2019, l’istituto sotomoCollegamento esterno ha interrogato un campione di circa 14’000 persone anche sul voto del 24 settembre.

Il 39% di coloro che hanno bocciato Previdenza 2020 evocano come principale ragione il supplemento di 70 franchi al mese previsto per i nuovi pensionati. Per i politologi di sotomo, questa misura compensatoria rappresenta dunque «un fattore chiave all’origine del fallimento della riforma». L’aggiunta di 70 franchi al mese, vale la pena ricordarlo, era stata pensata per compensare misure sfavorevoli, a cominciare dall’aumento dell’età di pensionamento delle donne da 64 a 65 anni.

Altri sviluppi

C’è però anche un altro motivo che emerge in modo chiaro: per il 30% degli oppositori, Previdenza 2020 rappresentava un’ulteriore estensione del sistema, più che un pacchetto di risparmio. Dal loro punto di vista, la riforma in votazione era «ingiusta e parzialmente inefficace», scrive sotomo.

Al centro delle critiche degli oppositori figura anche l’idea che a fare le spese di Previdenza 2020 sarebbero stati i giovani (28%) – chiamati a sopportare anche un aumento dei contributi per l’AVS e la previdenza professionale – e gli attuali pensionati (23%) privati del supplemento di 70 franchi al mese. Infine, il 22% dichiara di aver respinto la riforma soprattutto perché contrario all’aumento dell’età di pensionamento delle donne.

Sul fronte opposto, a far pendere l’ago della bilancia in favore del “sì” è stata soprattutto l’urgenza di riformare il sistema pensionistico (54%) e il fatto che il pacchetto era visto come un «compromesso equilibrato» (47%).

Donne e pensionati insoddisfatti

Come previsto, un’analisi del voto secondo il genere mostra che le donne si sono opposte a Previdenza 2020 soprattutto perché non erano disposte a lavorare un anno in più, in un paese in cui continuano a guadagnare meno dei colleghi uomini e ad avere quindi delle rendite vecchiaia più piccole. Per quanto riguarda le classi d’età, i pensionati hanno invece ritenuto «ingiusto» il fatto di essere esclusi dal supplemento di 70 franchi al mese sulle rendite per la vecchiaia.

A livello di regioni linguistiche, l’inchiesta conclude che questa misura compensatoria ha infastidito soprattutto i votanti della Svizzera tedesca, mentre i romandi si sono opposti più che altro all’aumento dell’età di pensionamento delle donne. La riforma è dunque stata respinta nella Svizzera francese soprattutto per ragioni sociali e in quella tedesca per ragioni economiche.

 

Barometro elettorale

Il sondaggio è stato realizzato tra il 28 settembre e il 2 ottobre 2017, su mandato della SRG SSR, attraverso due diversi canali: l’istituto sotomo ha fatto appello alla sua banca dati, che comprende 35’000 persone registrate, e il sondaggio è stato diffuso anche sui siti internet della SRG SSR.

7’058 persone hanno risposto all’appello di sotomo e 7’005 attraverso i canali della SSR, per un totale di 14’063 partecipanti. Il margine di errore è del 2,2%.

 

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