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Amore romancio sullo schermo

Due donne si guardano, sullo sfondo un prete con una torta di noci in mano
Mona (Rebecca Indermauer) confida alla gelosa Giulia (Tonia Maria Zindel) gli effetti positivi sul suo matrimonio dei consigli del nuovo parroco (Murali Perumal). Zodiac Pictures

Glish, camera, acziun! Il primo lungometraggio professionale di finzione in romancio, la quarta lingua nazionale svizzera, ha raccolto molti elogi al Festival del film di Locarno ed è stato acquistato da un distributore statunitense. Ma cosa significa una simile esposizione per la cultura romancia?

“Il romancio può anche essere la lingua meno parlata della Svizzera, ma ‘Amur senza fin’ racconta in un linguaggio universale e con un magnifico senso dell’umorismo una storia di amore e devozione. È il tipo di film che ispira il pubblico in tutto il mondo.”

A spiegare in termini tanto poetici il potenziale di “Amur senza finCollegamento esterno” è Edward Noeltner, direttore di Cinema Management Group (CMG), un’azienda con sede a Los Angeles. Il film di 91 minuti è stato girato per la televisione e prodotto dalla Società svizzera di radiotelevisione (SSR), la casa madre di swissinfo.ch.

La storia ricalca gli schemi classici della sitcom: in una comunità rurale della Svizzera orientale arriva un nuovo parroco, un tedesco con radici indiane che non sa una parola di romancio. La vicenda giunge a una svolta quando Mona scopre che suo marito Gieri ha una relazione con la sua ex migliore amica Giulia. Mona lo perdonerà o cederà alle avances del belloccio appena arrivato in paese? E quale ruolo hanno i metodi poco ortodossi del parroco in tutto questo?

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A dire il vero il trailer promette più di quanto il film mantenga, ma non è questo il punto. Qui non si tratta di scrivere una recensione di “Amur senza fin”, ma di discutere del fatto che il film è stato girato in romancio, la lingua nazionale svizzera parlata da circa 60’000 persone nei Grigioni.

“La SSR ha subito messo in chiaro che il film è nell’interesse del romancio: dovrebbe aiutare la lingua a conquistare una posizione di maggior prestigio in Svizzera”, osserva il regista del film Christoph SchaubCollegamento esterno, incontrato da swissinfo.ch nel suo ufficio di Zurigo.

Amur Senza Fin poster
Zodiac Pictures

“Dovrebbe anche mostrare la vita della gente romancia di oggi e l’uso moderno della lingua. Molte persone dicono che il romancio è come un museo: nessuno lo parla, non è vivo. Ma ovviamente questo non è vero. Non sono contadini e pastori! Sono persone normali con interessi normali. È questo lo scopo politico del film: mostrare che il romancio è un’esperienza quotidiana normale in Svizzera.

Andreas Gabriel, portavoce della Lia RumantschaCollegamento esterno, l’associazione che si occupa della difesa e della promozione del romancio (e che però non è coinvolta nella produzione di “Amur senza fin”), concorda: “Mi pare che le scene in cui le persone litigano in romancio siano particolarmente divertenti. Mostrano quanto la lingua sia viva e fantasiosa.”

Gabriel sottolinea che “Amur senza fin” non è il primo film di finzione in romancio, come affermato talvolta. “L’onore spetta a ‘La rusna pearsa’ (Il buco perduto) di Dino Simonett, del 1993. Ma è vero che ‘Amur senza fin’ è la prima produzione cinematografica professionale in romancio.”

Opportunità straordinaria

Il film è uno dei vari tentativi recenti di promuovere l’interesse per la cultura romancia. Un altro esempio è il fumetto online “Il crestomat”.

“La presenza e la percezione pubblica sono essenziali per la sopravvivenza di una lingua minoritaria come il romancio”, dice Gabriel a swissinfo.ch. “In questo senso il film è una magnifica opportunità per avvicinare il pubblico alla lingua e alla cultura romance. Serve inoltre a smentire i dubbi che una piccola lingua non possa funzionare come lingua cinematografica.”

Ovviamente per il mercato internazionale il film sarà sottotitolato o doppiato. “Perderà qualcosa nella traduzione perché il film gioca con tedesco e romancio, come accade a Bollywood con hindi e inglese, ma rimane una commedia e funzionerà”, dice Schaub.

E poi non ci sono ragioni perché una lingua minoritaria non abbia successo di critica o di pubblico: il film in gallese “Solomon a gaenor” è stato nominato per l’Oscar e Mel Gibson ha girato dei blockbuster in lingua maya (Apocalypto) e aramaico (La passione di Cristo).

Dopo tutto per un pubblico all’estero non c’è differenza se la lingua originale, doppiata o sottotitolata, è romancio o rumeno. “Se il film è comprensibile a livello globale, non credo che ci sia alcun ostacolo alla sua diffusione. Il nostro film ha trovato una via per uscire dalla Svizzera e questo è molto bello,” dice Schaub.

Il regista non è romancio

Né Schaub né la sceneggiatrice Sabine Pochhammer parlano romancio. La sceneggiatura è stata tradotta dal tedesco al romancio dallo scrittore Leo TuorCollegamento esterno. La lingua di comunicazione sul set era il tedesco, parlato da tutti.

Altri sviluppi

Schaub è un regista di grande esperienza e ha girato vari documentari in romancio, ma si potrebbe obiettare che il modo migliore per sviluppare il cinema romancio sarebbe quello di sostenere i registi e sceneggiatori romanci.

“Però non ci sono registi romanci di film di finzione”, replica. “Li hanno cercati. Ci sono registi grigionesi, ma sono di lingua tedesca. Per i documentari è diverso. Non ho deciso io di rivolgermi a una sceneggiatrice di lingua tedesca. Ha fatto un ottimo lavoro, in ogni caso.”

Schaub dice che i 24 giorni di riprese a SagognCollegamento esterno, un villaggio di 700 abitanti molto pittoresco ai margini del parco naturale del BeverinCollegamento esterno, sono stati “molto divertenti” e si sono conclusi senza troppi problemi.

“Era un rischio perché è difficile filmare in romancio e trovare gli attori romanci adatti. Ci sono buoni attori romanci, ma non sono tantissimi, per cui bisogna modificare i caratteri della sceneggiatura per adattarli agli attori.”

In effetti Rebecca Indermaur, che fornisce una prova solida nei panni della protagonista Mona, pronuncia le sue battute in romancio, ma non sa parlare la lingua. “È cresciuta nella regione, ma i suoi genitori non sono parlanti nativi”, dice Schaub, che è stato affiancato da un assistente romancio per verificare la lingua, dare consigli sulla pronuncia e discutere modifiche nei dialoghi.

“Il romancio sopravvivrà”

Al pari di altri film di successo girati parzialmente nei Grigioni, come Heidi, Schellenursli e Sennentuntschi, il paesaggio è uno dei protagonisti. “Si dice che per avere successo in Svizzera devi avere delle montagne nei tuoi film!”, dice Schaub. “Ho girato a Zurigo un film che ha avuto molto successo, ‘Giulias Verschwinden’ (La scomparsa di Giulia), ma per la distribuzione globale e in particolare statunitense le montagne danno il necessario tocco d’esotismo.”

Tre cacciatori con il binocolo
L’importanza della caccia per gli uomini del villaggio è uno dei filoni paralleli del film. Zodiac Pictures

“Ho girato a Zurigo un film che ha avuto molto successo, ‘Giulias Verschwinden’ (La scomparsa di Giulia), ma per la distribuzione globale e in particolare statunitense le montagne danno il necessario tocco d’esotismo.”

Se “Amur senza fin” si tradurrà in una valanga di iscrizioni ai corsi di romancio è tutto da vedere, ma Andreas Gabriel della Lia Rumantscha è cautamente ottimista.

“Il numero di parlanti romanci è più o meno stabile, sebbene la popolazione totale sia in crescita. La cosa più importante è che la lingua sia utilizzata con gioia e passione. Finché sarà parlato e scritto tutti i giorni il romancio sopravvivrà.”

Amur Senza Fin

“Amur senza fin” è stata realizzato per la televisione, con un budget di 2 milioni di franchi (1,8 milioni di euro), messi a disposizione in primo luogo dalla Società svizzera di radiotelevisione (SSR), la casa madre di swissinfo.ch.

Ha aperto il film di Locarno, è stato presentato in 20 cinema in tutto il paese per una proiezione speciale il 20 agosto ed è stato mostrato nei voli intercontinentali dalla Swiss e della Lufthansa.

È passato alla televisione pubblica svizzera di lingua tedesca SRF il 23 settembre ed è disponibile anche su DVD.


Traduzione dall’inglese: Andrea Tognina

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