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Amnesty, violazioni sistematiche al confine Francia

(Keystone-ATS) Controlli discriminanti, inseguimenti in montagna, minacce, insulti, ostacoli alla registrazione delle richieste d’asilo, assenza di interpreti. A puntare il dito contro la gendarmerie francese, questa volta è Amnesty International.

Gli osservatori dell’Ong, insieme ad altre associazioni, denunciano “violazioni sistematiche” dei diritti di rifugiati e migranti al confine franco-italiano. Le elencano, puntuali e dettagliate, in un resoconto pubblicato su internet dopo due giorni di osservazione nella zona di Briançon.

“Parigi la smetta di fare orecchie da mercante”, tuona Amnesty International, proprio nei giorni delle polemiche legate allo sconfinamento della gendarmeria in territorio italiano con l’inchiesta aperta dalla Procura subalpina.

La lista di presunte violazioni è lunghissima. Un episodio, tra tanti, parla del “respingimento di 26 persone dal posto di polizia di frontiera di Montgenèvre, in Francia, verso Clavière, il primo paese sul versante italiano, senza esame individuale della loro situazione né la possibilità di chiedere asilo. Non si sono nemmeno preoccupati – si legge nel dossier di Amnesty International – del fatto che otto di loro erano minorenni e non potevano essere rimandati indietro in quel modo”.

Ci sono poi le storie di alcuni migranti respinti. “Mi hanno inseguito nei boschi. Mi hanno detto che se non mi fossi fermato, mi avrebbero sparato – dice Moussa, della Costa d’Avorio – Mi sono spaventato, sono scivolato e mi sono ferito. Ho chiesto di vedere un medico, ma ho potuto essere curato solo dopo essere stato rimandato in Italia”.

Mentre le Ong documentano la situazione e chiedono al governo francese di fermare questi “comportamenti illeciti e degradanti”, i comuni dell’alta Valle di Susa si coordinano per affrontare l’emergenza freddo. L’inverno non scoraggia chi spera in una vita migliore oltre confine.

Ad Oulx c’è un centro di assistenza nei locali dei salesiani e un presidio della Croce Rossa vicino alla stazione, a Clavière si sta ragionando per allestire un punto di accoglienza e a Bardonecchia continua l’attività di Rainbow4Africa, che gestisce una stanzetta vicino alla stazione ferroviaria.

Questo è l’aspetto sociale e solidale. Poi c’è quello giuridico e degli accordi internazionali. La Procura di Torino ha aperto un fascicolo per l’episodio del 13 ottobre avvenuto tra Cesana e Clavière, quando due migranti sono stati ‘scaricati’ in territorio italiano da un furgone della gendarmeria. E poi c’è il fascicolo sul blitz del 2 agosto nella località di Gimont, a Cesana, dove quattro francesi armati avrebbero fermato due passanti italiani.

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