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Alptransit, paura in galleria

Secondo un'inchiesta di Falò, nel cantiere domina la fretta, mettendo a rischio l'incolumità dei lavoratori. Vi sarebbero inoltre gravi irregolarità che toccano interi processi di costruzione

Questo contenuto è stato pubblicato il 09 maggio 2016

Per anni Alptransit è stato ritenuto un cantiere esemplare, un vero e proprio fiore all'occhiello sia per quanto riguarda la sicurezza che per l'efficienza, capace addirittura di terminare lo scavo della prima canna della galleria del Ceneri con un anno d'anticipo.

Ma a quale prezzo, e perché? Da un'inchiesta di FalòLink esterno, il magazine di approfondimento della RSI, raccontata attraverso numerose testimonianze, emerge una realtà ben diversa. Quella di un cantiere in cui domina la fretta, mettendo così a rischio l'incolumità dei lavoratori. Ma le anomalie riportateci non riguardano solo i problemi per la sicurezza e l'ambiente di lavoro avvelenato. Al centro dei racconti da noi raccolti vi sono delle gravi irregolarità che toccano interi processi di costruzione indispensabili per la messa in sicurezza dell'avanzamento della galleria. Inoltre gli operai denunciano controlli carenti, soprattutto di notte all'insaputa della direzione lavori. Nell'inchiesta le preoccupazioni e la rabbia degli operai, la replica del vertice Alptransit e alcuni documenti dal contenuto scottante.

di Maria Roselli e Marco Tagliabue

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