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Alptransit è realmente un’opportunità per il Lago Maggiore?

tvsvizzera

di Leonardo Spagnoli

L’apertura tra pochi mesi della galleria di base del San Gottardo apre grandi prospettive di sviluppo per la regione del Verbano ma allo stesso tempo è fonte di preoccupazioni per operatori turistici e residenti della sponda sinistra del lago. Questo è il mantra che è riecheggiato nella sala conferenze della UBI Banca a Luino, dove venerdì si è tenuto un seminario sui possibili impatti economici derivanti dalla nuova trasversale ferroviaria alpina.

Sicuramente Alptransit può anche essere visto come “un regalo che la Svizzera fa all’Unione europea”, secondo il pensiero di Elisa Canton del Consolato generale svizzero a Milano. Ma secondo alcuni il rischio è che il regalo possa rivelarsi avvelenato. Come ha paventato Lara Luz (Federalberghi Varese), ricordando non senza una certa emozione che tra breve convogli ferroviari lunghi fino a 750 metri passeranno a ridosso delle case, anche nelle ore notturne, in una zona estremamente sensibile dal profilo urbano e ambientale, racchiusa in un esiguo spazio tra la montagna e la riva del Verbano. “C’è urgenza di barriere fonoassorbenti che allo stato attuale non vedo, spero che tutte le amministrazioni locali comprendano la portata di quanto sta avvenendo”, è stato l’accorato appello di Lara Luz.

Ma la macchina è ormai in moto, il processo non può più essere fermato e chi sperava di guadagnare tempo dalle ricorrenti lungaggini della politica e della burocrazia del Belpaese dovrà ricredersi. Complici anche i 140 milioni di franchi garantiti dalla Confederazione – per l’adeguamento della linea di Luino ai profili di 4 metri per i semirimorchi – Roma, per bocca del sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro, ha assicurato che “il denaro c’è” . È infatti di 210 milioni di euro il finanziamento stanziato dal governo per il rinnovo entro il 2020 del tracciato sul territorio italiano della Bellinzona-Gallarate, che prevede interventi infrastrutturali che non si limiteranno al potenziamento della capacità di trasporto delle merci, ma riguarderanno anche il traffico passeggeri (45 milioni) e la messa in sicurezza degli snodi problematici, tra i quali la chiusura di 15 passaggi a livello e altre misure di compensazione.

Il 1° giugno, data di inaugurazione del tunnel di base di 57 chilometri del San Gottardo, incombe e si assiste a un’accelerazione dello scenario a sud del portale di Bodio, con relative fibrillazioni e ribaltamenti delle forze in campo. Roma in extremis (ne è stato un esempio inequivocabile Expo 2015) sembra recuperare il terreno perduto, grazie anche alle misurate e prudenti sollecitazioni giunte, in perfetto stile elvetico, da Berna. Gli amministratori locali, che soprattutto a Luino e Laveno minacciavano rivolte, hanno abbassato i toni in seguito alle assicurazioni sulle misure compensatorie e ora intravedono opportunità economiche da sfruttare al meglio. Sul fronte degli scontenti restano gli abitanti a ridosso dei binari e gli operatori turistici che temono una fuga degli ospiti per il possibile aumento di rumori e vibrazioni. Forse un po’ poco per contrastare l’opera svizzera del secolo destinata, ad avvicinare in modo sensibile Milano a Zurigo e Stoccarda.

Ma proprio sul versante svizzero cosa succede, tutto fila liscio? Nient’affatto, è ancora pendente il ricorso opposto dal Comune di Gambarogno contro il progetto di rinnovo della linea da 91 milioni di franchi. “Berna dà soldi a Roma per il tratto italiano e da noi mancheranno molte misure compensatorie che abbiamo chiesto”, si sente dire a Magadino e dintorni.

Chi ha ragione lo stabilirà la giustizia amministrativa. Quel che conta è che dall’incontro sono emerse diverse proposte, alcune già in fase esecutiva, per valorizzare la regione dei laghi: dall’estensione della rete di piste ciclabili, agli interventi su canali e navigli della futura idrovia Locarno-Venezia, alla ridefinizione della concessione della navigazione sul Lago Maggiore, che scade quest’anno, su basi più attente alle esigenze del turismo locale. Anche queste sono opportunità che andrebbero colte.

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