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Alla scoperta della fortezza …con l’iPod

Il castello di Chillon attira molti visitatori dall'estero.

Il castello di Chillon si è rifatto il trucco. Dalla primavera del 2008 è possibile visitare il celebre maniero elvetico seguendo un nuovo percorso tematico. Una piacevole ed emozionante avventura culturale.

“Un luogo di una bellezza unica, ma freddo e vuoto”. Secondo Jean-Pierre Pastori, neo direttore del castello di Chillon, erano queste le parole che meglio riassumevano le reazioni espresse dai visitatori che, fino a qualche mese fa, varcavano le soglie della suggestiva fortezza sul lago Lemano, arroccata su un isolotto a filo d’acqua nei pressi della rinomata cittadina di Montreux.

“Dal punto di vista turistico il castello non era sufficientemente equipaggiato. Ora abbiamo finalmente restituito un senso logico e dei contenuti alla visita”, spiega un entusiasta Pastori a swissinfo. “Benché sia presto per lanciarsi in giudizi definitivi, penso di poter dire che il pubblico abbia apprezzato”.

Un gradito sottofondo

Il nuovo concetto di visita del castello riserva la prima sorpresa subito dopo l’entrata, dove possono essere noleggiati dei lettori multimediali (iPod) che, in 8 lingue diverse, guidano l’ospite attraverso i segreti di Chillon.

L’utilizzo dell’audioguida, utile e ricreativa allo stesso tempo, è fortemente consigliato: contiene infatti informazioni essenziali, istruttive e dinamiche combinate a piacevoli brani di musica medievale che fanno da sottofondo ideale all’esperienza.

Poi, senza ulteriori indugi, ci si tuffa nei sotterranei del castello, dove l’atmosfera è subito da brividi. Luce scarsa, umidità e rocce sporgenti. Sotto cupe volte gotiche a crociera d’ogiva, parzialmente illuminate dai riflessi del lago, si penetra in quello che era il carcere del castello, dove, nel XVI secolo venne incarcerato anche il dissidente ginevrino François Bonivard, reso celebre nel 1816 da un racconto del poeta inglese Lord Byron a lui dedicato.

Tra cripte semidistrutte, angusti passaggi in penombra e ripide rampe di scale, si ritorna poi in superficie con l’impressione di aver già vissuto una piccola avventura.

“In effetti, accanto all’aspetto culturale, abbiamo voluto mantenere anche qualcosa di ludico per stimolare la curiosità del visitatore e trasformare la gita a Chillon in un’esperienza memorabile”, rileva Jean-Pierre Pastori.

Una barca rovesciata come soffitto

Dopo aver ammirato la torre più alta di Chillon si è invitati ad addentrarsi nell’ampia zona cerimoniale e residenziale del castello. Si inizia con la sala da pranzo del castellano, un grande ed elegante salone di gala dove è facile immaginare la sontuosità dei banchetti ormai lontani nel tempo che vi si sono tenuti. Dalle grandi finestre del salone si gode di un panorama mozzafiato sul lago e le montagne circostanti.

Al piano superiore, nell’Aula Nova, dove è custodita una collezione di cassapanche medievali di tutte le dimensioni, i visitatori sono attratti da un singolare soffitto ad arco – restaurato con una libertà forse eccessiva un’ottantina di anni fa – che ricorda lo scafo di una barca rovesciata.

La visita prosegue quindi, di salone in salone, passando dalla variopinta Camera Domini, dove riposavano i conti ed i duchi di Savoia, alla sala degli Stemmi, ornata dagli stemmi dei balivi bernesi che dominarono il castello per quasi 3 secoli e dotata di uno spettacolare camino e di un soffitto a cassettoni.

Senza dimenticare di gettare uno sguardo attraverso …i fori delle latrine a strapiombo sulle onde del lago, che schiuma contro la roccia una trentina di metri più in basso.

L’ultima arrampicata

Infine, prima di salire sul mastio centrale per godere di una visione d’insieme della struttura e del paesaggio, il percorso conduce i visitatori attraverso alcune delle installazioni militari realizzate nel corso dei secoli a difesa del castello.

Si scopre così che, oltre a tre torri di guardia semi-circolari, il lato rivolto verso la terraferma è protetto da ben due muri di cinta e da un ripido pendio murato per ostacolare gli attacchi di eventuali invasori.

Prima di salire sulla torre, si percorre gran parte del cammino di ronda che, scricchiolando, passo dopo passo, si snoda lungo le mura nord-orientali del castello per poi ricondurre verso il suo cuore.

Circa due ore dopo il suo inizio, l’avventurosa visita termina in cima alla torre principale del castello, a 25 metri d’altezza rispetto al cortile sottostante. Da quassù, la vicina Montreux, il Lemano e le Alpi svizzere e francese paiono a portata di mano.

Numerose attività culturali

“Nei prossimi anni vorremmo riuscire a portare al castello un maggior numero di turisti svizzeri”, sottolinea Jean-Pierre Pastori. “Oggi rappresentano soltanto il 25% dei visitatori”.

Per questo motivo, oltre al nuovo (e accattivante) percorso tematico, Pastori e il suo team hanno previsto tutta una serie di eventi per invogliare la gente a recarsi a Chillon con una certa regolarità. Concerti, rappresentazioni teatrali, serate culturali a tema, celebrazioni in costume di ricorrenze storiche.

“Insomma, Chillon non deve essere soltanto un monumento da visitare per la sua bellezza, ma deve diventare un polo culturale dove accade sempre qualcosa d’interessante”, conclude il direttore.

swissinfo, Marzio Pescia, Chillon

L’isolotto roccioso sul quale è stato edificato il castello di Chillon ha sempre costituito sia una protezione naturale che una postazione strategica.

Nella sua forma attuale, il castello è il risultato di numerose fasi di costruzioni e ristrutturazioni. Il sito di Chillon è stato occupato sin dall’Età del Bronzo.

La più antica menzione scritta del castello risale al 1150. Allora la fortezza era controllata dalla famiglia dei Savoia che dominava così i traffici sul lago Lemano.

Nel 1536, i bernesi conquistarono il paese di Vaud e occuparono a loro volta Chillon. Per più di 260 anni, il castello servirà loro da fortezza, arsenale e prigione.

Durante la rivoluzione vodese del 1798, i bernesi furono costretti a lasciare il castello. Pochi anni dopo, lo Stato di Vaud (cantone dal 1803) ne diventò proprietario fino ai giorni nostri.

Dal 2002 la struttura è gestita da una fondazione di diritto privato, che ha realizzato il piano di rilancio.

La fortezza di Chillon, arroccata sul lago Lemano nei pressi di Montreux, misura 110 metri di lunghezza per 50 di larghezza. Le differenti parti dell’edificio sono raggruppate attorno a 5 cortili e un mastio centrale alto 25 metri.

Nel 2007, il Castello di Chillon, tra i monumenti storici più frequentati della Svizzera, è stato visitato da circa 320’000 persone. Il 75% di loro erano stranieri.

Il nuovo percorso tematico è stato inaugurato il 13 marzo 2008 dopo tre anni di lavori. I costi della realizzazione si sono aggirati attorno ai 2 milioni di franchi.

Nei prossimi sono previsti ulteriori lavori di ristrutturazione nell’area esterna del castello per migliorare l’offerta ai visitatori: in particolare è prevista la costruzione di un nuovo ristorante, di uno negozio per l’acquisto di souvenir e il miglioramento del sistema d’accoglienza.

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