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Meraviglie dal mondo al Parco Scherrer

Un giardino delle sorprese che si affaccia sul Ceresio. Il Parco Scherrer di Morcote, a pochi minuti dalla frontiera italo-svizzera, offre dal suo Belvedere una prospettiva unica sul Lago di Lugano. Ma le vere sorprese sono quelle che si hanno aggirandosi per i curatissimi giardini terrazzati che lo compongono. 

Ci si imbatte in una riproduzione (in scala ridotta) dell’Eretteo, il tempo dell’Acropoli di Atene, in giardini di ville romane, in fontane, in statue di leoni, sfingi, in ambienti del vicino e del lontano oriente.

Un insieme di scenografie e habitat che non si comprende se non si conosce la storia dell’uomo che ha creato tutto questo, Arthur Scherrer (1881-1956). 

Facoltoso commerciante e produttore di tessuti svizzero dalla vita personale riservata, a partire dagli anni ’30 del secolo scorso acquistò questa parte di terra sulla collina che si affacciava al lago e a poco a poco ricostruì, influenzato dalla sua passione per i viaggi e l’esotico, una sorta di Eden privato in cui poteva immergersi nelle sue fantasie e attraversare i continenti e la storia.

E così, il giardino si divide in sezioni storico-geografiche e il tempio greco è a pochi passi da una casa da tè proveniente da Bangkok, dalla ricostruzione di una casa araba e da un tempio del sole situato nel punto più alto del parco su una terrazza delimitata da una balaustra su cui si ergono Ermes e una filatrice, omaggio alla professione di Scherrer.
 

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La natura accompagna le architetture con piante spesso scelte per essere il fedele sottofondo botanico allo scenario ricostruito. 

Camminando tra palme, bonsai e bambù si arriva al Tempio di Nefertiti che venne edificato con grande precisione filologica grazie ad archeologi provenienti dall’Università di Berlino: al di fuori le statue delle divinità Sekhmet e Horus, nell’interno, interamente decorato da pitture murali, una copia perfetta del celebre busto di Nefertiti conservato al Museo egizio nella Museuminseln di Berlino. 

Più in là sorge la cosiddetta “Palazzina” di ambientazione indiana, riduzione delle favolose residenze dei moghul. L’accuratezza delle ambientazioni ci fa dimenticare il kitsch di certi accostamenti e la sontuosità dei giardini rende più affascinante e misterioso questo viaggio.

Oggi il parco, diventato proprietà del Comune di Morcote dagli anni ’60, dopo la morte del suo creatore, è luogo di manifestazioni e location ideale di matrimoni che si celebrano proprio nel padiglione indiano accanto a un dipinto murario del Taj Mahal. 

Tuttavia, come racconta il vicesindaco del paese Andrea Soldini, è una meta assai più popolare tra i turisti austriaci o tedeschi che tra quelli italiani che conoscono poco questo imprevedibile mondo in miniatura a pochi passi dal confine.

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