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Albo artigiani, iscrizione meno cara

Il governo ha ridotto da 2000 a 600 franchi la tassa per esercitare in Ticino, ma la protesta non si placa, specie in Svizzera tedesca

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Il Consiglio di Stato ha dunque deciso. Dopo le pressioni degli scorsi mesi, la tassa che le imprese devono pagare per esercitare in Ticino è stata ridotta da 2000 a 600 franchi. Ma intanto cresce la protesta dalla Svizzera tedesca.

Il governo ticinese riduce di ben 1400 franchi l’importo che gli artigiani stranieri e confederati devono pagare per iscriversi all’albo professionale in Ticino. Non più 2000 franchi bensì 600. La tassa annuale aumenta da 3 a 400 franchi.

Il governo alla fine ha dunque reagito ai malumori crescenti verso la Legge sulle imprese artigianali (LIA), giunti da oltre confine e dal nord delle Alpi. Non piace l’entità della tassa, ma anche le pastoie burocratiche per iscriversi al cosiddetto albo antipadroncini, in vigore dal 1° febbraio.

Colpisce l’entità della riduzione della tassa d’iscrizione. Anche perché a vagliare le richieste sono dieci membri di una commissione di vigilanza, che finora si prevedeva potesse autofinanziarsi. A titolo compensativo il Consiglio di Stato le anticiperà 500 mila franchi tramite una fideiussione.

Altre informazioni non se ne hanno, né dal Dipartimento del territorio – fautore dell’albo voluto per combattere la concorrenza sleale – né dal Governo.

A farsi vive sono invece le imprese dei cantoni germanofoni. Con delle recenti missive a Palazzo delle Orsoline, la Camera di commercio dei cantoni Nidwaldo e Uri criticano la legge, la ritengono contraria al federalismo e un ostacolo alla libertà di mercato.

Dalla Svizzera centrale, prima regione a protestare, la Camera di commercio lucernese ribadisce che pur essendo stata ridotta “non è la tassa d’iscrizione a preoccuparci, ma il principio che gli artigiani possano lavorare in tutti i cantoni senza pagare tasse e senza ostacoli burocratici esagerati. Si tratta di un principio garantito dalla Legge federale sul mercato interno. A nostro avviso, nonostante la tassa sia stata ridotta, la legge ticinese sulle imprese artigianali contravviene la legislazione federale”.

La Camera di commercio della Svizzera centrale chiede pertanto al governo e al parlamento ticinesi di provvedere affinché alle imprese svizzere sia garantito l’accesso al mercato ticinese senza pagamento di tasse e con una procedura amministrativa veloce.

Una richiesta che potrebbe avere un seguito. Stando a nostre informazioni, Bellinzona ha in serbo proprio un allentamento per gli impresari degli altri cantoni svizzeri.

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