Prospettive svizzere in 10 lingue

Quando consumatori e agricoltori lavorano insieme

borse e casse di verdura
Il confezionamento di frutta e verdura è una delle attività condotte in comune. swissinfo.ch

Chi vuole consumare i prodotti della fattoria RadiesliCollegamento esterno deve darsi da fare e partecipare ai costi. L'obiettivo di questa comunità nel canton Berna è di coltivare la terra in maniera solidale.

“Ha suscitato false aspettative”, dice l’uomo di mezza età al giornalista di swissinfo.ch che si è avvicinato al pollaio con la sua macchina fotografica, facendo così aumentare sensibilmente il volume del cicaleccio. “Le galline si aspettano ora di essere nutrite”, spiega Christoph Schüep. Solitamente, l’uomo lavora a tempo pieno come biologo nel settore agroalimentare. È però anche uno dei numerosi volontari che vengono a lavorare alla fattoria Radiesli, situata a una decina di chilometri da Berna.

“Voglio imparare cosa significa produrre del cibo e lavorare la terra che ci nutre”, dice per giustificare il suo coinvolgimento. Oggi ha dato una mano a diserbare e a imballare i prodotti della terra. “Verdure fresche e biologiche della migliore qualità”, si rallegra.

I volontari lavorano alla fattoria per almeno quattro mezze giornate alla settimana. “Abbiamo tutti un interesse diretto a produrre cibo buono e sano siccome lo mangiamo noi stessi”, afferma Christoph Schüep.

La qualità degli alimenti è una delle ragioni all’origine della sua partecipazione. Per altri volontari, altrettanto importante è il fatto di poter portare con sé i figli, affinché si crei un legame con l’agricoltura. E per molti, la fattoria è un luogo dove incontrare persone che la pensano allo stesso modo.

carrozzone trasformato in pollaio
Un carrozzone trasformato in un pollaio. swissinfo.ch

Qui i pulcini non vengono gassati

Oltre alle verdure, la fattoria produce cereali, carne e uova. L’intera produzione è certificata biologicamente e ovviamente è ottenuta nel pieno rispetto degli animali.

Le galline non sono utilizzate soltanto nella deposizione delle uova. Contrariamente a quanto succede al 99,9% dei loro conspecifici, qui non solo le galline ovaiole, ma anche i loro fratelli, possono raggiungere l’età adulta.

Perché milioni di pulcini vengono gassati

L’allevamento commerciale di polli è altamente specializzato. Ci sono allevamenti che puntano su alte prestazioni in materia di deposizione delle uova, altri che si caratterizzano per la capacità di produrre molta carne in poco tempo.

Negli allevamenti orientati verso la produzione di carne, i pulcini dei due sessi vengono ingrassati allo stesso modo. Quando si acquista un pollo, si consuma quindi un animale che può essere maschio o femmina.

Negli allevamenti che si concentrano sulla produzione di uova, si utilizzano ovviamente soltanto delle femmine. Siccome i maschi non producono carne a sufficienza – dal momento che non si tratta di una razza allevata a questo scopo – non vale la pena ingrassarli. Sono quindi considerati “inutili”.

Solo in Svizzera, ogni anno più di due milioni di pulcini maschi di razza ovaiola vengono gassati subito dopo la schiusa. Fino a pochi mesi fa venivano triturati vivi (una pratica di recente vietata dal parlamento).

I cosiddetti polli a doppio utilizzo, che sono adatti sia per l’ingrasso (polli) che per la deposizione delle uova (galline), erano un tempo molto diffusi. Oggi sono invece una rarità. La ragione: sono meno efficienti sia per la produzione di uova che di carne e sono quindi più costosi.

Ecco perché il motto alla fattoria Radiesli è: “Se vuoi le uova, devi mangiare anche il fratello della gallina”, dice Christoph Hirsbrunner. Tra i membri fondatori dell’azienda agricola, si occupa a titolo volontario della contabilità.

Raccolto condiviso

I 320 volontari non sono degli esperti agricoltori e lavorano sotto la guida di sei professionisti. Il volume di lavoro dei volontari è circa la metà di quello del personale permanente.

Christoph Hirsbrunner non vuole rispondere a domande concernenti ad esempio il costo di un chilo di carote vendute qui o la competitività della fattoria. “Non vogliamo vendere i prodotti a un certo prezzo al chilo. Il nostro obiettivo è di gestire l’azienda in quanto comunità e di condividere i prodotti tra noi”, spiega.

Ciò che può essere raccolto su un terreno coltivato in maniera sostenibile viene distribuito. Oltre al lavoro manuale, i volontari partecipano al finanziamento dell’azienda agricola con circa 1’200 franchi all’anno. Il contributo copre gli stipendi dei dipendenti fissi, l’affitto dei terreni nonché il costo di macchine, attrezzi e sementi.

Altri sviluppi
Radiesli Farm in Worb nr. Bern.

Altri sviluppi

Uno spazio vitale per persone, animali e piante

Questo contenuto è stato pubblicato al Alla fattoria Radiesli, un pugno di professionisti e circa 320 volontari si occupano di dieci ettari di campi e pascoli e di tre ettari di bosco.

Di più Uno spazio vitale per persone, animali e piante

Malgrado le sue regole, la fattoria Radiesli non fatica ad attirare nuovi volontari. Al contrario: poiché il raccolto dei circa dieci ettari di terreno riesce a nutrire soltanto 320 persone, i nuovi interessati devono aspettare che qualcuno lasci la comunità.

Stipendio modesto per un “lavoro da sogno”

I salari dei dipendenti fissi non si basano sulle prestazioni, ma sui bisogni. “Ci riuniamo una volta all’anno per determinare chi ha bisogno di quanto per vivere”, spiega Marion Salzmann, che fa parte dell’azienda fin dalla sua fondazione.

Salzmann possiede un diploma di insegnante di scuola elementare. Qui lavora come orticoltrice ed è responsabile della produzione di verdura assieme a un’altra dipendente fissa. “Per noi, occuparci di agricoltura con il sostegno di così tante persone diverse è un lavoro da sogno”, dice.

Alla domanda di cosa significhi lavorare con 320 persone che non sono del mestiere, risponde: “Sono al 70% orticoltrice e al 30% pedagoga. Ogni mattina ci sono persone diverse. Bisogna avere la voglia di impegnarsi e di riflettere per stabilire come e dove è possibile utilizzare queste persone”.

“Alcuni contadini ci confidano che il modo in cui lavorano la terra non è sostenibile”
Marion Salzmann, fattoria Radiesli

“I contadini vicini sono stupiti”

A motivare l’orticoltrice non ci sono né bonus né gratifiche.

“Sono felice di avere uno stipendio che mi permette di vivere. Per me, è molto più importante avere un lavoro che adoro. Sono legata a questo luogo e sono felice che il terreno possa rigenerarsi, diventare più bello e più diversificato, dal momento che sempre più specie vegetali e animali vi trovano il loro habitat”, afferma.

Quando Marion Salzmann, Christoph Hirsbrunner e alcuni loro colleghi hanno lanciato il progetto otto anni fa, sono stati derisi dalla maggior parte dei contadini della zona. Nel frattempo, però, alcuni vicini si sono meravigliati di come la fattoria Radiesli sia riuscita a prosperare.

“Alcuni contadini ci confidano che il modo in cui lavorano la terra non è sostenibile. Uno mi ha chiesto informazioni dettagliate sul nostro modo di lavorare siccome si è reso conto che non poteva continuare a praticare un’agricoltura convenzionale”, dice Salzmann.

I rapporti con i contadini della zona sono buoni, “anche se vedono alcune cose in modo diverso rispetto a noi. E ovviamente ci aiutiamo a vicenda, ad esempio quando c’è un’urgenza o quando bisogna prendere in prestito una macchina”.

Circa 40 fattorie solidali

L’agricoltura svizzera è sotto pressione. Con la loro politica dei prezzi, i grandi distributori e importatori costringono gli agricoltori a sfruttare i loro terreni in modo sempre più intensivo.

Alcuni agricoltori vogliono sottrarsi a questa tendenza. Qua e là, riescono a vivere seguendo un modello agricolo in cui consumatori e produttori collaborano.

Secondo il Centro di cooperazione per l’agricoltura solidaleCollegamento esterno, in Svizzera ci sono circa 40 fattorie che coinvolgono i consumatori nel lavoro dei contadini. Uno degli obiettivi delle loro iniziative è di far conoscere meglio il lavoro degli agricoltori e di apprezzarne il valore.



Traduzione dal tedesco: Luigi Jorio

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR