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Agricoltori in marcia contro l’OMC

Gli agricoltori norvegesi attraversano la frontiera svizzera Keystone

Una delegazione di contadini svizzeri si è aggregata ai colleghi norvegesi per l'ultima tappa di una camminata di protesta contro la liberalizzazione del mercato.

I contestatari faranno tappa a Berna, sabato, prima di terminare il loro viaggio a Ginevra, di fronte alla sede dell’Organizzazione mondiale del commercio.

Una ventina di contadini norvegesi sono arrivati mercoledì in Svizzera, nell’ambito di una marcia di protesta partita 33 giorni fa da Trondheim e diretta a Ginevra, sede dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Scopo dell’iniziativa, quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli di una liberalizzazione eccessiva del mercato agricolo.

A Basilea, una volta varcata la frontiera svizzera, gli agricoltori norvegesi erano attesi da colleghi elvetici che si sono uniti alla marcia. La delegazione consegnerà il 26 luglio a Ginevra una dichiarazione comune al responsabile del «dossier agricolo» dell’OMC. Contemporaneamente, in seno all’OMC inizierà una nuova fase di negoziati sul commercio.

A seconda dell’esito delle trattative sulla liberalizzazione, vi potrebbero infatti essere dei mutamenti radicali nell’agricoltura svizzera. Uno dei punti particolarmente critici è la diminuzione dei dazi doganali. Se il calo sarà eccessivo, la sussistenza di molte aziende agricole sarà a rischio in molti Paesi, afferma in un comunicato l’Unione svizzera dei contadini (USC).

Timori condivisi

L’USC ha sottolineato che la decisione di unirsi alla marcia di protesta vuole essere un segno di «solidarietà» e di «determinazione» in favore della difesa nei sussidi all’agricoltura.

«Abbiamo deciso di sostenere l’iniziativa dei nostri colleghi norvegesi perché condividiamo le medesime preoccupazioni in merito alle minacce che incombono sul nostro futuro», ha affermato Jacques Bourgeois, direttore dell’associazione.

Posta in gioco importante

Da Basilea, il gruppo si sposterà in direzione della Svizzera centrale, per poi giungere sabato a Berna. Nella capitale, la delegazione consegnerà al Consiglio federale un testo in cui vengono sottolineate le principali rivendicazioni degli agricoltori.

In particolare, «sarà ribadito il diritto di ogni Paese alla produzione di alimenti destinati alla popolazione indigena», ha ribadito il presidente dell’USC Hansjörg Walter. L’USC ha poi ricordato la costante pressione internazionale affinché la Svizzera diminuisca le barriere all’importazione e i sussidi al settore agricolo.

Dal canto suo, Luzius Wasescha, negoziatore capo della delegazione svizzera presso l’OMC, ha affermato che da parte elvetica si sta cercando di trovare una soluzione equilibrata tra la liberalizzazione del commercio e le riforme agricole.

swissinfo e agenzie

Un gruppo di contadini norvegesi è in cammino attraverso l’Europa per protestare contro i negoziati sul commercio in corso all’OMC.

La delegazione è arrivata mercoledì a Basilea e proseguirà in direzione di Ginevra in compagnia di alcuni contadini svizzeri.

Dal 27 al 29 luglio, una quarantina di Organizzazioni non governative e sindacati del mondo intero manifesteranno a Ginevra.

Gli Stati membri dell’OMC stanno negoziando un trattato concernente la diminuzione di sovvenzioni, tariffe protezionistiche e altri ostacoli al commercio. Le discussioni sono iniziate nel 2001.

Le parti in causa sperano di raggiungere un accordo in occasione della conferenza dell’OMC, prevista per il mese di dicembre a Hong Kong.

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