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Afghanistan: Wali Massoud, il Panshir non è ancora perduto

Secondo Wali Massoud, zio dell'attuale leader dell'Alleanza del Nord Ahmad Massoud, la roccaforte di resistenza anti-talebana in Pansir non è perduta, ma nessuno sembra voler aiutare l'Alleanza del Nord. KEYSTONE/AP/Ted S. Warren sda-ats

(Keystone-ATS) Il Panshir, la roccaforte di resistenza anti-talebana, non è perduto. A dirlo con forza è Wali Massoud, fratello del “Leone del Panshir”, che combatté prima i sovietici e poi i talebani, e zio di Ahmad Massoud, attuale leader dell’Alleanza del Nord.

“Il Panshir non è caduto”, “è falso”, rimarca. “Chi conosce la valle del Panshir sa che controllare la piccola strada che corre nel fondo valle non significa prendere il Panshir”, spiega in un’intervista al Corriere della Sera.

Attualmente Wali Massoud vive in Europa e cerca di dare man forte politicamente alla causa portata avanti dal nipote che “sta bene, è energico, lucido”, riferisce. Solo che dai leader europei non arriva l’aiuto sperato.

“Provo a spiegare che stiamo combattendo il terrorismo, ma è difficile – ammette – sembra che qui in Europa i politici credano davvero che i talebani non offriranno asilo ai loro colleghi terroristi. Incredibile”.

Nessuno sembra voler aiutare l’Alleanza del Nord. “Il resto del mondo sembra cieco. Fatico a capire”, prosegue.

Dura l’accusa agli Stati Uniti e all’ex presidente afghano. “L’esercito non ha combattuto e ha ceduto le armi obbedendo agli ordini. L’incredibile follia di agosto faceva parte di un piano elaborato dal dottor Khalilzad, l’inviato speciale americano, con la complicità dell’ex presidente Ashraf Ghani per consegnare il Paese ai talebani”.

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