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Affari d’oro per Richemont

Dopo alcuni anni difficili, le attività del gruppo Richemont hanno ripreso ad ingranare Keystone Archive

L'utile netto del numero due mondiale nel settore del lusso è salito del 33% nel 2004/2005, raggiungendo 881 milioni di euro (1,35 miliardi di franchi).

Richemont ha approfittato nell’ultimo esercizio di una forte ripresa sul mercato dei prodotti di lusso, dopo la crisi del 2001-2003.

Nell’esercizio 2004/05, chiuso il 31 marzo, Richemont ha realizzato un utile netto di 881 milioni di euro (1,35 miliardi di franchi), in crescita del 33% rispetto all’esercizio precedente.

Il risultato netto della casa madre e delle società affiliate ha fatto un balzo del 74% a 413 milioni di euro, ha comunicato giovedì il gruppo in una nota.

A questa somma si aggiungono i guadagni di 468 milioni di euro (+11%) derivanti dalla partecipazione nella British American Tobacco, ridotta nel corso dell’esercizio dal 19,6 al 18,3%.

Fatturato in forte crescita

Per quanto concerne il fatturato, il gruppo ha registrato un aumento del 10% a 3,717 miliardi di euro (5,75 miliardi di franchi), con vendite definite «fiorenti» nel settore dell’orologeria.

A tassi di cambio invariati risulta una progressione del 13%. Le cifre dettagliate a riguardo erano già state pubblicate lo scorso 26 aprile.

«Siamo contenti di tornare a solidi risultati finanziari», ha commentato il presidente del consiglio di amministrazione, Johann Rupert.

Come tutto il settore, Richemont ha dovuto far fronte negli ultimi anni a notevoli difficoltà: epidemia di polmonite atipica in Asia, guerra in Iraq, consumo atono.

La forte ripresa della domanda mondiale per i prodotti di lusso durante lo scorso esercizio si è tradotta in una buona redditività del gruppo.

Anno eccellente per l’orologeria

L’utile operativo Ebit ha fatto un balzo del 71% a 505 milioni di euro, contro i 296 milioni un anno prima.

Il gruppo ha registrato una crescita in tutti i segmenti di attività e in tutte le regioni del mondo.

Le gioiellerie Cartier e Van Cleef and Arpels hanno aumentato le vendite dell’8%, a 1,95 milioni di euro. Cartier vanta addirittura una crescita a due cifre, se si esclude il Giappone.

Quanto all’orologeria, l’anno è stato «eccellente», con un aumento delle vendite del 13% a 885 milioni di euro.

Riferendosi alla cessione, la settimana scorsa, di Hackett, che era stata acquistata nel 2000, Rupert ha ricordato che questa marca d’abbigliamento maschile non figura tra le attività di base di Richemont. Dunhill (accessori di moda) dovrebbe invece restare nel gruppo.

Il presidente ha poi affermato che «la politica della casa» è di rifiutare commenti sulle voci in circolazione. «Taluni ci prestano la volontà di acquistare Bulgari e perfino Tiffany ma noi non abbiamo grandi rilevamenti in vista».

Previsioni positive

Il buon primo trimestre dell’esercizio in corso stimola l’ottimismo. A tassi di cambio costanti, le vendite sono progredite del 15% in aprile e maggio e questa tendenza dovrebbe confermarsi nei prossimi mesi, a detta di Richemont.

Secondo il rapporto annuale, la direzione e il consiglio d’amministrazione hanno intascato complessivamente 36,96 milioni di euro (56,54 milioni di franchi) di stipendi e commissioni nel passato esercizio, un aumento del 54,5% rispetto all’anno precedente.

Nel corso dell’esercizio precedente, Rupert accumulava ancora le funzioni di presidente del consiglio d’amministrazione e di direttore (Ceo, chief executive officer). Poi ha ceduto il secondo incarico al tedesco Norbert Platt.

swissinfo e agenzie

Nell’esercizio 2004/05, chiuso il 31 marzo, Richemont ha realizzato un utile netto di 881 milioni di euro (1,35 miliardi di franchi), in crescita del 33%.
Questo risultato è stato favorito dalla partecipazione alla British American Tobacco che ha fruttato guadagni di 468 milioni di euro (718 milioni di franchi)
Il fatturato del gruppo ginevrino ha raggiunto 3,72 miliardi di euro (5,75 miliardi di franchi).

Richemont è il secondo fabbricante mondiale nel settore dei prodotti di lusso.

Il gruppo, che ha la sua sede principale a Ginevra, è attivo tra l’altro nell’orologeria, gioielleria, pelletteria e valigeria.

Richemont comprende le marche di lusso Cartier, Van Cleef & Arpels, Alfred Dunhill, Montblanc e Lancel, nonché le marche orologiere Jaeger- LeCoultre, Piaget, Baume & Mercier, IWC, Vacheron Constantin, A. Lange & Söhne e Officine Panerai.

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