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Aeroporto di Malpensa: luci e ombre anche sul Ticino

Gli arei di Alitalia a terra a Malpensa per uno sciopero di protesta nell'ottobre del 2007 Keystone

La vendita di Alitalia potrebbe avere come conseguenza il ridimensionamento dello scalo milanese di Malpensa, una prospettiva che suscita qualche timore anche nella Svizzera italiana.

Per la piazza finanziaria, economica e turistica ticinese, la rinuncia a un importante scalo internazionale come Malpensa, potrebbe significare la perdita di clientela. Non tutti, però, vedono nero.

Il gruppo Air France – KLM ha già annunciato che se le trattative per l’acquisto di Alitalia andranno a buon fine, l’aeroporto internazionale di Malpensa sarà ridimensionato. La maggior parte delle attività della «nuova» Alitalia dovrebbero essere spostate a Roma-Fiumicino. Questa eventualità preoccupa non solo Milano e la Lombardia, ma anche il canton Ticino.

I timori di chi si aspetta una perdita di clientela, soprattutto extraeuropea, «sono giustificati», spiega a swissinfo il professor Rico Maggi, esperto di economia dei trasporti dell’Università della Svizzera italiana.

«Tuttavia», continua Maggi, «le eventuali ripercussioni negative, potrebbero essere di breve durata. A medio termine, Malpensa dovrebbe recuperare il volume di traffico attuale attraverso l’arrivo di nuove compagnie low cost. Inoltre, già oggi, chi frequenta la piazza ticinese non giunge esclusivamente via Malpensa ma anche via Zurigo o Francoforte».

Un disastro può essere un’opportunità

Per Gianpaolo Torricelli, geografo e docente presso l’Accademia di architettura di Mendrisio e l’Università di Milano, non ci saranno «grossi stravolgimenti, né in Lombardia né in Ticino». Anzi, se «le autorità lombarde faranno la loro parte e troveranno dei partner affidabili», il ridimensionamento di Malpensa potrebbe rivelarsi un’opportunità.

«Alcuni anni fa», ricorda Torricelli, «Swissair si ritirò da Ginevra-Cointrin e si paventò il disastro. È successo esattamente il contrario: lo scalo ginevrino si è imposto in poco tempo come uno dei più attivi in Europa e questo grazie soprattutto all’arrivo delle compagnie low cost. La Lombardia è una delle regioni europee economicamente più dinamiche. Non possono non esserci compagnie aeree interessate a collegare Malpensa con il resto del mondo».

Infrastrutture a rischio?

Il Ticino ha sempre puntato molto sullo scalo lombardo. L’autunno scorso, dopo anni di discussioni, cantone e Confederazione hanno stanziato un credito di 136 milioni di franchi per la costruzione della linea ferroviaria veloce Mendrisio-Varese-Malpensa. Roma dovrebbe mettere a disposizione 300 milioni di franchi. Con il declassamento dello scalo milanese, l’investimento potrebbe risultare meno interessante.

Non la pensa così Marco Borradori. Il capo del dicastero del territorio ticinese ha più volte ribadito alla stampa che, indipendentemente dal destino di Malpensa, il collegamento ferroviario si farà, perché è fondamentale per alleggerire il traffico privato dei frontalieri che si recano a lavorare in Ticino.

Anche Rico Maggi è convinto della validità di questo progetto. Nonostante l’iniziale ridimensionamento, Malpensa dovrebbe rimanere un aeroporto importante anche in futuro. Per questo «è fondamentale realizzare collegamenti celeri e sicuri con lo scalo. Oggi, la maggior parte delle persone che dal Ticino va a Malpensa si serve di bus-navetta. Traffico intenso e incidenti hanno già fatto perdere il volo a molti viaggiatori».

Zurigo più vicina di Roma

Per la Svizzera, la perdita d’importanza dello scalo milanese potrebbe anche rivelarsi un’opportunità. L’aeroporto di Zurigo – Kloten, ad esempio, disputerebbe a Roma – Fiumicino il ruolo di hub internazionale più interessante per la Lombardia.

Kloten è raggiungibile in meno di un’ora di volo tanto da Malpensa quanto dal piccolo aeroporto ticinese di Lugano – Agno. «Agno potrebbe guadagnarci qualcosa», afferma Maggi. «A condizione che la dirigenza dello scalo sappia profilarsi, soprattutto nella regione a nord-ovest di Milano, con una campagna promozionale aggressiva. Va inoltre migliorato l’accesso allo scalo con la costruzione di un’uscita autostradale nelle sue vicinanze. Molto dipenderà anche dalle strategie di Swiss, e dal suo eventuale interesse a rinunciare a una parte dei suoi voli Malpensa-Zurigo per favorire Agno».

Anche da un punto di vista dei collegamenti ferroviari Zurigo può competere con Roma. Da Milano s’impiegano poco più di 4 ore per raggiungere in treno l’aeroporto di Zurigo. Il Pendolino ha bisogno di almeno 4 ore e 30 per percorrere la tratta Milano – Roma Termini (e non si è ancora all’aeroporto). «Il treno può diventare una valida alternativa», commenta Rico Maggi. «Anche perché con l’aumentare del prezzo del petrolio, è probabile che i biglietti aerei subiscano un nuovo incremento».

Per sfruttare questa situazione, è però necessario che Swiss e le Ferrovie federali svizzere vadano incontro alle necessità dei viaggiatori. «I prezzi del biglietto ferroviario dovrebbero essere veramente concorrenziali», conclude Maggi. «Inoltre, bisognerebbe proporre un check-in per passeggeri e bagagli direttamente alla stazione di Milano».

swissinfo, Paolo Bertossa

Il quotidiano economico italiano Il Sole 24 Ore ha calcolato che il previsto spostamento a Roma di buona parte dei voli intercontinentali di Alitalia costerà a Malpensa un milione di viaggiatori (nel 2006 dall’aeroporto milanese sono passati 21,6 milioni di passeggeri).

Il nuovo orario di Malpensa, non ancora definitivo, dovrebbe entrare in vigore il 30 marzo 2008. Prevede la cancellazione di 19 delle 29 destinazioni extraeuropee attualmente servite da Alitalia. Solo cinque delle destinazioni cancellate sono offerte da altre compagnie.

In termini di passeggeri le destinazioni più importanti sono Stati uniti e Canada. E proprio queste, secondo Il Sole 24 Ore, saranno le più facili da recuperare. In aprile, infatti, è prevista l’apertura totale del mercato e diverse compagnie straniere si sono fatte avanti per rimpiazzare i voli che promettono profitti.

La linea ferroviaria veloce Mendrisio-Varese, che darà al Ticino un accesso diretto a Malpensa, è lunga una ventina di chilometri (sette su territorio svizzero e il resto su quello italiano) e dovrebbe essere inaugurata nel 2011.

La Svizzera ha già stanziato 136 milioni di franchi per la realizzazione della tratta. La parte italiana ammonta a circa 300 milioni di franchi. Roma ha assicurato il suo impegno politico, ma c’è chi teme che lo spostamento della maggior parte delle attività di Alitalia da Malpensa a Fiumicino metta a rischio l’investimento.

Con la costruzione della Mendrisio-Varese-Malpensa, il canton Ticino spera di convincere a prendere il treno almeno 7mila dei 40mila lavoratori italiani che quotidianamente varcano il confine con la Svizzera.

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