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Aeroporto di Agno troppo pericoloso?

Il cielo potrebbe oscurarsi nei prossimi mesi per l'aeroporto di Agno che rischia di perdere buona parte dei voli Keystone

Per ragioni di sicurezza, l'Ufficio federale dell'aviazione civile intende limitare drasticamente le attività dell’aeroporto ticinese.

Giunta proprio mentre due nuove compagnie hanno annunciato di voler riprendere i voli Lugano-Ginevra, la decisione ha sollevato la collera delle autorità ticinesi.

L’attuale procedura di avvicinamento all’aeroporto di Lugano non è conforme alla normativa internazionale. Lo ha stabilito un’inchiesta avviata dall’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC), che ha rivelato angoli di planata per gli aerei di linea superiori a quelli consentiti e limiti di visibilità insufficienti.

«Il futuro dell’aeroporto non è in discussione: per noi la sicurezza deve comunque essere il fattore numero uno», ha detto in una conferenza stampa tenuta venerdì a Berna il direttore dell’UFAC André Auer. La situazione attuale «non può essere tollerata», ha aggiunto.

Nessun velivolo attuale rispetta le norme

Le lacune sono emerse durante una verifica iniziata a fine luglio. Un’indagine puntuale, viene sottolineato, che ha messo in luce due problemi principali.

Da una parte i velivoli in avvicinamento scendono per un breve periodo con un’inclinazione di 11 gradi. Dall’altra la visibilità minima di 1500 metri non è sufficiente affinché i piloti siano in grado vedere sempre uno degli strumenti ottici della pista, quando devono decidere se proseguire o interrompere la manovra di atterraggio.

Nessuno tipo di aereo che opera a Lugano è certificato per affrontare discese di 11 gradi in atterraggio: non lo è in particolare il Saab 2000, per anni utilizzato da Crossair e possibile pilastro dei nuovi vettori regionali che stanno nascendo in riva al Ceresio.

Costi dei cambiamenti sopportabili?

L’analisi della situazione da parte dell’UFAC è stata confermata dall’Ufficio d’inchiesta sugli infortuni aeronautici (UIIA). Quale misura immediata l’autorità di Berna ha raddoppiato, portandola a 3100 metri, la visibilità minima richiesta.

L’angolo di planata dovrà inoltre essere ridotto a 6 gradi: per farlo l’aerodromo dovrà adeguare i suoi dispositivi ottici. I costi – secondo Auer – non sarebbero esagerati.

Anche con questa modifica alcuni aerei – Saab 2000, Cessna Citation Excel C560 e Challenger CL-604 – non potranno comunque più puntare su Agno, visto che non sono certificati per angoli di 6 gradi.

Passerebbero invece l’esame il Jumbolino – apparecchio con cui Swiss collegherà Zurigo a partire dall’orario invernale – l’ATR 42 e il Dornier 328.

Swiss mantiene i suoi voli

Auer si è detto consapevole del fatto che la notizia odierna non favorisce gli sforzi di chi in Ticino sta cercando di evitare che, complice il ridimensionamento di Swiss, il cantone venga tagliato fuori dalla mappa dell’aviazione civile elvetica.

«È però nell’interesse dello stesso aeroporto di Lugano adeguarsi alle norme internazionali», ha aggiunto il direttore dell’UFAC.

In una prima reazione, Swiss ha già fatto sapere che analizzerà nei prossimi giorni la situazione. Fino alla decisione dell’UFAC i collegamenti con Lugano non subiscono cambiamenti.

Dure critiche ticinesi

Da parte sua, il governo ticinese ha criticato duramente la decisione dell’UFAC che comprometterebbe il futuro di un aeroporto in cui non sono mai avvenuti incidenti seri.

Secondo il consigliere di Stato, Marco Borradori, non è accettabile che una decisione di simile importanza venga adottata a livello tecnico. Il dossier deve essere preso in esame urgentemente dal Consiglio federale.

Due compagnie interessate

Due compagnie aeree, che per ora esistono solo sulla carta, sono uscite venerdì allo scoperto, manifestando il proprio interesse per riprendere i voli tra Lugano e Ginevra, dopo il ritiro di Swiss previsto per il prossimo autunno.

Baboo Airways, secondo quanto fatto sapere dal suo direttore Julian Cook, intende iniziare i collegamenti il prossimo 28 ottobre, garantendo tre voli quotidiani con un apparecchio Dash 8-300 del costruttore canadese Bombardier.

A Lugano si è fatta avanti inoltre Darwin Airline, intenzionata pure lei a riprendere da ottobre i voli di Swiss e ad assicurare tre collegamenti quotidiani tra Agno e Ginevra con un apparecchio Saab 2000.

Oltre a quello delle due compagnie, rimane ancora vivo l’interesse dell’ex-presidente della Crossair Moritz Suter, che ha già chiesto informazioni all’UFAC sulle procedure da seguire per l’ottenimento delle licenze di volo Lugano-Ginevra.

swissinfo e agenzie

Secondo l’Ufficio federale dell’aviazione civile, l’aeorporto di Agno non è conforme alle norme internazionali per voli di linea.

I velivoli che operano attualmente dall’aeroporto non sono certificati per affrontare discese di 11 gradi in fase di atterraggio.

La visibilità minima di 1500 non è inoltre sufficiente per permettere ai piloti di eseguire con sicurezza la manovra di atterraggio.

Le limitazioni dei voli rischiano di entrare in vigore a partire da mese di settembre.

Il governo ticinese respinge la decisione e chiede un esame del dossier da parte del Consiglio federale.

Due nuove compagnie hanno annunciato di voler riprendere i voli Lugano-Ginevra che Swiss ha deciso di sopprimere.

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