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Acqua: importante, ma non ancora un diritto

L'acqua, in Cina come altrove, è un elemento essenziale per uno sviluppo sostenibile Keystone

La Svizzera saluta con favore la dichiarazione adottata al termine del quarto Forum mondiale dell'acqua: ribadisce l'importanza dell'oro blu per lo sviluppo.

Tuttavia, l’accesso alle risorse idriche non è stato dichiarato un diritto umano fondamentale come chiedevano alcuni paesi e diverse organizzazioni non governative.

Il forum, durato una settimana, è stato organizzato dal Consiglio mondiale dell’acqua e dalle autorità messicane, che lo hanno ospitato. Si è concluso mercoledì a Città del Messico dopo due giorni d’incontri a livello ministeriale.

Nella dichiarazione finale congiunta, i rappresentanti di 148 paesi hanno riconosciuto l’importanza cruciale dell’acqua per lo sviluppo dei paesi poveri.

È stato ripreso anche l’obiettivo formulato nel corso del precedente forum, tenutosi tre anni fa a Kyoto: entro il 2015 va dimezzato il numero delle persone che non hanno accesso ad acqua pulita. Il proposito è contenuto anche negli Obiettivi del millennio stilati dall’ONU.

Questa ripresa di concetti già espressi in passato non ha soddisfatto tutti. Jaime Pittock, direttore del programma globale dell’acqua del WWF, ha affermato che «la dichiarazione finale non apporta nulla di nuovo per migliorare la situazione attuale».

Su strade già battute

Anche per Reto Gautschi, capo della delegazione svizzera al forum e vicedirettore della Direzione per lo sviluppo e la cooperazione (DSC), la dichiarazione ribadisce quanto già deciso nel corso di conferenze passate.

Ma c’è una novità, ha aggiunto Gautschi. Si tratta dell’accento posto sul ruolo determinante delle autorità locali per tutto quanto riguarda l’acqua, in particolare per raggiungere l’obiettivo di un incremento dell’accesso alle risorse idriche. «Agire a livello locale per ottenere un cambiamento globale» è stato il tema principale del forum.

«La Svizzera è soddisfatta del contenuto della dichiarazione», ha detto Gautschi a swissinfo. «Evidentemente saremmo stati ancora più contenti se il testo fosse stato maggiormente orientato all’azione, soprattutto per quanto riguarda le questioni ambientali».

«Si tratta di un documento che ha raccolto il consenso di tutte le nazioni coinvolte. In queste situazioni non si può chiedere il massimo».

Quattro paesi – Cuba, Bolivia, Venezuela e Uruguay – hanno approvato la dichiarazione mantenendo qualche riserva. La loro posizione, secondo la quale «l’accesso all’acqua in termini di qualità, quantità e equità costituisce un diritto umano fondamentale», non è riportata nella dichiarazione, ma è stata comunque inserita negli annessi al documento.

Critiche

Il fatto che la dichiarazione non faccia riferimento all’accesso all’acqua come ad un diritto umano è stato criticato anche da molte organizzazioni non governative (ONG), compresa Alliance Sud che riunisce sei importanti organizzazioni svizzere di aiuto allo sviluppo.

Le ONG chiedono ai governi di rafforzare il diritto all’acqua. Vorrebbero inoltre che quest’ultimo fosse incluso in una dichiarazione formale del neonato Consiglio ONU dei diritti umani. A loro avviso, l’acqua è un bene comune che va protetto e che non deve finire in mani private.

«Con la loro opposizione e le loro azioni di protesta, le ONG sono riuscite a fare del diritto all’acqua il tema principale del forum», spiega Pepo Hofstetter di Alliance Sud.

I governi, continua Hofstetter, dovrebbero ora muoversi per «mettere in vigore il diritto all’acqua e non lasciare quest’ultima alle multinazionali e alle loro lobby che hanno dominato il forum».

In totale, al forum hanno preso parte 13’000 delegati di governi, organizzazioni internazionali, autorità locali, organizzazioni non governative e industria dell’acqua. Il quinto Forum mondiale dell’acqua si terrà nel 2009.

swissinfo, Isobel Leyblod-Johnson
(traduzione e adattamento, Doris Lucini)

Il quarto Forum mondiale dell’acqua si è tenuto dal 16 al 22 marzo 2006 in Messico. È stato organizzato dal Consiglio mondiale dell’acqua e dalle autorità messicane.

La delegazione svizzera era guidata da Remo Gautschi (Direzione dello sviluppo e della cooperazione) e includeva rappresentanti dell’Ufficio federale dell’ambiente e dell’Ufficio federale dell’agricoltura.

Bruno Oberle, direttore dell’Ufficio federale dell’ambiente rappresentava il presidente della Confederazione e ministro dell’ambiente Moritz Leuenberger.

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