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Achille Casanova, la voce del Governo si dimette

Achille Casanova ha annunciato giovedì le sue dimissioni Keystone

Dopo 24 anni di servizio, il vicecancelliere della Confederazione Achille Casanova lascia la sua carica.

In luglio, il portavoce del governo diventerà mediatore per Radiotelevisione svizzera di lingua tedesca.

La notizia ha colto un po’ tutti di sorpresa. Dopo quasi un quarto di secolo, il vicecancelliere della Confederazione Achille Casanova, responsabile per l’informazione governativa, ha annunciato le sue dimissioni.

A poco più di un anno dal pensionamento, Casanova – che compirà 64 anni in ottobre – ha deciso di accettare l’incarico di mediatore presso la Radiotelevisione svizzera di lingua tedesca (DRS).

Pur affermando di non essere «né stanco né stufo del suo mandato» a Palazzo federale, Casanova ha preferito scegliere lui stesso il momento del suo ritiro, evitando di raggiungere il limite di età.

«La nuova sfida che mi attende mi ha un po’ semplificato la decisione», ha indicato il vicecancelliere della Confederazione. Su proposta dell’attuale titolare – l’ex-consigliere agli Stati radicale Otto Schoch – il Consiglio dei programmi della DRS lo ha nominato al posto di mediatore.

Ritorno alle origini

«Questo interessante impegno mi riporterà alle mie radici professionali, ovvero il giornalismo in radio e televisione», ha scritto Casanova nella sua lettera di dimissioni.

Prima di essere nominato nel 1981 alla carica di vicecancelliere della Confederazione, Casanova era stato corrispondente da Berna, dal 1962 per la radio e dal 1966 per la Televisione della Svizzera italiana.

Già responsabile dell’informazione governativa e presidente della delegazione elvetica preposta agli scambi culturali con l’Italia, il vicecancelliere è diventato nel settembre del 2000 il primo portavoce del Consiglio federale.

Nel 1991 e nel 1999, il Partito popolare democratico (PPD) ha sostenuto la sua candidatura al posto di cancelliere, ma il parlamento gli ha preferito i radicali François Couchepin e Annemarie Huber-Hotz.

Casanova, che ha partecipato a 1180 sedute del governo e ha collaborato con 26 consiglieri federali, ha affermato che le sue dimissioni non dipendono dalle crescenti tensioni in seno al governo.

Portavoce della collegialità

In un’intervista al quotidiano Le Temps ha tuttavia ammesso di essere preoccupato per la crescente polarizzazione della politica elvetica. «La considero un pericolo per il nostro paese, perché la Svizzera ha bisogno di riforme che si possono realizzare solo se le maggiori forze politiche si mettono d’accordo».

Definito da alcuni «il pompiere della nazione», Achille Casanova è stato per 25 anni la voce di una politica fatta di collegialità e prudenza. Nel suo ruolo di responsabile dell’informazione governativa, il ticinese ha saputo rendere comprensibili le decisioni del Consiglio federale e dare un volto unitario alla sua azione.

«In effetti la partenza di Achille C. segna la fine di uno stile politico», scrive il quotidiano Tages Anzeiger. «Consenso e collegialità, due principi celebrati da Casanova, sono diventati sospetti.»

Nelle reazioni dei partiti di governo alle dimissioni del portavoce del governo, i commenti sull’operato e la persona di Casanova sono stati tutti di segno positivo. Il PPD si è tuttavia affrettato a segnalare la sua volontà di continuare ad occupare con uno dei suoi esponenti la poltrona lasciata dal ticinese.

Corsa alla successione

Rimasti con un solo consigliere federale, i democristiani non vogliono rischiare di perdere anche il seggio di portavoce del governo. Tanto più che radicali e socialisti non glielo contendono, essendo già rappresentati rispettivamente dalla cancelliera Annemarie Huber-Hotz e dalla vicecancelliera Hanna Muralt-Müller.

Solo l’Unione democratica di centro (UDC) potrebbe avere qualche ambizione. Ma il segretario del partito Gregor Rutz, citato da Le Temps, ha ricordato che l’UDC non è interessata a un posto senza funzione politica, anche se la questione sarà discussa in seno alla presidenza.

Con Achille Casanova se ne va uno degli ultimi alti funzionari della Confederazione provenienti dalla Svizzera italiana. Per questo motivo alcuni quotidiani guardano a Livio Zanolari come possibile successore.

Grigionese di lingua italiana, ex giornalista televisivo, poliglotta, portavoce del Dipartimento federale di giustizia e polizia (guidato dall’UDC Christoph Blocher), e membro del PPD, Zanolari sembra corrispondere al profilo richiesto. Ma i giochi non sono ancora fatti.

swissinfo e agenzie

Nato il 2 ottobre del 1941 a Zurigo, Achille Casanova ha frequentato le scuole dell’obbligo a Lugano. Dopo aver studiato diritto e scienze economiche a Berna e Friburgo e aver lavorato presso la redazione di lingua italiana dell’Agenzia telegrafica svizzera, nel 1962 è diventato corrispondente dalla capitale della Radio della Svizzera italiana. Nel 1966 è passato alla televisione, dove ha lavorato fino al 1981, anno della nomina come vicecancelliere. Casanova parla correntemente, oltre all’italiano, il tedesco e il francese.

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