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Accordo di governo ‘miliardario’ in Gran Bretagna

Il partito conservatore di Theresa May ha trovato un’intesa con gli unionisti nord-irlandesi per un accordo di governo. L’intesa è accompagnata da un assegno di oltre un miliardo di sterline per l’Irlanda del Nord.

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L’intesa è stata trovata quasi tre settimane dopo le legislative che hanno fatto perdere la maggioranza assoluta in parlamento ai tories. Questo tonfo elettorale (i conservatori hanno conquistato 317 seggi e la maggioranza è a 326) ha reso indispensabile l’appoggio esterno dei dieci deputati del DUP, il partito democratico nord-irlandese.

In un comunicato, Theresa May si è detta soddisfatta di questo accordo “che ci permetterà di lavorare assieme nell’interesse di tutto il Regno Unito e di darci la certezza di cui abbiamo bisogno nel momento in cui diamo il via alla nostra uscita dall’Unione Europea”.

I conservatori possono così guardare con un po’ più di ottimismo alle prossime scadenze parlamentari, a partire dal voto di mercoledì, quando Westminster sarà chiamato a votare il piano legislativo.

In cambio, il governo ha garantito all’Irlanda del Nord stanziamenti extra per un valore complessivo di un miliardo di sterline. I soldi serviranno per “stimolare l’economia e investire in nuove infrastrutture, in particolare scuola e sanità”.

Accordo “scandaloso”

L’intesa ha suscitato le ire dei laburisti – Jeremy Corbyn l’ha definita un’intesa che “non serve l’interesse nazionale ma quello di Theresa May” – e soprattutto di Scozia e Galles. Il primo ministro del Galles Carwyn Jones ha parlato di accordo “scandaloso” e “inaccettabile”, che mette a repentaglio il “finanziamento equo delle nazioni e regioni” del Regno Unito.

Costernazione è stata espressa anche dal partito indipendentista scozzese SNP: “Gli aspetti finanziari di questa intesa riassumono il modo in cui i conservatori si preoccupano poco della Scozia”.

I timori in Irlanda del Nord

L’alleanza con il piccolo partito ultra-conservatore, che si oppone al matrimonio omosessuale e all’aborto, suscita preoccupazioni anche in Irlanda del Nord.

Secondo Gerry Adams, leader del partito nazionalista Sinn Fein, “questo accordo offre un assegno in bianco per una Brexit conservatrice che minaccia l’accordo di pace di pace del Venerdì Santo”, che nel 1998 aveva posto fine a 30 anni di violenza in Irlanda del Nord.

L’alleanza tra il DUP e il governo suscita infatti qualche interrogativo sulla neutralità dell’esecutivo britannico in Irlanda del Nord, dove il governo regionale è composta da una coalizione obbligatoria tra nazionalisti e unionisti.

Per cercare di rassicurare, l’intesa stipula che “il DUP non sarà assolutamente implicato nel ruolo svolto dal governo britannico nelle discussioni politiche in Irlanda del Nord”.

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