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Accordo a metà sul gas al Consiglio Europeo

Un gasdotto tedesco.
Nessun tetto massimo per il momento ai prezzi del gas in Europa. Keystone / Patrick Pleul

Acquisti comuni di gas ma nessun tetto (per ora) ai prezzi dell'energia, intesa spuntata al Consiglio Europeo.

I Paesi dell’Unione europea procederanno all’acquisto congiunto di gas per far valere sui mercati il loro peso strategico e politico e spuntare condizioni migliori. Parallelamente, in vista del prossimo inverno, i 27 procederanno a ricostituire le scorte anche comuni.

È il compromesso raggiunto venerdì al Consiglio Europeo. Nessun’intesa invece sul tetto dei prezzi e sulla riforma del mercato energetico. Su questa questione divisiva il Consiglio Ue ha dato mandato alla Commissione di studiare le varie opzioni e di arrivare a nuove proposte entro il mese di maggio.

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Nel quadro delle azioni messe in campo per uscire dalla dipendenza dalle forniture dalla Russia rientra anche l’accordo annunciato in mattinata dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e dal presidente Usa Joe Biden per l’importazione dagli Stati Uniti di 15 miliardi di metri cubi di Gnl nel 2022.

Un quantitativo che consentirà di sostituire le forniture russe di Gnl e destinato a salire a 50 miliardi di metri cubi entro il 2030, un quantitativo equivalente a un terzo delle attuali flussi di gas dalla Russia.

È stata concessa una deroga a Spagna e Portogallo, che potranno adottare misure eccezionali limitate nel tempo per ridurre i prezzi dell’elettricità consumatori e imprese.

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Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha dovuto vincere l’opposizione di olandesi, tedeschi e altri Paesi nordici. Questi ultimi sono infatti scettici sugli interventi sul mercato dell’energia perché, come ha detto il cancelliere tedesco Scholz, “si mettono a rischio le forniture e non c’è un effetto sostenibile sui prezzi”. 

Per quanto riguarda il patto Usa-Ue, l’aspirazione è anche quella, secondo la Commissione europea,  di “ridurre l’intensità dei gas-serra di tutte le nuove infrastrutture di Gnl e dei relativi gasdotti”, che la Ue si impegna a costruire per poter accogliere il gas liquefatto (compreso “l’uso di energia pulita per le operazioni in loco, la riduzione delle perdite e la costruzione di infrastrutture pulite e rinnovabili pronte per l’idrogeno”).

Usa e Ue inoltre s’impegnano a ridurre il fabbisogno stesso di gas, promuovendo “le rinnovabili” e facendo progredire “la produzione e l’uso di idrogeno pulito”. “Stiamo lavorando insieme per forgiare un futuro pacifico, prospero e sostenibile: so che avremo successo”, ha dichiarato la presidente della Commissione Von der Leyen.

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