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Abusi sessuali sui bambini: aumentare gli sforzi

I bambini vanno protetti contro gli abusi sessuali con leggi appropriate e severe Keystone

Marcia silenziosa nei capoluoghi svizzeri per sensibilizzare sul problema della pedocriminalità.

L’associazione “Marche Blanche” chiede al governo di controllare meglio i siti Internet, dove migliaia di bambini vengono violentati e torturati.

I bambini sono sempre più spesso oggetto di abusi sessuali. Per combattere la pedocriminalità l’associazione “Marche Blanche” ha indetto per sabato 21 settembre una marcia silenziosa in tutta la Svizzera.

Il governo, chiamato ad agire

Ogni giorno dei bambini vengono violentati, torturati o addirittura uccisi “in diretta” su Internet. Uno “spettacolo” che suscita un interesse crescente nelle persone con tendenze pedofile e che si sta trasformando in un redditizio ramo dell’economia.

Tuttavia, ancora oggi, autorità di polizia e giudici non sono in grado di lottare contro questo fenomeno con il dovuto impegno e i mezzi necessari. La cellula creata nel 1999 per combattere la pedocriminalità su Internet da anni è senza personale per motivi finanziari.

La lotta continua

L’associazione “Marche Blanche Suisse” è un’organizzazione apolitica ed aconfessionale che oltre ad avere l’ambizione di “scuotere le coscienze”, con la sua marcia silenziosa chiede anche alle autorità di prendere sul serio gli abusi sui bambini.

L’associazione esige che venga ripristinata, al più presto possibile, la cellula di polizia incaricata di sorvegliare i siti Internet.

La Confederazione ha in progetto di creare, unitamente ai cantoni, un organo nazionale di coordinamento per combattere in modo più efficace la pedocriminalità su Internet. Ma solo a partire dal primo gennaio 2003.

Un ritardo dovuto alle discussioni relative al “finanziamento dell’organismo”, come spiega a swissinfo Danièle Bersier, dell’Ufficio federale di polizia. “I cantoni devono finanziare da soli i due terzi delle spese per questo ufficio”.

Pochi soldi per la protezione dei bambini

In Svizzera non esistono statistiche sulla pedocriminalità e i mezzi che la Confederazione e i cantoni mettono a disposizione delle organizzazioni assistenziali per la prevenzione e la lotta contro gli abusi sessuali sui bambini, sono molto limitati.

Secondo uno studio ginevrino, l’11% degli allievi e il 34% delle allieve del cantone hanno subito abusi sessuali durante la loro infanzia. Altri cantoni non forniscono dati ma secondo l’Ufficio federale di polizia lo studio ginevrino è abbastanza rappresentativo.

Imparare ad affrontare i tabù

Gli abusi sessuali sui bambini avvengono spesso in un ambito familiare. Un campo nel quale ci sarebbe molto da fare, secondo la consigliera nazionale socialista, Ursula Wyss, madre di un bambino e impegnata nell’associazione “Marche Blanche”. E’ tuttavia estremamente difficile tracciare un limite fra il pubblico e il privato, le esigenze politiche e quelle umane.

“Per questo è molto importante che la gente sia sensibilizzata, che impari ad osservare, a reagire, prima che sia toppo tardi per un bambino”, dice Ursula Wyss a swissinfo. La politica e lo Stato dovrebbero venire in aiuto ai genitori, sostenerli, senza considerare l’educazione dei figli come qualcosa di strettamente privato.

Internet: una spina nel fianco

Oggi, ritiene Ursula Wyss, il problema principale è la pedocriminalità su Internet. “Questo strumento garantisce l’anonimità, permettendo ai produttori e ai consumatori di pornografia di cancellare le loro tracce”. La paura di essere scoperti, su Internet, non esiste più.

Dare la caccia a questi criminali è difficilissimo e in questo senso Ursula Wyss rimprovera all’Ufficio federale di polizia di non fare abbastanza. “Non si occupano assolutamente di questo tipo di investigazioni”, sottolinea la consigliera nazionale.

Secondo Christine Bussat, presidente di “Marche Blanche”, nel 2001, 180’000 siti di questo tipo erano noti alla polizia. Oggi sono più di 200’000. Ma queste sono cifre ufficiali. “In realtà si calcola che si aggirino sul milione”, dichiara Ursula Wyss. “Sui siti Internet di pedocriminalità ci sono un milione di foto, cioè un milione di bambini violentati”.

Quando viene svelato un segreto di Stato su Internet, si scopre subito la fonte. Nel caso di abusi su minori nessuno sembra particolarmente interessato a trovare la fonte, si lamenta Christine Bussat.

Un ufficio federale per la famiglia

“Marche Blanche” chiede al governo, oltre alla riapertura della cellula di lotta contro la pedocriminalità, di creare un ufficio federale per la famiglia, incaricato di coordinare tutti i passi contro gli abusi sessuali sui minori.

L’associazione propone pure provvedimenti come l’abolizione del termine di prescrizione per ogni forma di pedocriminalità, pene adeguate per i pedocriminali nonché l’obbligo per ogni istituzione che si occupa di bambini e giovani di richiedere un estratto del casellario giudiziario dei propri collaboratori .

La Confederazione dovrebbe inoltre sovvenzionare studi sulla pedocriminalità e investire più fondi nella prevenzione e nel sostegno delle associazioni e degli enti assistenziali.

Jean-Michel Berthoud, swissinfo

Siti pedofili individuati
2001: 180’000
2002: 200’000
Siti ancora nell’ombra: un milione

La pedocriminalità è in aumento. I siti Internet garantiscono a consumatore e produttore di violenze gratuite sui minori l’anonimato. Difficile dunque individuare siti e criminali.

I bambini sono tuttavia vittime di abusi sessuali anche in ambito familiare.

“Marche Blanche” chiede all’opinione pubblica e alle autorità di prendere atto del problema e di combatterlo con tutti i mezzi.

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