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Terremoto di magnitudo 6.4 in Croazia, almeno 7 morti

Camion militare transita davanti a fila di case contigue parzialmente distrutte
La cittadina di Petrinja, epicentro del sisma. Keystone / Antonio Bat

Dopo le tre scosse di lunedì, un terremoto più forte -di magnitudo 6.4- si è verificato martedì poco dopo mezzogiorno in Croazia, a dieci chilometri di profondità. I morti accertati in serata sono 7 e si contano decine di feriti. Il terremoto è stato avvertito in tutto il Paese ma anche in Serbia, Bosnia-Erzegovina e in Italia.

La cittadina di Petrinja, epicentro del sisma a una cinquantina di chilometri a sud di Zagabria, ha subito gravi danni, con edifici crollati, tra cui un ospedale e un asilo, interruzione di elettricità e linee telefoniche. La popolazione impaurita si è riversata sulle strade e in luoghi all’aperto. Il sindaco Darinko Dumbovic ha parlato di totale distruzione e chiesto aiuti urgenti, in particolare specialisti di catastrofi.

Come riferito dai media regionali, tra le vittime ci sono una ragazzina di 12 anni, un giovane di 20 anni e tre altri uomini, due dei quali padre e figlio. Cinque delle vittime si sono avute nella piccola località di Majske Poljane, non lontano da Petrinja.

Ingenti danni materiali e numerosi feriti anche a Sisak, a una decina di chilometri dall’epicentro, dove il municipio e altri edifici pubblici sono stati fortemente danneggiati, le linee telefoniche sono interrotte e l’erogazione di energia elettrica registra disservizi.

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Paura anche a Zagabria, dove pure è saltata l’erogazione di corrente e la sede del governo ha subito danni. Immediata l’evacuazione del premier Andrej Plenkovic e altri membri del governo. La capitale era stata colpita il 22 marzo scorso da un sisma di magnitudo 5.5 ma il terremoto di martedì è il più violento verificatosi in Croazia.

Nella notte si erano registrate alcune scosse sismiche di assestamento e bassa intensità (fra 2.5 e 3.0) tra Petrinia e Sisak, le due località colpite il giorno prima da tre forti scosse di magnitudo 5.2, 4.7 e 4.1 che però non avevano fatto morti o feriti. Si contavano invece tra i 1500 e i 2000 edifici danneggiati in varia misura, per i quali il presidente Zoran Milanovic e il premier Plenkovic hanno promesso aiuti per un pieno ripristino.

Milanovic si è mostrato scioccato dalla distruzione causata dal nuovo terremoto. “È terribile. Questo è stato un anno davvero difficile. Ma ricostruiremo tutto”, ha detto, assicurando l’arrivo di squadre di soccorritori, protezione civile e reparti dell’Esercito per garantire la sistemazione per la notte delle tante persone sfollate.

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tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 29.12.2020)

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