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A 200 anni dalla rivoluzione di Darwin

La teoria dell'evoluzione di Charles Darwin continua a far discutere esperti e grande pubblico.

Il 2009 è l'anno di Charles Darwin: a 200 anni dalla sua nascita - il 12 febbraio 1809 – e a 150 dall'uscita dell'Origine della specie. Un'occasione per commemorarne il percorso scientifico, secondo Daniel Cherix, conservatore del museo di zoologia di Losanna.

«Durante il nostro soggiorno, osservai i costumi di alcuni animali marini», scriveva Darwin nel 1831 sulle prime pagine del Viaggio di un naturalista intorno al mondo. Un’avventura a bordo del celebre Beagle, un veliero da guerra a due alberi, che ha contribuito in modo sostanziale alla nascita della scienza moderna.

In cinque anni, da Plymouth a Città del Capo, passando per le Galapagos, Darwin ha collezionato fossili e coleotteri. Ha studiato anche la geologia delle isole di Capo Verde o della Patagonia, raccogliendo una quantità notevole di osservazioni che lo hanno fatto conoscere nell’ambiente scientifico dell’epoca.

È proprio attraverso questo giro del mondo, secondo Daniel Cherix, che si può capire in che modo il naturalista britannico abbia concepito la sua teoria dell’evoluzione delle specie, diventando così una figura chiave per la biologia moderna.

swissinfo: Quest’anno si parlerà molto di Darwin. Un’occasione per smentire qualche luogo comune sul suo conto. Quale in particolare?

Daniel Cherix: Il cliché per eccellenza è l’immagine stessa che abbiamo di Darwin. Quella di un vecchio e dotto signore, con tanto di cappello e barba lunga. Ma Darwin si è imbarcato sul Beagle a 22 anni per un viaggio di cinque anni, nel corso del quale ha scoperto la fauna mondiale. Era un giovane e appassionato naturalista che ha osato sviluppare delle idee rivoluzionarie.

Anche la famosa formula «L’uomo discende dalla scimmia» – alla quale è spesso stato ridotto il pensiero di Darwin – è un’interpretazione totalmente sbagliata della sua teoria. Non dice assolutamente che l’uomo discende dalla scimmia, ma che esiste una parentela tra le specie di ominidi e che, in un determinato momento della loro evoluzione, hanno avuto un discendente comune. È completamente diverso!

Bisogna capire che all’epoca l’uomo era considerato superiore a tutte le specie animali. Quando Darwin ha iniziato a parlare di una relazione tra uomo e animale ha dunque creato un certo scalpore.

swissinfo: In quale contesto scientifico e intellettuale Darwin ha pubblicato la sua teoria dell’evoluzione ?

D.C.: Il pensiero scientifico e religioso si fondavano su un approccio poco critico nei confronti della Genesi. A prevalere era dunque l’idea che le specie erano immutabili e che la Terra non era particolarmente vecchia.

Ma personalità brillanti come Carl Von Linné, che è il padre della classificazione delle specie animali, o Jean Baptiste Lamarck, uno dei primi evoluzionisti, avevano già posto le basi della biologia moderna, mentre altre teorie – come il catastrofismo di Georges Cuvier – saranno spazzate via.

swissinfo: Insomma, il contributo di Darwin è anche frutto di un’epoca particolarmente favorevole?

D.C.: Senza dubbio l’epoca era molto propizia. Molti naturalisti partivano in missione e raccoglievano materiale che veniva poi analizzato dagli specialisti. È a partire da allora che si è scoperta la relazione tra diversi gruppi di piante o di animali in Asia o in Africa ad esempio.

Ma a spingere Darwin a pubblicare L’origine delle specie è stato il fatto che un personaggio importante come il giovane naturalista Alfred Russel Wallace, che aveva una quindicina di anni in meno, era giunto alle medesime conclusioni. Hanno divulgato assieme le premesse della teoria dell’evoluzione del mondo vivente.

Spiegando che il processo di evoluzione è frutto del caso delle mutazioni, attraverso migliaia e migliaia di anni, entrambi hanno avanzato ipotesi eccezionali per l’epoca.

swissinfo: Qual è l’interesse della scienza moderna per Darwin e la sua teoria dell’evoluzione?

D.C.: La scienza avanza con passi da gigante, in avanti ma anche indietro. Esaminando alla lettera la teoria di Darwin, è evidente che alcuni elementi sono ormai sorpassati. È il caso ad esempio della parte relativa alla trasmissione ereditaria, anche se l’intuizione di base era ottima.

Darwin ha ragionato a partire dalle sue osservazioni sul mondo animale e vegetale, senza conoscere l’esistenza dei geni e le esperienze di Mendel. Ha constatato che in una popolazione nessun individuo è identico a un altro. Queste piccole differenze variano a seconda dell’ambiente e possono diventare la chiave di sopravvivenza per un gruppo di individui. Da qui la conclusione che evolvendo si può dar forma a una nuova specie.

Grazie ai mezzi scientifici moderni, si è potuto verificare che tutto quello che concerne le mutazioni, le ricombinazioni e gli adattamenti delle specie all’ambiente è in gran parte corretto.

swissinfo: Al contrario quale sguardo avrebbe Darwin sulla scienza moderna?

D.C.: Immagino che sarebbe al contempo meravigliato dai progressi compiuti nelle scienze tecniche, biologiche e nella conoscenza dell’universo. Ma rischierebbe anche di rimanere deluso perché, nonostante i mezzi a nostra disposizione, ci sono ancora moltissimi questioni aperte e incognite che non possiamo spiegare.

swissinfo, Carole Wälti
(Traduzione di Stefania Summermatter)

Date: Charles Robert Darwin è nato il 12 febbraio 1809 in Argentina in una famiglia di medici. Deceduto il 19 aprile 1882, è sepolto all’Abbazia di Westminster.

Formazione: Dopo aver studiato medicina e teologia, si indirizza verso le scienze naturali e scopre Lamarck. Le sue ricerche portano sui cicli vitali degli animali marini.

Viaggio: Tra il 1831 e il 1836 viaggia a bordo del Beagle con una spedizione partita per fare la cartografia del Sudamerica.

Teoria dell’evoluzione: Nel 1859 pubblica L’origine delle specie. Difende l’idea che l’unità e la diversità degli esseri viventi si spiegano attraverso l’evoluzione e che il motore dell’evoluzione adattativa è la selezione naturale.

Polemica:
A partire da L’origine delle specie, Darwin viene criticato dalle chiese anglicana e cattolica. Nel 1996 papa Giovanni Paolo II riconosce che «La teoria evoluzionistica è ormai più che un’ ipotesi… La scienza insegna teorie conciliabili con la dottrina della Chiesa».
La chiesa anglicana si è invece scusata per il «zelo antievoluzionista» nel settembre 2008.

In rete: La lista delle manifestazioni organizzate per commemorare la nascita di Darwin si trova su una piattaforma internet creata per l’occasione dall’Accademia svizzera delle scienze naturali.

Musei: I musei di storia naturale dei diversi cantoni consacrano diverse esposizioni al tema dell’evoluzionismo.

Università: Le alte scuole e le università popolari organizzano conferenze sugli aspetti scientifici delle teorie di Darwin, ma anche sulla loro influenza politica, filosofica, …

Associazioni: Delle associazioni di difesa dell’ambiente e dei giardini botanici propongono degli atelier e delle esperienze pratiche.

Feste e letture: Il Museo di storia naturale di Winterthur organizza a febbraio un party all’inglese in onore di Darwin. Il 26 febbraio, invece, nella cattedrale di Berna (Münster) si terrà una lettura dei testi originali e delle lettere, accompagnate da musica.

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