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50 anni di lotta per il pane e la giustizia

"Pane per tutti" sostiene circa 350 progetti di sviluppo in Asia, Africa e America Latina. Bread for all

Le ONG svizzere "Sacrificio Quaresimale" e "Pane per tutti" sono impegnate ormai da 50anni a favore delle popolazioni più povere. Oltre ai progetti di aiuto allo sviluppo, hanno denunciato a più riprese le violazioni commesse dalle multinazionali svizzere nei paesi del sud.

Sono nate entrambe nel 1961, ma soltanto sette anni più tardi hanno iniziato a lottare fianco a fianco per un mondo più giusto.

Una collaborazione ecumenica unica al mondo nel suo genere, che ha visto le due ONG – la cattolica Sacrificio Quaresimale e l’evangelica Pane per tutti – impegnarsi a fondo a favore dei diritti umani nei paesi in via di sviluppo e di strutture socio-economiche internazionali più eque.

Intervista a Miges Baumann, responsabile del dipartimento Politica dello sviluppo presso Pane per tutti.

swissinfo.ch: Quali sono i cambiamenti sociali che avete cercato di promuovere in questi anni e quali i risultati raggiunti?

Miges Baumann: Non possiamo pretendere di cambiare il mondo, è chiaro, ma possiamo cercare di influenzare le relazioni tra la Svizzera – le industrie elvetiche, i consumatori e il governo – e i paesi in via di sviluppo.

Uno dei successi più importanti di Pane per tutti è stato sicuramente lo sviluppo di un commercio equo e solidale. Siamo stati tra i primi a promuovere un cambiamento nelle relazioni commerciali tra Nord e Sud. E io stesso ho partecipato alle prime ricerche sulle condizioni di produzione dell’ananas nelle Filippine degli anni Ottanta. Ananas che poi veniva venduto sul mercato svizzero.

Abbiamo cercato di introdurre una clausola sociale nei contratti tra la Migros e la multinazionale Del Monte e ce l’abbiamo fatta. Questo però era solo l’inizio di una lunga fase di apprendimento sulle strategie da portare avanti per cambiare le relazioni commerciali.

Nel 1992 Pane per tutti e Sacrificio Quaresimale hanno dato vita alla fondazione Max Havelaar, assieme ad altre ONG elvetiche come Caritas, HEKS, Helvetas e Swissaid. Oggi il nostro paese è leader al mondo nel commercio equo e solidale.

swissinfo.ch: Qual è la chiave di questo successo?

MB: Bisogna ammettere che è più facile controllare la provenienza dei prodotti agricoli che le condizioni di fabbricazione dei tessili o degli articoli elettronici. La nostra organizzazione cerca dunque di seguire da vicino le attività delle imprese attive in questi settori più complessi e mantiene un dialogo con alcune società.

Dopo un progetto pilota con la multinazionale Hewlett Packard (hp), oggi facciamo parte della rete Make It Fair, un progetto europeo che punta a sensibilizzare i giovani sugli abusi ambientali e professionali in atto nell’industria elettronica.

swissinfo.ch: Negli ultimi anni, Pane per tutti ha tenuto d’occhio anche le attività delle aziende svizzere nei paesi in via di sviluppo, denunciandone abusi e violazioni. In che misura queste pressioni possono influenzare la strategia di un’impresa?

MB: Lo scopo delle nostre campagne di sensibilizzazione è quello di migliorare le condizioni di vita e di lavoro di alcune comunità costrette a convivere con grandi progetti economici.

Quest’anno Pane per tutti e Sacrifico Quaresimale hanno pubblicato un rapporto sulle attività minerarie della multinazionale svizzera Glencore nella Repubblica democratica del Congo, dal quale emergono gravi violazioni dei diritti umani, accuse di lavoro minorile, inquinamento e evasione fiscale.

Nel mese di giugno abbiamo presentato uno studio su un’altra società svizzera, la  Bioenergy Addax, questa volta attiva in Sierra Leone. Questa multinazionale ha tolto vaste zone di terra ai contadini per produrre canna da zucchero poi trasformata in etanolo e rivenduto sul mercato europeo.

swissinfo.ch: A parte il commercio equo e la responsabilità delle imprese, Pane per tutti difende il diritto al cibo e l’uguaglianza di fronte ai cambiamenti climatici. Perché concentrarsi su questi aspetti?

MB: Non affrontiamo i cambiamenti climatici come un problema ambientale, ma come una questione di giustizia. Mentre i paesi industrializzati hanno la responsabilità maggiore, a pagarne le spese sono le comunità più povere nel sud del mondo.

Si tratta di una questione prioritaria per l’aiuto allo sviluppo, perché questi cambiamenti climatici mettono a rischio tutti i progressi fatti negli ultimi decenni.

Concretamente cerchiamo dunque di rafforzare la capacità di questi paesi a far fronte alle nuove condizioni ambientali e allo stesso tempo mettiamo sotto pressione gli Stati industrializzati affinché riducano le emissioni di gas nocivi.

Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, Pane per tutti sostiene la necessità di aiuti diretti in caso di bisogno, come per il Corno d’Africa. È però necessario anche guardare al futuro. L’aiuto alimentare non è che un primo passo, in seguito bisognerebbe aiutare queste persone a sviluppare le proprie capacità di produrre cibo a sufficienza. Infine, si dovrebbe ripensare il contesto generale nel quale lo sviluppo di questi paesi è stato concepito.

swissinfo.ch: Un aspetto importante è l’equità finanziaria, in cui la Svizzera ha un interesse particolare. Quanto è importante l’etica del mercato finanziario per Pane per tutti?

MB: Abbiamo fatto di questo tema il nostro cavallo di battaglia, ma soltanto ora che altri paesi hanno messo sotto pressione le banche svizzere si vedono i primi risultati.


Parte della ricchezza della Svizzera si fonda storicamente su condizioni di ineguaglianza e su un comportamento sleale verso altri Stati e persone. E questo va cambiato.

Non bisogna negare però che sono stati fatti dei progressi in questo senso ed ora la Svizzera si è impegnata a favorire la restituzione alla popolazione degli averi dei dittatori bloccati nelle banche svizzere. È ormai praticamente impossibile per dei leader politici nascondere i propri soldi nella Confederazione.

Pane per tutti è l’ente per lo sviluppo della Federazione delle chiese evangeliche della Svizzera.

Sostiene circa 350 progetti e programmi di sviluppo in 55 paesi dell’Asia, Africa e America latina.

Attraverso le sue campagne di informazione e di sensibilizzazione sulle questioni Nord-Sud e le sue attività di politica di sviluppo, Pane per tutti si impegna a favore di strutture socio-economiche internazionali più eque.

Sacrificio Quaresimale è l’organizzazione di cooperazione internazionale dei cattolici in Svizzera.

Ha definito programmi nazionali in 16 paesi dove sostiene 350 progetti di cooperazione allo sviluppo.

A questo si aggiunge un impegno sul piano nazionale.

traduzione e adattamento: Stefania Summermatter

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