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2005 – Segnali di fumo in Ticino

Fumi in Ticino: dallo smog, al divieto di fumo nei locali pubblici...alla battagli contro il nuovo inceneritore Keystone

Primo cantone svizzero ad approvare una legge che vieta le bionde nei locali pubblici, in Ticino il confronto con il fumo - o con i fumi - non finisce qui.

Il referendum contro la legge è riuscito, la battaglia contro la l’inceneritore si fa rovente e continua a destare preoccupazione l’inquinamento atmosferico.

Sigarette, pipe, e sigari rigorosamente “out”; fuori, insomma, dagli esercizi pubblici: dai ristoranti ai locali notturni, dai bar alle discoteche. Nel mese di ottobre il Gran Consiglio ticinese ha infatti approvato una legge che sancisce il divieto di fumo.

I locali pubblici avranno un anno di tempo per adeguarsi alle nuove norme, che prevedono deroghe solo per quei ritrovi pubblici che dispongono di spazi isolati e ben ventilati per i non fumatori.

Ma a dire l’ultima parola sarà tuttavia il popolo. Il referendum lanciato dalla Lega dei Ticinesi contro la legge è infatti riuscito. Pochi giorni fa la cancelleria cantonale ha ufficialmente convalidato le firme e il Governo ha fissato al 12 marzo 2006 la data del voto.

Impianto dei rifiuti nel mirino

Aria di votazione, forse, anche per quanto riguarda lo smaltimento di rifiuti. Contro la costruzione del nuovo inceneritore c’è stata, quasi all’ultimo momento, una levata di scudi e di opposizioni.

Per fermare il progetto, ritenuto eccessivo e inutile, è stata lanciata l’iniziativa popolare costituzionale “28 inceneritori bastano”. Iniziativa che ha raccolto 17 mila firme (di cui oltre 14 mila già vidimate), consegnate poco prima di Natale alla cancelleria del Cantone.

I promotori chiedono di vietare, fino al 2016, la costruzione sul territorio cantonale di un impianto di smaltimento dei rifiuti, poiché a livello nazionale esistono sufficienti strutture in grado di bruciare anche la spazzatura prodotta in Ticino.

Secondo gli iniziativisti in Svizzera “c’è una sovracapacità di smaltimento dei rifiuti per 400 mila tonnellate all’anno”. Sostenuta da numerose associazioni, anche di segno opposto, e da numerose personalità pubbliche ticinesi, l’iniziativa per essere convalidata deve essere suffragata da 10 mila firme.

Strategie per cambiare… aria

Sul fronte dell’inquinamento atmosferico e i ricorrenti problemi legati tanto allo smog invernale quanto estivo, il Dipartimento del territorio affila, per quanto possibile, le armi. E proprio nei giorni scorsi ha lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione.

In Ticino la situazione non è come quella di Milano – dove l’inquinamento da polveri fini ha raggiunto altissimi livelli – ma il problema si pone comunque. La promozione dei trasporti pubblici, attraverso l’abbonamento “Arcobaleno”, rientra nelle strategie di lotta decise dal Cantone.

L’anno prossimo verrà inoltre posto in consultazione il nuovo Piano di risanamento dell’aria. In progetto anche l’introduzione di eco-incentivi da applicare alle imposte di circolazione. Una sorta di principio bonus/malus che premia le automobili che inquinano meno.

swissinfo, Françoise Gehring

12 ottobre 2005: il Gran consiglio ticinese approva la legge sul divieto assoluto di fumo nei locali pubblici
Il 77% degli svizzeri è favorevole al divieto di fumo negli esercizi pubblici
Fra gli ex fumatori la percentuale sale all’80%
Più di 4 mila sostanze tossiche sono contenute nel fumo del tabacco
Il referendum ha raccolto 7 mila 298 firme

Le polveri sottili rubano, in media, 8,6 mesi di vita ad ogni europeo. Sono cifre dell’Organizzazione mondiale della sanità che vanno prese sul serio.

In Ticino, particolarmente esposto allo smog invernale e estivo, il cantone è sollecitato a prendere maggiori misure.

Appare ormai come la storia infinita la questione dello smaltimento dei rifiiuti: contro il progetto di costruzione di un nuovo impianto è sceso in campo uno schieramento “variegato”.

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