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100’000 orologi falsi al macero

Keystone

Mercoledì, cinque tonnellate di orologi svizzeri contraffatti sono state pubblicamente distrutte per conto dell’Amministrazione federale delle dogane.

Un’operazione spettacolare che rappresenta un messaggio all’indirizzo dei falsari, le cui attività aumentano di anno in anno. A gran danno dell’orologeria elvetica.

Le contraffazioni avvelenano l’industria orologiera svizzera. Ed allora, la risposta dell’Ufficio centrale per il controllo dei metalli preziosi (CMP) e della Federazione dell’industria orologiera svizzera (FH) si è fatta notare.

Cinque tonnellate di imitazioni, sequestrate negli scorsi anni dal CMP, un organo affiliato all’Amministrazione federale delle dogane (AFD), sono finiti al macero presso la società “Bühlmann recycling AG” di Cressier, nel canton Friborgo.

“La raccolta è iniziata nel 1998”, dichiara Jean-Daniel Pasche, presidente della FH. Queste imitazioni sono state sequestrate nel corso di controlli di merci importate, esportate o in transito.

Danni enormi

“Con l’azione vogliamo sensibilizzare consumatori ed autorità sul flagello della contraffazione”, prosegue Pasche.

In Svizzera, ogni anno vengono prodotti 26 milioni di orologi. Le copie e le patacche immesse sul mercato sono invece 30-40 milioni, secondo le cifre fornite dall’AFD.

Il sotto-mercato delle imitazioni si traduce in mancati introiti per il settore stimati a 800 milioni di franchi l’anno.

Ma non è tutto. Oltre al danno finanziario per i fabbricanti svizzeri, il fenomeno lede anche l’economia nazionale.

I falsari sottraggono entrate consistenti allo Stato e mettono in pericolo una parte dei 40’000 posti di lavoro del settore, indica l’AFD.

Fenomeno in aumento

Da qualche anno il fenomeno delle patacche è aumentato grazie ad una produzione diventata industriale e alle vendite via internet.

Malgrado gli sforzi intrapresi per combattere questi abusi, l’accesso generalizzato ad internet ha infatti aperto un nuovo fronte.

“La rete ha considerevolmente accentuato il problema”, rileva Jean-Daniel Pasche. “Risultato: stiamo concretizzando delle misure per lottare contro il traffico online”.

“La produzione di un falso costa in media 3 franchi, 20 al massimo. Ed ho visto siti internet che li vendono a 1500 franchi l’uno”, s’indigna Laurent Paichot, capo del servizio giuridico della FH.

“I falsari prediligono l’apparenza ed utilizzano componenti interne a buon mercato e di scarsa qualità”, aggiunge.

Uno dei problemi chiave riguarda le importazioni private, attualmente permesse. “Intendiamo approfittare dalla revisione della legge sulla protezione delle marche per proibire questa pratica. Occorre inviare un messaggio chiaro ai consumatori”, dice Paichot.

Toccate tutte le marche

Le verifiche alla dogana sono condotte dalla CMP. “Quando effettuiamo un pignoramento, ricordiamo alle marche riguardate che, perché il sequestro diventi definitivo, devono obbligatoriamente sporgere denuncia”, spiega Daniel Monney della CMP.

In questo modo diventa poi possibile procedere alla distruzione dei prodotti contraffatti.

I siti di fabbricazione sono situati principalmente in Asia, Cina in testa. Turchia, Italia e Spagna figurano ugualmente tra le regioni incriminate. E le marche usurpate non sono ormai più soltanto le più celebri.

swissinfo e agenzie

L’orologeria svizzera produce 26 milioni di orologi all’anno.
Parallelamente, nel mondo vengono messi in circolazione da 30 a 40 milioni di imitazioni.
Il danno finanziario per il settore elvetico è stimato a 800 milioni di franchi.

L’industria orologiera svizzera, dopo l’annata nera del 2003, ha ritrovato il sorriso nel corso del 2004.

Nel primo semestre dell’anno, le esportazioni sono aumentate del 10%.

L’orologeria rappresenta una cifra d’affari annuale di circa dieci miliardi di franchi.

Il 90% della produzione è esportata.

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