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1’500 libri in tasca

Il CEO di Amazon Jeff Bezos presenta il modello Kindle DX. Keystone

A partire dal 19 ottobre anche in Europa è possibile acquistare Kindle, il popolare lettore di libri elettronici prodotto da Amazon. Sarà l'inizio di una rivoluzione nel nostro rapporto con la pagina scritta?

Presentata così, sembra una favola: riunire in una sola tasca i libri di testo da studiare per gli esami universitari (con tanto di grafici), l’opera omnia dei propri autori preferiti, i giornali e le riviste che leggiamo più volentieri. Più spazio, meno peso e la fine dell’obbligo di dolorose scelte al momento di decidere quali volumi mettere in valigia per le vacanze.

L’arrivo in Europa – a partire dal 19 ottobre – di Kindle, il più diffuso lettore di e-book, riporta d’attualità una domanda: il libro elettronico riuscirà a conquistare i favori del grande pubblico? Cambierà – e se sì, come? – la nostra relazione con il testo scritto?

La risposta è tutt’altro che scontata. A titolo di esempio, parecchi studenti dell’Università di Princeton – a cui era stato recentemente fornito l’apparecchio per un periodo di prova – hanno lamentato difficoltà nella fase di apprendimento, dovute secondo loro alla mancanza di interazione fisica con il testo: niente sottolineature, niente scarabocchi a margine. Anche se Kindle consente di evidenziare parti di testo, nulla pare efficace come il buon vecchio pennarello fosforescente. Per ora.

Una questione di occhi

«Chi ama leggere soltanto per piacere è affascinato dalla possibilità di avere migliaia di titoli a portata di mano. I più giovani, dal canto loro, considerano il lettore come uno dei tanti gadget elettronici a loro famigliari», afferma Jeannette Frey, direttrice della Biblioteca cantonale universitaria di Losanna, che offre ai propri utenti la possibilità di testare Kindle.

In generale, spiega la direttrice, «il vero problema del testo elettronico è costituito dal fatto che le persone difficilmente leggono più di una quindicina di pagine sullo schermo. Questo vale soprattutto per gli schermi retroilluminati del computer, che affaticano molto gli occhi. Il discorso cambia quando la qualità dello schermo migliora».

Da questo punto di vista, i nuovi lettori come il Kindle sono molto più efficaci: «L’inchiostro elettronico è assai più gradevole per la vista e consuma energia soltanto quando si cambia pagina». L’autonomia del lettore può quindi raggiungere le due settimane, ossia molto di più di qualsiasi computer portatile.

Secondo Jeannette Frey, comunque, il libro elettronico riuscirà davvero a sfondare quando il lettore «avrà la dimensione di una pagina A4, lo schermo sarà a colori e consentirà di annotare direttamente il testo».

Il libro lucchettato

Secondo Paolo Attivissimo, giornalista informatico e autore di un seguitissimo blog, «al libro elettronico manca effettivamente un certo riscontro fisico del testo: infatti, tenendo in mano un volume cartaceo so quanto è spesso e a che punto della lettura mi trovo».

A suo parere, tuttavia, il vero problema è altrove: «Il file informatico che costituisce il libro elettronico è ceduto in licenza d’uso, a differenza del libro classico. Quando ho letto un volume, posso prestarlo ad amici e parenti, mentre con il testo elettronico ciò è spesso illegale». Inoltre, rileva, «anche il prezzo dell’apparecchio è piuttosto elevato, senza contare il costo dei singoli titoli, che a differenza dei libri cartacei non posso rivendere o barattare».

Un altro aspetto: «Kindle, a differenza del libro cartaceo, ha bisogno di un manuale. Che è un libro di carta!». Inoltre, «il lettore è comunque un oggetto piuttosto grande, e il design non è così accattivante da giustificare l’acquisto».

Un vecchio amico

In certo senso, scherza Attivissimo, «il vantaggio del libro elettronico è il fatto di garantire la riservatezza delle attività letterarie: nessuno può capire dalla copertina se stiamo leggendo il Dottor Zivago oppure un fumetto».

A suo parere, dunque, il successo del libro elettronico non dipende da una questione generazionale, ma «da un problema di fruibilità. Se il nuovo oggetto elettronico offre meno possibilità rispetto a quello che tradizionale, non vedo perché effettuare il cambiamento». Senza dimenticare che «il libro cartaceo è anche un oggetto decorativo. Un po’ come in ambito musciale: gli mp3 non hanno la bella copertina di un vinile».

In conclusione, Attivissimo ricorda: «La prima cosa che impariamo da bambini è sfogliare un libro. Li abbiamo anche mangiati fisicamente, quando ci davano i modelli in plastica da usare nel bagnetto… Il libro è un oggetto talmente legato alla nostra natura che è difficile sostituirlo con qualcosa d’altro. Sono 5’000 anni che viviamo con i libri!».

Andrea Clementi, swissinfo.ch

Kindle è un apparecchio che consente di visualizzare i libri elettronici; il suo primo modello è stato lanciato sul mercato statunitense nel 2007.

A partire dal 19 ottobre, Kindle può essere acquistato anche in Europa al prezzo di circa 250 euro (380 franchi). Negli Stati Uniti ne sono stati venduti 500’000 pezzi soltanto nel 2008.

L’apparecchio non consente di navigare in Internet, ma è possibile accedere al sito da cui scaricare i titoli desiderati. I libri elettronici per Kindle hanno il formato proprietario di Amazon, anche se il modello DX – venduto negli Stati Uniti – può leggere i file pdf.

Il lettore ha un spessore di un centimetro, pesa circa 300 grammi e ha una capacità di memoria pari a 2 Gigabyte: grossomodo l’equivalente di 1’500 libri. Lo schermo bicolore ha una diagonale di circa 15 cm.

Attualmente, i possessori di Kindle possono scegliere tra circa 350’000 libri, rivisti e giornali, prevalentemente in inglese. Il costo di un libro elettronico si situa attorno ai dieci dollari.

Oltre a Kindle – il più diffuso – sono disponibili sul mercato altri modelli di lettori, che consentono tra l’altro di visualizzare più tipi di formati.

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