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«Un paese può esistere soltanto guardando all’esterno»

Pascal Couchepin inizierà il 1° gennaio la sua seconda esperienza in qualità di presidente della Confederazione Béatrice Devènes/Pixsil

Nel quadro di un'intervista concessa a swissinfo, il consigliere federale Pascal Couchepin indica quali saranno le linee guide dell'anno presidenziale, segnatamente l'intensificazione dei contatti internazionali.

Il ministro dell’interno sarà infatti il presidente della Confederazione per il 2008, una carica che ha già ricoperto nel 2003.

swissinfo: Lei è già stato presidente della Confederazione nel 2003. Affronterà questa nuova presidenza in maniera differente?

Pascal Couchepin: Certamente, poiché durante la prima esperienza ho accumulato parecchia esperienza. Di conseguenza, mi sforzerò di evitare certi errori e di migliorare alcuni aspetti. Questo vale sia per la direzione del collegio governativo, sia per le relazioni con il parlamento o la presenza della Svizzera all’estero.

swissinfo: Quando afferma di voler migliorare alcuni aspetti, a cosa si riferisce in particolare?

P.C.: Per quanto concerne la direzione del collegio governativo, è necessario che le sedute siano condotte in maniera rigorosa e ordinata, ma forse con un po’ più di libertà. In occasione della mia prima presidenza, ero estremamente preciso, forse troppo…

swissinfo: La Svizzera ha appena vissuto un vero e proprio terremoto politico, ossia la mancata rielezione del ministro di giustizia dell’Unione democratica di centro (UDC, destra nazional-conservatrice) Christoph Blocher. Cambierà qualcosa per il presidente della Confederazione?

P.C.: L’arrivo di Blocher, quattro anni or sono, aveva costituito un cambiamento per il collegio governativo; accadrà lo stesso con la sua partenza.

Come ripeto spesso, quando si vivono diverse legislazioni, accade un po’ come nella geologia: il nuovo strato si sovrappone a quello precedente, ma non lo elimina. Quanto successo durante la presenza di Blocher in seno all’esecutivo lascerà tracce anche nei prossimi anni, e questo è un fatto positivo.

swissinfo: Quali sono le sue tre grandi priorità per l’anno presidenziale?

P.C.: Il collegio governativo dovrà innanzitutto decidere se intende proseguire o abbandonare la riforma dell’esecutivo. Il parlamento insiste affinché siano effettuati cambiamenti importanti. La questione dovrà dunque essere chiarita: se si vuole rinunciare, è necessario comunicarlo chiaramente, anche esponendosi a critiche severe. È comunque meglio assumere tale rischio piuttosto che continuare in questa direzione ma senza raggiungere l’obiettivo.

Secondariamente, dobbiamo proseguire il processo di consolidamento delle finanze pubbliche: non soltanto quelle dello Stato, ma anche delle diverse istituzioni sociali.

Il terzo punto è costituito dallo sviluppo e dalla concretizzazione delle nostre relazioni con l’Unione europea (Ue), in particolare con l’estensione della libera circolazione delle persone a Romania e Bulgaria. Sussiste inoltre tutta una serie di accordi che desideriamo discutere con l’Ue, nell’interesse reciproco.

swissinfo: In passato, il presidente della Confederazione lasciava raramente la Svizzera. Oggigiorno, accade quasi il contrario. Quale è l’importanza di questi viaggi?

P.C.: Il confinamento del presidente all’interno dei confini nazionali era l’espressione di un’epoca. La comunità internazionale mirava infatti essenzialmente al mantenimento dello statu quo e alla difesa dei propri interessi.

Dopo la seconda guerra mondiale, è emersa la necessità di superare questa visione molto conservatrice, cercando di creare delle comunità politiche o economiche. Con il trascorrere del tempo, è risultato chiaro che un paese – come ogni persona, d’altronde – non può esistere senza aprirsi verso l’esterno.

Ovviamente, ci sono dei limiti: non passeremo il nostro tempo fuori dalla Confederazione. Ritengo tuttavia importante il fatto di curare le relazioni con i colleghi stranieri. La Svizzera, che non fa parte di un’associazione di stati come l’Ue, deve effettuare sforzi ancora maggiori per poter essere presente sulla scena internazionale.

swissinfo: Quale immagine della Svizzera intende veicolare all’estero?

P.C.: Un’immagine realistica, vale a dire non eccessivamente positiva né negativa. Concretamente: l’immagine di un paese che ha avuto successo grazie a circostanze eccezionali, grazie alla saggezza dei propri abitanti e anche, ritengo, all’accortezza delle decisioni politiche. E anche grazie, infine, alla capacità di sviluppare attività economiche basate sulla scienza e sul sapere.

swissinfo: In quale maniera intende mostrare agli oltre 600’000 svizzeri dell’estero di essere anche il loro presidente?

P.C.: Lo faremo, e lo facciamo tuttora, attraverso una serie di misure. Tuttavia, non deve trattarsi di un processo unidirezionale. Infatti, la maggior parte dei connazionali espatriati possiede la doppia nazionalità.

Siamo ovviamente felici di poterli annoverare tra i nostri compatrioti, ma nel contempo auspichiamo che pure loro manifestino interesse. In particolare, dando un’immagine positiva della Svizzera, partecipando alle attività delle nostre ambasciate, esprimendo il proprio punto di vista.

La Quinta Svizzera non è una comunità passiva che attende di ricevere qualcosa, ma un insieme di persone che deve anche dare qualcosa al paese d’origine: si tratta di uno scambio.

swissinfo: Di cosa si rallegra particolarmente in vista di quest’anno presidenziale?

P.C.: Vi sono molti momenti interessanti all’orizzonte: i campionati europei di calcio in Svizzera e Austria, le olimpiadi di Pechino o l’esposizione universale di Saragozza. Si tratta di occasioni di grande arricchimento, in cui si vive realmente la comunità internazionale.

swissinfo, Olivier Pauchard
(traduzione e adattamento, Andrea Clementi)

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È nato a Martigny (Vallese) il 5 aprile 1942. Ha conseguito la laurea in giurisprudenza all’Università di Losanna e il brevetto di avvocato-notaio nel suo cantone di origine. Membro del Partito liberale radicale vallesano, Pascal Couchepin è stato eletto in Consiglio nazionale nel 1979 ed è entrato in Governo nel 1998.

Fino alla fine del 2002 ha diretto il Dipartimento federale dell’economia, mentre dal 2003 è titolare di quello dell’interno, che comprende sicurezza sociale, sanità, educazione, formazione, ricerca e cultura. Rieletto in Consiglio federale il 12 dicembre 2007, nel 2008 ricoprirà per la seconda volta la carica di presidente della Confederazione, già assunta durante il 2003.

Pascal Couchepin è sposato e padre di tre figli.

La foto ufficiale 2008 ritrae il Consiglio federale tra un centinaio di cittadini. Prodotta in 60’000 esemplari, è stata realizzata dai fotografi Béatrice Devènes e Dominique Büttner. Il consigliere federale Pascal Couchepin è davanti, al centro; il vicepresidente Hans-Rudolf Merz alla sua sinistra; gli altri si alternano a sinistra e a destra in ordine di anzianità. La nuova cancelliera federale Corina Casanova è l’ultima a destra.

Dal 7 gennaio 2008, la foto può essere ordinata gratuitamente in Internet o per posta allegando alla richiesta un’etichetta autoadesiva con il recapito del destinatario. Indirizzo:
Cancelleria federale, Sezione informazione e comunicazione, 3003 Berna

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