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"Prima i nostri", il Ticino fa scuola

"Les nôtres d'abord" ©Ti-Press/Gabriele Putzu

L'UDC, il partito della destra popolare con la maggioranza relativa in Svizzera, intende lanciare in diversi cantoni un'iniziative simili a quella ticinese

Questo contenuto è stato pubblicato il 30 settembre 2016 - 09:56

Le sezioni di Neuchâtel, Vallese e San Gallo dell'UDC (Unione democratica di centro) stanno elaborando un'iniziativa simile a "Prima i nostri". Ispirati dal successo del voto ticinese del 25 settembre scorso, anche i democentristi di altri cantoni - tutti confrontati con il fenomeno del frontalierato - vorrebbero che venisse applicata la preferenza indigena nelle assunzioni. Sono inoltre critici del tergiversare del Parlamento federale sull'applicazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa, accettata dal popolo svizzero il 9 febbraio del 2014.

"Se Berna non vuole ascoltare gli ordini del popolo", ha infatti scritto il co-presidente della sezione vallesana dell'UDC, Jerôme Desmeules sul proprio profilo Facebook, "agiremo a livello cantonale".

Le stesse argomentazioni che ha presentato il presidente del canton Neuchâtel, Yves Perrin, durante un'intervista: "Abbiamo visto che il Parlamento non ha per niente voglia di applicare l'iniziativa del 9 febbraio e quindi all'inizio dell'anno prossimo lanceremo un'iniziativa cantonale".

Anche in Svizzera tedesca la musica non cambia. L'UDC sangallese sta lavorando in modo intenso a un progetto analogo. Lo ha annunciato il presidente Walter Gartmann: "Ci troviamo in una regione di confine: i lavoratori provenienti da Austria e Germania mettono sotto pressione la manodopera locale".

Anche a suo avviso dopo la decisione del Consiglio nazionale di limitarsi a una preferenza nazionale "light" - obbligo solo di comunicazione da parte delle imprese dei posti di lavoro vacanti in caso di superamento di determinate soglie di immigrazione - è chiaro che i cantoni devono muoversi da soli. La raccolta delle firme partirà al più presto la settimana prossima.

Infine anche Obvaldo, Argovia e Ginevra stanno valutando passi analoghi. Altre sezioni UDC sono per contro convinte che le soluzioni cantonali non siano indicate.

ats/red

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