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“La Svizzera si deve preparare a risparmiare”

Simonetta Sommaruga.
Keystone / Martin Divisek

Intervista alla consigliera federale Simonetta Sommaruga: "Gas e petrolio devono essere importati al 100%. Una dipendenza che ci rende vulnerabili". Per la ministra svizzera dell'energia, la Confederazione deve allinearsi all'UE per quanto concerne l'obiettivo di risparmiare il 15% del consumo di gas dal prossimo inverno.

La guerra in Ucraina e la crisi energetica globale: lo abbiamo raccontato più volte, le prospettive per l’inverno non sono rosee. E anche se la decisione finale spetterà all’intero Consiglio federale, per Simonetta Sommaruga anche la Svizzera dovrebbe essere pronta a risparmiare (come fa l’UE) il 15% del consumo di gas. Trattandosi di una crisi energetica globale, ha spiegato la ministra alle telecamere della RSI, è inoltre importante coordinarsi bene con i Paesi vicini. Solo lavorando assieme, ha detto, riusciremo a gestire una situazione che (lei stessa) definisce “seria”. “La situazione è effettivamente seria. I mercati energetici sono molto tesi. Abbiamo una guerra in Europa, una crisi energetica globale, e l’Europa ne è l’epicentro”, spiega Simonetta Sommaruga, consigliera federale.

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Concretamente dobbiamo pensare ad acquistare più maglioni, coperte e candele?

“Non è il momento di diffondere il panico. Il Consiglio federale ha già agito. Ha obbligato il settore del gas ad acquistare più gas all’estero e a creare delle riserve. Ha definito un piano di salvataggio per i grandi produttori di energia elettrica. E ha deciso di creare una riserva idrica per il prossimo inverno. Sono misure importanti. Stiamo poi sviluppando piani di emergenza e sono a stretto contatto con gli Stati europei, perché (per l’importazione di gas e petrolio) dipendiamo completamente da loro”, sottolinea Sommaruga.

Lei si riferisce agli accordi di solidarietà sul gas, ma chi ci dà la garanzia che questi accordi vengano rispettati?

“Non c’è una garanzia, abbiamo una guerra in Europa, ma sappiamo che tutti gli Stati sono confrontati con delle difficoltà. Dobbiamo quindi coordinarci bene, anche con l’UE e le sue decisioni. Anch’io sono convinta che bisogna avere dei piani di risparmio sul gas. Anche la Svizzera deve aiutare a superare queste crisi, dimostrandosi solidale. Ma poi vogliamo poter contare sugli altri, qualora ce ne fosse bisogno”.

Di accordi di solidarietà se ne parlava già a Davos due mesi fa e si sta parlando molto, ma concretamente non si vedono i risultati. Cosa sta succedendo? Ci sono problemi?

“Questi accordi di solidarietà non si raggiungono da un giorno all’altro. Le trattative tra Svizzera e Germania continuano”.

Veniamo alle critiche, che sono tante e anche dure. L’UDC, la settimana scorsa, ha fatto dichiarazioni dure contro di lei e la politica energetica. Politica energetica fallita?

“Se guardiamo la situazione energetica attuale, la Svizzera è – per il 60% – dipendente da gas e petrolio. Gas e petrolio che devono essere importati al 100%. Questa dipendenza ci rende vulnerabili. Soprattutto in una crisi. L’unica cosa che ci può aiutare è produrre più energie rinnovabili nel nostro Paese. Ho portato in Parlamento una legge che prevede 12 miliardi per facilitare questi investimenti”.

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Lei ha detto all’inizio, non dobbiamo farci prendere dal panico. Su una scala da 1 a 10 quanto è preoccupata?

“L’importante è aver preso delle decisioni. È capire in che situazione ci troviamo. Non posso citarle una cifra da 1 a 10. Abbiamo però fatto tanto per farci trovare preparati in una possibile situazione di penuria”, sottolinea Sommaruga.

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