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“La black list non sorprende”

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Il presidente della Commissione tripartita Stefano Rizzi: "L'elenco di UNIA è una segnalazione"

La black list del sindacato UNIA, resa pubblica venerdì, non ha creato sorpresa al Cantone. Nel testo si denunciano dieci società: sei attive nel settore terziario e dei servizi, tre nell’industria e una nell’artigianato. Tutte sarebbero accomunate, sostiene chi tutela i lavoratori, da procedure che appaiono molto lontane dall’etica professionale.

Alle Cronache della Svizzera italiana, il direttore della Divisione dell’economia Stefano Rizzi, nonché presidente della Commissione tripartita, ha detto “che in parte sono casi che conosciamo. Tratteremo l’elenco alla stregua di segnalazioni”.

Delle dieci ditte elencate da UNIA, tre appartengono a settori dove esiste un contratto normale di lavoro che non è stato applicato: una di queste è già stata sanzionata, le altre due sono oggetto di indagine. Le due società che operano nel settore informatico dal primo settembre dovranno attenersi ad un contratto normale di lavoro. “Nelle altre cinque ce ne sono due del commercio all’ingrosso. Un settore che stiamo esaminando. La situazione delle ultime tre verrà approfondita”, ha evidenziato Rizzi.

Red. MM/CSI

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Stefano Rizzi, direttore della Divisione economia ticinese tipress

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