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“L’arte deve concentrarsi di nuovo sui contenuti”

Lorenzo Rudolf (copyright : Dan Peterson

Art Basel, la maggiore fiera d'arte del mondo, festeggia quest'anno il suo 40esimo anniversario in un clima piuttosto depresso sui mercati internazionali. Secondo l'ex direttore Lorenzo Rudolf, per uscire dalla crisi attuale l'arte dovrebbe puntare maggiormente sui contenuti e la diversità.

Direttore di Art Basel dal 1991 al 2000, Lorenzo Rudolf ha dato un contributo fondamentale per permettere alla fiera basilese di diventare la più importante vetrina d’arte del mondo, che attira ogni anno galleristi, collezionisti e appassionati dai 5 continenti.

swissinfo: Sotto la sua direzione, negli anni ’90, Art Basel si è costruita un rango di primo piano a livello mondiale. Qual è stata la chiave del suo successo?

Lorenzo Rudolf: All’inizio degli anni ’90, Art Basel era una fiera come tante altre. Una sorta di piattaforma neutrale che vendeva un certo numero di metri quadrati di superficie espositiva alle gallerie presenti. Abbiamo quindi cercato di ridefinire questa piattaforma.

Per noi era chiaro che, se la società stava mutando, anche l’Art Basel doveva cambiare. Abbiamo quindi trasformato la fiera in un evento, puntando soprattutto sulla qualità. La partecipazione ad Art Basel è diventata in qualche modo un marchio di qualità per il mercato dell’arte. Siamo così riusciti ad acquisire un vantaggio rispetto alla concorrenza.

swissinfo: Art Basel festeggia quest’anno il suo 40esimo anniversario. Con la tempesta che ha investito i mercati finanziari, la fiera non rischia ora di ritrovarsi in una “crisi di mezza età”?

L.R.: Una fiera d’arte che evolve continuamente non dovrebbe cadere in una “crisi di mezza età”. Oggigiorno Art Basel si trova in una situazione relativamente confortevole rispetto alle altre. La fiera d’arte rappresenta un punto di riferimento per tutto il mercato. Credo quindi che anche questa edizione darà risultati soddisfacenti, anche se non potrà forse raggiungere il volume d’affari conseguito negli ultimi anni.

swissinfo: Art Basel può quindi continuare anche nei prossimi anni con la stessa formula?

L.R.: Al giorno d’oggi anche gli organizzatori di questa fiera sono chiamati a riflettere sulla direzione e il concetto che intendono seguire. Attualmente non si può più pubblicizzare e vendere un solo prodotto.

Per continuare ad aver successo in tempi di crisi, bisogna confrontarsi sempre più con l’evoluzione globale nel campo della cultura, dell’economia e della società.

swissinfo: Numerose fiere d’arte non hanno aperto le porte quest’anno. Art Basel Miami Beach, da lei stesso lanciata anni fa, ha registrato un calo della cifra d’affari. Le fiere d’arte potranno sopravvivere a lungo termine?

L.R.: I galleristi hanno bisogno delle fiere d’arte. I collezionisti non sono disposti a fare il giro del mondo per trovare un’opera d’arte. Se una galleria non è situata sulle strade migliori, come quelle del quartiere Chelsea di New York, deve forzatamente essere presente alle fiere d’arte.

D’altra parte, negli ultimi 10 o 15 l’arte contemporanea ha conosciuto una crescita spettacolare. Sono spuntate così numerose fiere d’arte, che si assomigliano sempre più: ovunque si ritrovavano le stesse gallerie, gli stessi artisti e la stessa arte. L’offerta è diventata molto piatta e monocromatica, spesso a scapito della qualità – perfino a Basilea.

È quindi probabile che alcune fiere d’arte saranno costrette a chiudere i battenti, in seguito alla crisi finanziaria mondiale. Per sopravvivere, le altre dovranno cercare maggiormente in futuro di definire una propria identità e una propria specificità.

swissinfo: Negli ultimi anni l’arte contemporanea è diventata sempre più oggetto di speculazione e di investimenti. Si sono così raggiunti spesso prezzi astronomici. Questa crisi non apporterà una sana correzione al mercato?

L.R.: La crisi finanziaria avrà sicuramente alcuni effetti benefici per l’attuale scena dell’arte. Le opere di alcuni giovani artisti, che non sono mai state esposte in un museo, raggiungono a volte prezzi equivalenti a quelli dei grandi maestri dell’arte. È una cosa insensata.

I prezzi dell’arte cinese, ad esempio, sono letteralmente esplosi negli ultimi anni. Ed oggi molti artisti cinesi producono soltanto per il mercato occidentale.

swissinfo: Questa crisi colpirà anche il mercato dell’arte dei paesi emergenti, a cominciare proprio dalla Cina?

L.R.: La crisi modificherà probabilmente gli equilibri sul mercato internazionale dell’arte. Credo che l’Asia oriente si risolleverà più in fretta dell’Europa e degli Stati uniti dalle conseguenze della crisi mondiale. Questi paesi stanno infatti sviluppando una maggiore consapevolezza delle loro possibilità artistiche.

swissinfo: Verso quale direzione dovrebbe muoversi in futuro l’arte?

L.R.: L’arte dovrebbe concentrarsi maggiormente sui contenuti e sulla qualità. Gli artisti non dovrebbero produrre le loro opere prioritariamente per il mercato, ma piuttosto per se stessi.

Negli ultimi anni, l’arte contemporanea ha quasi completamente trascurato diversi temi di grande attualità, come l’ecologia, le guerre o la globalizzazione. Ha puntato soprattutto sulle grandi correnti di mercato, adeguandosi agli interessi di una nuova clientela, molto ricca ma priva di conoscenze di storia dell’arte. Messi sotto pressione da galleristi e collezionisti, numerosi artisti hanno cercato semplicemente la via più rapida verso il successo. Questa crisi può quindi rappresentare una vera e propria chance per l’arte contemporanea.

swissinfo.ch, Corinne Buchser
(traduzione Armando Mombelli)

Art Basel è nata nel 1970 su iniziativa di alcuni galleristi della città sul Reno, tra cui spicca il nome di Ernst Beyeler, il padre della prestigiosa Fondation Beyeler.

Da oltre un decennio è diventata la più importante fiera d’arte del mondo. Grazie a questo successo, gli organizzatori hanno aperto una succursale in Florida, Art Basel Miami Beach.

All’edizione 2009 di Art Basel, che si svolge dal 10 al 14 giugno, sono presenti circa 300 gallerie provenienti dai 5 continenti, che presentano le opere di oltre 2500 artisti.

Nato a Berna nel 1959, Lorenzo Rudolf è stato dal 1991 al 2000 direttore di Art Basel. A lui si deve tra l’altro la nascita di Art Basel Miami Beach.

Dal 2000 al 2003, l’esperto d’arte ha diretto la Fiera del libro di Francoforte.

Dopo aver fondato nel 2007 la Fiera dell’arte contemporanea di Shanghai (ShContemporary), da quest’anno Rudolf ha assunto la direzione dello sviluppo internazionale della fiera d’arte parigina Artparis.

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