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“Il denaro compie miracoli”

Keystone

"Turismo alpino - rilancio o declino?": a questa domanda hanno cercato di rispondere gli operatori del settore, nel corso di un dibattito pubblico, il 30 gennaio, al Museo alpino svizzero a Berna. Secondo l'imprenditore egiziano Samih Sawiris, la crisi economica è capitata al momento opportuno.

“Immaginatevi un po’ se avessimo costruito sconsideratamente durante la crescita e poi fossimo incappati nella crisi impreparati”, ha sostenuto Sawiris.

Vista in quest’ottica la crisi in questo momento è “quasi un regalo”, perché rende più cauti e conservatori, ha affermato il promotore del progetto “Nuova Andermatt”.

Ma non tutti considerano prudente il megaprogetto turistico dell’egiziano nella località urana. Mario Broggi, della Fondazione MAVA per la protezione della natura, non ha nascosto il suo stupore per la velocità con la quale il progetto di Sawiris ha conquistato la popolazione e le autorità cantonali di Uri e anche l’esecutivo federale.

“Per il signor Sawiris il governo svizzero ha persino sospeso la Lex Furgler”, ha osservato Broggi. L’ex direttore dell’Istituto federale di ricerca per la foresta,la neve e il paesaggio ha quindi criticato l’elasticità con cui è stato interpretato il concetto di sostenibilità.

“Lei chiama veloci questi ritmi? Sto lavorando da quattro anni al progetto e non abbiamo ancora iniziato a costruire nulla. Da noi, in Egitto, un simile procedimento dura quattro settimane!”, ha replicato Sawiris.

Lungaggini che indispettiscono

Ogni entusiasmo per il progetto di Andermatt è sempre controbilanciato da obiezioni e critiche. Quando il progetto sembrava quasi in porto, è giunta la minaccia di un ricorso che ha rischiato di affondarlo. Una dinamica che irrita l’investitore egiziano.

“Quando una piccola minoranza può bloccare una maggioranza, per me non c’è democrazia”, ha dichiarato Sawiris a swissinfo. Sottoposto al giudizio dell’elettorato di Andermatt e di Hospental, nella primavera 2007, il suo piano è stato massicciamente approvato dalla popolazione di entrambi i comuni territorialmente direttamente interessati. Nel primo ha raccolto il 96% dei voti a favore e nel secondo l’88%. “Con l’80% sarebbe forse fallito perché ci sarebbero stati più ricorsi e ritardi”.

A suo avviso, democrazia significa che la maggioranza decide, anche se solo di stretta misura. L’imprenditore non pensa comunque a gettare la spugna. “Perché dovrei? Adesso siamo a cavallo”. Tuttavia, se avesse saputo quanto è elevato il rischio legato ai ricorsi, non si sarebbe azzardato a lanciare il progetto.

Fra St. Moritz e Zermatt

Con le sue 710 abitazioni e i suoi sei alberghi di lusso con circa 600 camere, il complesso turistico di Andermatt è ancora considerato sovradimensionato. “Siamo sempre più piccoli di qualsiasi significativa meta turistica in Svizzera”, protesta Samih Sawiris.

A titolo di paragone, l’ex direttore dell’ente turistico di St. Moritz Hanspeter Danuser ha detto durante il dibattito che nella celebre località engadinese ci sono circa “20mila posti letto, di cui 5000 d’albergo. A Zermatt conta circa il 25% in più”.

L’egiziano ha anche già pensato come evitare il cosiddetto fenomeno dei “letti freddi”, che si riscontra nelle altre stazioni di villeggiatura. Grosso modo l’infrastruttura di Andermatt dovrebbe funzionare tutto l’anno. Egli intende convincere personalmente i potenziali acquirenti di abitazioni ad affittare una camera durante la loro assenza.

Per raggiungere il fine, egli punta su incentivi finanziari. “Se un compratore vede che il suo vicino ottiene l’appartamento a metà prezzo perché affitta una camera, anche lui farà lo stesso”. L’imprenditore si basa sulla sua lunga esperienza. “Il denaro fa miracoli. Chi si ostina a restare sulle proprie posizioni, deve pagare”.

Niente stelle dell’architettura

Economia e redditività non sono in contraddizione con il rispetto della natura e delle strutture esistenti. Anzi, queste ultime caratteristiche rappresentano un incentivo per scegliere Andermatt, sostiene il promotore.

“Il collegamento fra la vecchia e la nuova Andermatt è la grossa sfida del mio progetto”, sottolinea Sawiris. Non si deve vedere immediatamente quello che è nuovo. Per questo non c’è alcuna torre di vetro e fra gli architetti non figura alcuna star, come Zaha Hadid”.

La costruzione di un centro di vacanze sulla base di un piano regolatore è una novità in Svizzera. Secondo direttori di enti turistici di vecchia data, come Hanspeter Danuser, l’esperienza di Andermatt riveste un carattere di esempio. “Dimostra che si possono pianificare sin dall’inizio villaggi di vacanza come un insieme”.

D’altra parte, in un’intervista rilasciata il 3 febbraio all’agenzia americana di notizie economiche Bloomberg, Samih Sawiris ha precisato che il centro sarà creato gradualmente. In tal modo i piani potranno essere adattati all’evoluzione economica. In un primo tempo saranno costruiti solo due o tre alberghi. Il governo urano ha dato il nullaosta al piano particolareggiato lo scorso dicembre. I lavori inizieranno al più presto nella seconda metà di quest’anno.

swissinfo, Susanne Schanda
(Traduzione dal tedesco di Sonia Fenazzi)

La tavola rotonda pubblica cui hanno partecipato l’imprenditore Samih Sawiris, l’ex direttore dell’Ente turistico di St. Moritz Hanspeter Danuser e il ricercatore e rappresentante della Fondazione MAVA per la natura Mario Broggi si è svolta al Museo alpino svizzero a Berna.

L’evento rientra nell’ambito delle manifestazioni organizzate a margine dell’esposizione “Camere libere. Il settore alberghiero alpino fra declino e rinnovamento”, aperta fino al 16 agosto 2009.

Samih Sawiris è nato nel 1957 al Cairo. Figlio di un’importante famiglia di imprenditori, nella capitale egiziana ha frequentato la scuola tedesca.

Dopo gli studi a Berlino, entra nella direzione dell’azienda familiare, il gruppo Orascom.

Alla fine del 2005 ha presentato il suo progetto di un megacomplesso turistico ad Andermatt, nel cantone di Uri.

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