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“Da Dante al Fintech”, continua il dialogo tra Svizzera e Italia

Una ragazzina e un ragazzino con le maglie di Italia e Svizzera.
Svizzera e Italia condividono oltre la lingua (l’italiano, ma non vanno scordati neppure il francese e il tedesco) anche 800 chilometri di frontiera. © Keystone / Alexandra Wey

"Da Dante al Fintech. Svizzera e Italia all’alba del 2030". Questo il titolo - intrigante - della sesta edizione del Forum biennale per il dialogo tra la Svizzera e l’Italia che si terrà a Zurigo venerdì 21 e sabato 22 ottobre. Dopo il rinvio dello scorso anno a causa della pandemia, quest’anno durante l'evento verranno affrontati quattro temi d'attualità: fintech, salute, migrazione ed energia.

Il Forum per il dialogoCollegamento esterno sin dalla sua nascita – la prima edizione si è tenuta a Roma nel 2013 – è l’occasione per fare il punto sui rapporti tra Svizzera e Italia. Due paesi confinanti che, come spesso si ama citare, condividono oltre la lingua (l’italiano, ma non vanno scordati neppure il francese e il tedesco) anche 800 chilometri di frontiera. I forti legami bilaterali sono pure testimoniati dall’importante numero di cittadini che si sono stabiliti nei rispettivi Paesi: circa 600’000 italiane e italiani vivono in Svizzera e oltre 50’000 elvetiche ed elvetici abitano in Italia.

Il Forum per il dialogo tra la Svizzera e l’Italia offre una piattaforma regolare d’incontro e di scambio di idee tra rappresentanti di alto livello degli ambienti economici, giornalistici, politici, scientifici e culturali di Italia e Svizzera. Nata da un’idea dell’Ambasciata di Svizzera a Roma (dell’allora ambasciatore Bernardino Regazzoni), del direttore della rivista italiana di geopolitica LimesCollegamento esterno, Lucio Caracciolo, e di Marco Solari, presidente del Film Festival di Locarno,Collegamento esterno l’iniziativa ha immediatamente ottenuto il sostegno del Dipartimento federale degli affari esteri e del Ministero degli affari esteri italiano. L’edizione di quest’anno sarà la sesta ed è incentrata sul tema “Da Dante al Fintech: Svizzera e Italia all’alba del 2030”.

Il Forum è promosso dall’Ambasciata di Svizzera in Italia, dall’Ambasciata d’Italia in Svizzera, da Limes – Rivista Italiana di Geopolitica e dal centro studi Avenir Suisse, in collaborazione con l’ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale) e sotto gli auspici del Dipartimento Federale Affari Esteri svizzero e del Ministero degli Affari Esteri italiano, insieme a enti locali svizzeri.

I due Paesi sono dei buoni vicini grazie soprattutto ai legami economici molto stretti. Come cita un opuscolo del Dipartimento degli affari esteri elveticoCollegamento esterno, la Svizzera è stabilmente il quarto Paese di destinazione per l’export italiano. Mentre l’Italia è il secondo fornitore di prodotti per il mercato elvetico (10% delle importazioni totali). Svizzera e Italia si scambiano beni e servizi per un miliardo di euro alla settimana.

Scambi economici importanti

L’Italia è stabilmente tra i primissimi partner commerciale della Svizzera e la Svizzera è il sesto Paese per investimenti in Italia con 21,5 miliardi di euro. Le oltre 3’000 aziende elvetiche attive in Italia hanno creato circa 120’000 posti di lavoro. A questi vanno aggiunti i 76’000 frontalieri e frontaliere italiani che si recano ogni giorno in Svizzera. “Ci vorrebbe da parte dell’opinione pubblica italiana la coscienza di quanto sia importante questo Paese, piccolo per dimensioni e popolazione, 8 milioni, ma molto ricco e dinamico”, racconta l’ambasciatore italiano a Berna Silvio Mignano all’agenzia di stampa italiana AGI, proprio per lanciare il Forum del dialogo che si terrà a Zurigo tra il 21 e il 22 ottobre.

Anche la sua omologa elvetica, l’ambasciatrice svizzera a Roma Monika Schmutz Kirgöz, ha elogiato, sempre all’AGI e le ottime relazioni tra Italia e Svizzera. “L’amore svizzero per il Made in Italy – racconta l’ambasciatrice – è tale che otto milioni di cittadine e cittadini elvetici comprano dall’Italia molto più di Cina, Brasile e India messe insieme”. Un amore che si vede anche dai flussi turistici: “Sono fiduciosa – racconta ancora Monika Schmutz Kirgöz – che verrà superata la cifra di oltre tre milioni di turisti svizzeri che avevano visitato l’Italia nel 2019, l’ultimo anno prima della pandemia”.

Nessuno nasconde che in passato i rapporti tra i due Paesi siano stati segnati dalle difficoltà di integrazione per italiane e italiani che emigravano in Svizzera, ma oggi il quadro è cambiato. Gli italiani in Svizzera, ora, ricoprono incarichi importanti, sono membri del Parlamento, consiglieri cantonali, rettori di università (come quello del Politecnico di Zurigo, Gunther Dissertori), o direttori musicali dell’Opera Di Zurigo (Gianandrea Noseda).

Resta però ancora un nodo importante da sciogliere, ovvero l’accordo tra i due Paesi sull’imposizione fiscale per i frontalieri. Il testo esiste, ma la ratifica del Parlamento italiano è slittata con la caduta del governo Draghi. Bisognerà ora seguire da capo l’iter parlamentare nel nuovo legislativo che si è insediato pochi giorni fa a Roma.

Quattro tavoli di lavoro 

Torniamo al Forum per il dialogo. L’edizione di quest’anno – la sesta – è incentrata sul tema “Da Dante al Fintech: Svizzera e Italia all’alba del 2030”. Il tema è declinato in quattro sotto-temi, oggetto di altrettanti gruppi di lavoro, ai quali prenderanno parte un’ottantina di personalità: Fintech e finanza sostenibile, la salute come ambito di azione comune dopo la pandemia, migrazioni tra vecchie sfide e nuove incognite, sfida climatica e questione energetica.

Fintech e finanza sostenibile: strumenti, scienza e società

Una piazza finanziaria di rilevanza mondiale come la Svizzera non può mai perdere il treno. Non a caso, la Confederazione è diventata un centro d’avanguardia per il FintechCollegamento esterno. Una dinamica analoga si è verificata in Italia, in particolare nell’area milanese, vero e proprio hub della tecnofinanza. Tale evoluzione è possibile grazie alla scienza applicata, figlia – in Svizzera e Italia – delle rispettive eccellenze universitarie e di ricerca.

Migrazione tra vecchie sfide e nuove incognite

Quale futuro si prospetta per il lavoro? Attualmente il mercato del lavoro è scosso su più fronti da diverse maxi-tendenze: innanzitutto la trasformazione digitale, che per i dipendenti si traduce giocoforza nella richiesta di nuove capacità. In secondo luogo, lo sviluppo demografico e l’invecchiamento della popolazione. Sfide che toccano sia il mercato del lavoro italiano che quello svizzero.

La salute come ambito di azione comune

La sanità è un caposaldo di ogni paese culturalmente, socialmente ed economicamente avanzato. Italia e Svizzera la declinano in modi diversi e complementari, ma entrambe con caratteristiche di assoluta eccellenza. La pandemia ha rappresentato uno “stress test” per i due sistemi sanitari, ma ha anche indicato la via per il futuro.

Sfida climatica, crisi energetica, quali risposte?

Il cambiamento climatico è oggi una questione fondamentale del dibattito pubblico con un impatto su tutti gli ambiti della politica. Chi non ha visto e sentito parlare delle manifestazioni dei giovani studenti o degli appelli degli scienziati? La società, il mondo politico e l’economia hanno ripreso la problematica, alla ricerca di soluzioni, ma non siamo che all’inizio. La sfida del clima non conosce frontiere; è necessario un impegno comune dei Paesi, compresi tutti gli attori coinvolti.

La scelta dei temi di ogni edizione è preceduta da approfondite discussioni tra i membri del comitato organizzativo, composto dalle due ambasciate, Limes e Avenir Suisse e gli argomenti scelti rappresentano tematiche di primaria importanza per i due Paesi, anche nel contesto internazionale.

Al termine dei lavori, i vari gruppi di lavoro prepareranno delle raccomandazioni che saranno sottoposte ai rispettivi Governi allo scopo di stimolarne l’interazione, evidenziando possibili nuovi ambiti di cooperazione. 

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