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“Con l’inaugurazione di Alptransit in Italia non cambierà molto”

Lo dice Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, che prevede un aumento dei treni solo dal 2021

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Si cominciano a contare i giorni che separano dall’inaugurazione dell’Alptransit, ma se si guarda a sud si trova un’Italia ancora in mezzo al guado di molti cantieri.

La fotografia della situazione delle infrastrutture la fa Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana. “Siamo aiutati molto dalla Confederazione, sia come finanziamenti, sia come lavori”: questo il primo diplomatico concetto del dirigente dell’azienda italiana proprietaria delle linee, concetto riferito al tratto di Alptransit dal confine allo snodo di Gallarate. Gentile, tuttavia, fotografa con le sue parole un’Italia che lavora su Alptransit a sud, non senza difficoltà, vista la differenza sostanziale tra soldi stanziati (11 miliardi), finanziati (6) ed erogati (2) per mettere a punto la tratta ferroviaria che collegherà il valico svizzero con Genova.

“Il Governo italiano ha preferito concentrare i soldi sulla linea Rho-Gallarate per dare anche una risposta forte alla Svizzera”, tiene a sottolineare Gentile. L’opera principale sarà il Terzo Valico, 37 chilometri di corsia sotto gli Appennini. Un cantiere enorme, costoso e vittima di ritardi. “Il Terzo Valico è un’opera molto complessa. Ritardi di finanziamenti e smaltimento materiale ci hanno ostacolato”.

Fra le altre criticità della situazione italiana c’è la gestione dei treni merci superiori al tonnellaggio consentito dalle leggi del Belpaese. “Le tre regioni interessate alla linea, Lombardia, Piemonte e Liguria – sottolinea Gentile – , si sono ritrovate nei giorni scorsi per pianificare un programma di lavoro per costruire una piattaforma integrata atta a migliorare il traffico dei treni merci”.

Quindi cosa aspettarsi all’inaugurazione del 2016 in Italia? “All’inaugurazione non cambierà molto: i treni saranno sempre 290 al giorno fino al 2021. Dal dicembre 2021 ne vedremo 100 in più, come da programma”.

(Laura Fazzini e Giuliano Rosciarelli / alaNEWS)

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