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«Andermatt, non diventerà un villaggio fantasma»

Samih Sawiris ha già posato la prima pietra del progetto turistico di Andermatt. Remo Inderbitzen

Il dormiente villaggio di Andermatt diventerà “un posto migliore” quando sarà trasformato nella più moderna destinazione turistica in Svizzera. Lo sostiene il miliardario Samih Sawiris.

Andermatt non diventerà un centro di villeggiatura fantasma nei periodi morti della stagione turistica. L’uomo d’affari spiega infatti a swissinfo.ch che intende coinvolgere la gente locale e attirare gli investitori giusti.

Intanto, il suo megaprogetto, i cui costi ammonteranno a circa un miliardo di franchi, inizia a prendere forma, e non solo sulla carta. Lo scorso agosto è stata posata infatti la prima pietra – in realtà una scatola in plexiglas contenente diversi quotidiani svizzeri e un set di posate del vecchio hotel Bellevue – del nuovo albergo a cinque stelle “Chidi”.

Per Sawiris e il gruppo Orascom Hotels & Development questo complesso turistico, le cui dimensioni non hanno precedenti nel territorio alpino elvetico, è una prima in Europa. Fra gli altri progetti promossi dalla società egiziana finora spiccano soprattutto quelli realizzati a El-Gouna, sul Mar Rosso, e del Monte Taba, sul Golfo di Akaba.

swissinfo.ch: Come mai la Orascom, che finora aveva realizzato dei progetti in regioni dal clima caldo, punta sulla Svizzera?

Samih Sawiris: Non ci concentriamo mai su un’unica idea. Siamo sempre in attesa di cogliere delle opportunità e se notiamo che queste potrebbero dare vita a veri progetti, noi le afferriamo. Non andiamo alla ricerca, siamo piuttosto degli opportunisti. Se qualcuno ci chiede di valutare una nuova idea, che potrebbe divenire un’altra El Gouna, noi accettiamo l’invito. Ed è ciò che è avvenuto anche ad Andermatt.

swissinfo.ch: Presso il complesso alberghiero di El Gouna, lei amministra una comunità di circa 20’000 persone. Non c’è il pericolo che lei diventi ‘de facto’ il sindaco di Andermatt?

S.S.: No, perché stiamo semplicemente completando ciò che già di buono esiste qui. Non dobbiamo dimenticare che siamo stati accolti come ospiti e partner. Inoltre, dobbiamo sempre ricordarci che in questo territorio da centinaia di anni ci sono un villaggio e una comunità. Non corriamo quindi il pericolo di sopravvalutarci soltanto perché stiamo realizzando alcuni alberghi.

swissinfo.ch: Che cosa distinguerà Andermatt dalle altre medie e grandi stazioni sciistiche presenti in Svizzera?

S.S.: Credo che sarà un progetto unico nel suo genere grazie alle numerose caratteristiche che gli altri non hanno. Per esempio, non c’è un’altra destinazione turistica raggiungibile in macchina in un’ora e mezza da Zurigo, due ore da Milano, tre e mezza dalla Germania. Non c’è nemmeno il pericolo di un’esplosione delle costruzioni. Il terreno edificabile è infatti limitato e appartiene tutto a noi.

C’è inoltre una comunità molto orgogliosa che combatte affinché il villaggio non venga snaturato. Hanno deciso che metà degli edifici di Andermatt riceveranno proprietà della popolazione locale. Vogliono evitare che il riccone di Zurigo possa venire a fare man bassa. È una bella differenza rispetto ad altri posti che passato il Lunedì di Pasqua diventano villaggi fantasma.

Questi ed altri aspetti ci ricordano che Andermatt sarà un posto migliore. Abbiamo inoltre la possibilità di rinnovare la stazione ferroviaria e gli impianti di risalita. I nostri ospiti saranno così disposti a pagare qualcosa in più per sciare su un’area fantastica. Saremo in grado di distinguerci dagli altri anche grazie alla dimensione del progetto.

swissinfo.ch: Come si sente ora che il progetto è avviato?

S.S.: Sollevato. La settimana scorsa abbiamo appianato le ultime divergenze che potevano impedire la fusione delle due stazioni sciistiche di Sedrun e Andermatt. Ora sappiamo che potremo contare sulla migliore area in termini di disponibilità di letti di tutta la Svizzera. Anche questa caratteristica diventerà un’ottima immagine pubblicitaria per la destinazione.

swissinfo.ch: Nel corso delle trattative ha dovuto ridimensionare la sua idea iniziale?

S.S.: Eccome! Ma sono state delle concessioni in favore dell’ambiente, per assecondare la popolazione locale e per ragioni estetiche. Da una parte sono dei compromessi, dall’altra sono una garanzia. Accrescono le probabilità di successo del progetto. Per questo motivo non mi dispiace di aver modificato l’idea iniziale.

swissinfo.ch: Gli Stati target per la vendita degli appartamenti sono Gran Bretagna, Germania e Italia. Finora, da quali Paesi sono giunte le risposte migliori?

S.S.: Non mi piace parlare di Stati target. Dobbiamo ricordarci, e questa è una chiave del successo come promotore, specialmente se si sta creando un’intera nuova parte del villaggio, che non ci si può limitare a una singola nazione. Non vogliamo avere degli ospiti che affermano “Oh, mio Dio, sembra di essere in Italia o a Monaco”. Sarebbe controproducente a lungo termine.

La nuova destinazione turistica nel canton Uri dovrebbe essere inaugurata nell’inverno 2013/2014.

L’investitore egiziano Samih Sawiris investirà nel progetto più di un miliardo di franchi.

La stazione turistica conterà 6 alberghi, per un totale di 844 camere, 42 edifici con complessivi 490 appartamenti e 42 ville.

Gli ospiti avranno a disposizione inoltre posteggi per 2000 veicoli, un centro per lo sport e il tempo libero, una sala per congressi e concerti per 600 persone e una superficie commerciale di 35’000 metri quadrati.

Verrà inoltre realizzato un campo da golf di 18 buche.

Il progetto prevede pure la ristrutturazione della stazione ferroviaria di Andermatt, che sarà realizzata in collaborazione con la Matterhorn Gotthard Bahn (MGB). Anche le stazioni di sci di Andermatt (UR) e Sedrun (GR) saranno riorganizzate e ammodernate.

È nato nel 1957 al Cairo. Figlio di un’importante famiglia di imprenditori, nella capitale egiziana ha frequentato la scuola tedesca.

Dopo gli studi a Berlino, entra nella direzione dell’azienda familiare, il gruppo Orascom.
Sawiris ha già realizzato diversi complessi alberghieri, tra cui quello di El-Gouna, sul Mar Rosso, e del Monte Taba, sul Golfo di Akaba.

Alla fine del 2005 ha presentato il progetto di un megacomplesso turistico ad Andermatt, nel cantone Uri.

(traduzione dall’inglese, Luca Beti)

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