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In forte crescita i reati commessi da adolescenti

Sono in forte aumento i reati di pornografia sul web in cui sono coinvolti adolescenti in Svizzera. A rivelarlo è l’edizione settimanale della NZZ am Sonntag che mette in luce un fenomeno probabilmente sottostimato ma i cui numeri iniziano ad essere preoccupanti.

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Solo a Zurigo, uno dei pochi cantoni in cui viene aggiornata una statistica su questo tipo di infrazioni, la magistratura ha aperto oltre 200 procedimenti tra il 2013 e il 2015, a fronte della ventina di indagini avviate nel biennio precedente. Ma la tendenza, pur con variazioni quantitative più o meno apprezzabili su scala regionale, è comune in tutta la Confederazione.

Uno strumento abituale con cui vengono veicolati questi contenuti sono le “chat room” scolastiche, con le quali gli studenti condividono i compiti: in una di queste gli inquirenti zurighesi hanno trovato video di violenza estrema, che mostravano persino mutilazioni genitali.

La casistica indica che i tre quarti dei reati sono commessi da ragazzi mentre oltre la metà delle infrazioni contro l’onore e la sfera personale sono compiute dalle giovani. Inoltre il 20 per cento dei casi di cui si è occupata la procura cantonale riguarda la pubblicazione di video autoprodotti a sfondo sessuale, senza il consenso dei protagonisti, in cui sono ritratti minorenni. Ma una statistica completa sulla reale portata del fenomeno e le sue diverse sfaccettature è di difficile individuazione dal momento che il sommerso nel web è rilevante e le denunce che sfociano in azioni penali sono relativamente poche.

In ogni caso gli esperti rendono attenti in merito al fatto che i giovani non sono sufficientemente coscienti che una volta finiti nella rete i video saranno in pratica insopprimibili e sopravviveranno indipendentemente dalla volontà dei singoli. In questo senso si auspica uno sforzo maggiore da parte delle autorità affinché siano potenziati i corsi sull’uso di internet e degli smartphone destinati al pubblico minorenne.    

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