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Dall’anno senza estate alla tempesta del secolo

immagine aerea di un villaggio inondato
Il villaggio di Klosters, nei Grigioni, dopo le forti inondazioni che hanno caratterizzato molte regioni della Svizzera nell'estate 2005. Keystone / Andre Springer

La Svizzera è particolarmente colpita dal riscaldamento globale. Con la temperatura aumenta anche il rischio di disastri naturali quali frane e inondazioni. Ecco alcune delle principali catastrofi che hanno interessato la Svizzera.

Negli ultimi 150 anni la temperatura in Svizzera è cresciuta di circa 2°C, oltre il doppio rispetto alla media mondiale.

Lo scioglimento dei ghiacciai e il disgelo del permafrost rendono i versanti alpini più instabili, ciò che accresce il rischio di smottamenti, frane e colate detritiche. A causa dell’intensificarsi degli eventi meteorologici estremi, aumenta anche la probabilità di assistere a inondazioni e alluvioni senza precedenti.

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due uomini con dei corni delle alpi su un ponte sospeso in montagna

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Secondo i climatologi, «gli eventi meteorologici e climatici estremi come ondate di caldo, periodi di siccità o forti precipitazioni, nonché altri pericoli naturali a essi collegati, sono tra le maggiori sfide direttamente legate ai mutamenti climatici cui dovrà far fronte la Svizzera».

Di seguito una selezione delle peggiori catastrofi naturali legate al clima che hanno colpito la Svizzera negli ultimi due secoli. Eventi eccezionali che oltre a portare morte e distruzione hanno però anche avuto, in alcuni casi, dei risvolti positivi.

1806 – La frana di Goldau

disegno di una montagna
Raffigurazione della montagna Rossberg e della frana di Goldau del 2 settembre 1806. Keystone / Str

Il 2 settembre 1806, a seguito di intense precipitazioni, dalla montagna Rossberg nella Svizzera centrale si staccano 35-40 milioni di metri cubi di rocce e pietrisco. La frana ricopre i villaggi svittesi di Goldau e Röthen su una superficie di 6,5 km quadrati, distruggendo un centinaio di case e 220 stalle. I morti sono 457. Si tratta della più grave catastrofe naturale in Svizzera.

Annotazione: in una versione precedente dell’articolo avevamo scritto che la frana di Goldau del 1806 aveva causato 437 vittime. La cifra esatta è invece 457.

1816 – L’anno senza estate

cratere di un vulcano
L’eruzione del vulcano Tambora nel 1815 è stata tra le più devastanti degli ultimi secoli. Keystone

La Svizzera, così come l’intero pianeta, vive le dirette conseguenze di un cambiamento del clima. A causa della nube di ceneri e gas di zolfo provocata dall’eruzione del vulcano Tambora, in Indonesia, avvenuta un anno prima, la temperatura terrestre è calata di 3°C. La diminuzione delle temperature e l’aumento della piovosità durante l’estate del 1816 compromettono i raccolti, innescando l’ultima grande carestia in Svizzera e in Europa.

Qualche anno fa, un team del Centro Oeschger per la ricerca sui cambiamenti climatici di Berna ha individuato la catena d’eventi che probabilmente ha portato a quell’estate catastrofica. Tutti i dettagli nel seguente articolo.

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Questo contenuto è stato pubblicato al Il più famoso «anno senza estate» fu il 1816. Dei ricercatori svizzeri pensano oggi di sapere perché duecento anni fa fu così umido e freddo.

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1868 – L’alluvione che ha cambiato la Svizzera

immagine in bianco e nero di una casa distrutta
Vals, Grigioni: i danni dell’inondazione del 1868. Gemeindearchiv Vals

L’autunno del 1868 è tra i più piovosi della storia elvetica. I 1’118 mm di precipitazioni che si riversano sull’arco di otto giorni sul Passo del San Bernardino costituiscono un primato per la Svizzera. La valle del Reno e il Piano di Magadino, in Ticino, sono sommersi dalle acque. Perdono la vita 51 persone e i danni ammontano a 40 milioni di franchi dell’epoca, circa un miliardo di oggi.

La grande alluvione è stata una forza che ha modellato non solo il paesaggio, ma anche la politica e la società elvetica, ha spiegato a swissinfo Stefan Brönnimann, professore dell’Istituto di geografia dell’Università di Berna, in occasione della presentazione di una pubblicazione sulle cause e le conseguenze dell’inondazione del 1868.

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disegno che mostra delle case su un isolotto circondato dall acqua

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Questo contenuto è stato pubblicato al L’inondazione che ha colpito la Svizzera nel 1868 ha seminato morte e distruzione. Ha però anche favorito la coesione del giovane Stato federale.

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1999 – L’uragano Lothar

foresta devastata
La foresta nei pressi di Uster (Zurigo) dopo il passaggio di Lothar. Keystone / Heinz Leuenberger

Il 26 dicembre 1999 la tempesta Lothar si abbatte sulla Svizzera, risparmiando solo le regioni meridionali e sudorientali. Sull’Uetliberg, la collina che domina Zurigo, i venti raggiungono una velocità di 241 km/h. L’uragano causa la morte di 14 persone e danneggia il 2% del patrimonio boschivo. In un solo colpo, Lothar abbatte 10 milioni di alberi in Svizzera, una quantità di legno da quattro a dieci volte superiore a quella che si taglia normalmente in un anno.

Oggi sappiamo che la “tempesta del secolo” ha avuto anche effetti positivi. I boschi rasi al suolo presentano una maggiore diversità biologica. A bassa quota sono cresciuti alberi che sopportano meglio la siccità, tra cui la quercia e l’acero riccio, rendendo i boschi più resistenti al clima.

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“Lothar ha reso il bosco più forte”

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2005 – Precipitazioni estreme in Svizzera

auto sommersa nel centro storico di berna
Parte del centro storico di Berna è stata sommersa dall’esondazione del fiume Aar nell’agosto 2005. Keystone / Alessandro Della Valle

Nell’agosto 2005, una pioggia torrenziale si abbatte per giorni su ampie zone del versante nord delle Alpi. Intere valli rimangono isolate e molti laghi, tra cui quello dei Quattro Cantoni, esondano. Il quartiere storico della ‘Matte’, a Berna, viene sommerso dalle acque del fiume Aar. Allagamenti e frane provocano sei vittime e causano danni per un totale di circa 3 miliardi di franchi. Si tratta del più ingente danno finanziario causato da un solo evento naturale in Svizzera.

In seguito all’alluvione, il sistema di allerta in Svizzera viene rivisto. Le procedure amministrative sono migliorate e sono realizzate misure preventive contro le piene.

2017 – La frana di Bondo

colata di fango e detriti che attraversa un villaggio
Il villaggio di Bondo è stato parzialmente sommerso da una colata di fango e detriti nell’agosto del 2017. © Keystone / Gian Ehrenzeller

Il 23 agosto 2017, un volume di roccia pari a quello di 3’000 case unifamiliari (3 milioni di metri cubi) si stacca dal Pizzo Cengalo, nei Grigioni. Alla frana, una delle più grandi da fine Ottocento in Svizzera, segue una colata di detriti e fango che travolge parte del villaggio di Bondo, nella valle Bregaglia. Nella catastrofe muoiono otto escursionisti.

Grazie al sistema di preallarme e a un bacino di ritenzione del materiale, non si registrano vittime in pianura.

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